Yohan Benalouane: un tunisino per la Juventus

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Non dev’essere certo stata molto riposante l’estate di Marotta: insediatosi pochi mesi fa a Torino l’ex dirigente doriano ha dovuto subito darsi da fare per rivoluzionare la rosa juventina di modo da modellarla secondo le volontà e gli intendimenti del nuovo allenatore, Gigi Delneri.

Nonostante il tanto lavoro svolto in questo periodo, comunque, saranno proprio i prossimi i giorni più caldi: ci sono infatti da ultimare gli ultimi colpi che daranno la fisionomia definitiva alla squadra.
Ad esempio, tra i tanti interventi che potrebbero essere fatti, bisogna reperire sul mercato un giocatore che venga a Torino a fare il quarto centrale. Dietro alla coppia Chiellini-Bonucci, che si candida ad una maglia da titolare anche in Azzurro, troviamo il solo Nicola Legrottaglie. Un altro giocatore capace di disimpegnarsi nel ruolo, quindi, risulta imprescindibile.

Il prescelto, secondo le ultime voci di mercato, sarebbe il franco-tunisino Yohan Benalouane, ventitreenne difensore centrale attualmente in forza al St. Etienne.

Nome: Yohan Benalouane
Data di nascita: 28 marzo 1987
Luogo di nascita: (Francia)
Nazionalità: francese e tunisina
Ruolo: difensore centrale
Club: St. Etienne
Scadenza contratto: 30 giugno 2011
Valutazione: 2.200.000

CARRIERA

Nato il 28 marzo del 1987 a Bagnols-sur-Cèze, comune situato nel dipartimento del Gard (Languedoc-Roussillon) Benalouane tradisce nel proprio cognome le sue chiare origini tunisine: figlio di madre francese e padre immigrato proprio dallo stato nordafricano Yohan crebbe sognando di diventare, un giorno, un calciatore famoso.

Proprio per rincorrere la sua più grande aspirazione il ragazzo lasciò casa in tenera età per trasferirsi in quel di St. Etienne, dove entrò a far parte del vivaio Verts. Più di duecento chilometri, insomma, per realizzarsi.

Per il primo contratto da professionista dovette aspettare il giugno del 2007 allorquando il suo sogno divenne realtà. Inserito in prima squadra, quindi, la stagione successiva mise assieme 6 sole presenze in Ligue 1. I tempi, però, maturarono a breve: a soli ventuno anni non ancora compiuti, infatti, venne promosso titolare a tutti gli effetti. Nel corso della stagione 2008/2009 raggranellò un totale di 40 presenze tra campionato e coppe, finendo col guadagnarsi la convocazione nell’under 21 francese, con cui disputò un solo match.

In tre stagioni, di cui due sole da titolare, Yohan è quindi diventato uno dei punti fermi dell’ASSE tanto da totalizzare, ad oggi, 84 presenze ufficiali in maglia Verts, 73 delle quali da titolari. Il tutto condito da tre goal ed una sola autorete.

Nonostante lo status raggiunto in quel di Saint Etienne, comunque, Benalouane capì presto, anche vedendo come fosse stato subito accantonato dall’under 21, che ben poco spazio avrebbe trovato in maglia Blues. Per questo lo scorso 10 agosto decise di accettare la convocazione di Bertrand Marchand, che lo fece quindi esordire contro il Ciad in una gara valevole per le qualificazioni alla prossima Coppa d’Africa.

Oggi, giunto all’inizio di quella che sarebbe la sua quarta, e comunque ultima (il suo contratto scadrà a fine stagione e difficilmente verrebbe rinnovato dal giocatore, a quanto sembra), stagione a St. Etienne, Yohan potrebbe quindi decidere di lasciare tanto i Verts quanto la Francia.
Preceduto, nelle gerarchie del proprio mister, da Marchal e Monsoreau nonché seguito da Glasgow Rangers, in particolare, oltre che Newcastle, Siviglia e West Ham, infatti, Benalouane dovrebbe lasciare il paese che gli ha dato i natali. Ma non per Spagna o Regno Unito. Quanto più, come detto in apertura, per l’Italia: dovrebbe essere proprio lui il quarto centrale a disposizione di Gigi Delneri.

CARATTERISTICHE

Fisico roccioso (185 centimetri per 79 chilogrammi), scatto non proprio fulminante. Buon tempo d’intervento, capacità di mantenere la concentrazione nell’arco dei novanta minuti piuttosto carente. Notevole capacità nel gioco aereo, tecnica di base certamente non sopraffina. Scarsa predisposizione all’infortunio, limitata capacità d’intervento in anticipo sull’uomo.

Queste sono, in sintesi, alcune delle principali caratteristiche, positive quanto negative, che caratterizzano Yohan Benalouane.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=VLqUNf81Gzw]

Se madre natura l’ha dotato di un fisico più che adeguato a svolgere al meglio i compiti che solitamente si impartiscono ad un difensore centrale è altresì vero che le lacune di questo ragazzo sono comunque diverse e palesi. Ed arrivato a ventitré anni è anche difficile pensare che queste possano essere tutte – o in buona parte – colmate.

Ma facciamo qualche esempio pratico per capire meglio ciò di cui si sta parlando: il 24 ottobre scorso l’ASSE affrontava la sua decima partita di campionato ospitando al Geoffrey Guichard il Valenciennes. Perrin, tecnico dei padroni di casa, diede quindi fiducia al suo solito 4-4-1-1 affiancando, centralmente, Tavlaridis al nostro Benalouane per una difesa schierata a zona che ebbe però qualche problema a controllare Audel e compagni.
Senza volerci soffermare sulla cronaca di un match che vide gli ospiti imporsi per 2 a 0, ma che sarebbe potuto tranquillamente finire in parità, focalizziamoci sulla prestazione del difensore franco-tunisino: Yohan disputò un match da sufficienza stiracchiata. Il tutto fino al novantesimo, quando mollò il colpo a livello psicologico. Con il match ormai già deciso, infatti, Benalouane andò a spazzare in malo modo un pallone che gravitava all’interno dell’area di rigore, nella sua specifica zona di competenza.

Invece di spedire il pallone in tribuna, mettendo quindi al sicuro la situazione, ciabattò un pallone che venne recuperato da Ducourtioux il cui tocco mise in movimento Ben Khalfallah che si trovò, spalle alla porta, la palla tra i piedi. E proprio qui Benalouane commise il secondo errore in una sola azione: troppo lento nel recuperare la posizione si trovò quindi in netto ritardo sull’avversario, che non seppe andare a chiudere con il giusto tempo né, tantomeno, con la giusta decisione. Avendo spazio e tempo per ragionare, quindi, Ben Khalfallah stoppò il pallone, aspettò l’inserimento dello stesso Ducourtioux e lo servì con un tocco corto. Il tutto senza che Yohan riuscisse a fare nulla per impedire che la manovra del Valenciennes scorresse così fluidamente. Cosa questa che portò al 2 a 0 ospite.

Ancora: una settimana più tardi l’ASSE ospitò al Geoffrey Guichard il Lione di Claud Puel e il buon Perrin confermò ancora una volta la fiducia a Benalouane nonostante il calo di tensione subito al termine del match precedente.
Anche in questo caso, però, la sua prestazione non fu certo eccellente.

Ad inizio della ripresa Lloris uscì dalla propria area spazzando un pallone che terminò, precisissimo, tra i piedi di un compagno. Nella situazione in questione Yohan avrebbe potuto interrompere l’azione agendo d’anticipo, magari spazzando il pallone di testa dopo essersi frapposto tra lo stesso e l’avversario. Invece, probabilmente non fidandosi del suo succitato scarso tempismo nell’anticipo, fece stoppare il pallone, facendo poi manovrare l’avversario che lo scaricò ad un compagno accorrente il cui tiro mise in grossa difficoltà Janot. Un 1 a 0 sfiorato proprio a causa di un mancato anticipo portato da Benalouane.

Allo stesso modo qualche minuto più tardi si ripetè una situazione vagamente simile: lancio in area per Govou che pur non essendo certo un perticone bruciò Yohan, svettando in anticipo di testa e girando la palla sul secondo palo, freddando il portiere Verts e sfiorando, per la seconda volta a stretto giro di posta, il goal del vantaggio.

Altra disattenzione: torniamo per un attimo alla stagione precedente a quella sin qui presa in esame. Più precisamente risaliamo fino al 7 febbraio 2009, quando l’ASSE ospitò al Guichard il Caen di Dumas.
A partita ormai terminata, ancora una volta a sottolineare come la capacità di concentrazione nell’arco dei novanta minuti scarseggi in questo ragazzo, Lemaitre crossa un pallone sul limite dell’area piccola per Savidan che, praticamente in solitaria, lo spinge di testa alle spalle di Janot. Anche in questo caso è tutt’altro che perfetto il movimento di Benalouane: anziché seguire l’uomo, infatti, lo perde completamente, restando avulso da un’azione che porterà Savidan ad accorciare il risultato, per quanto senza che poi gli ospiti avessero più il tempo di trovare il pareggio. Perdersi una marcatura in una situazione di gioco del genere, costringendo il terzino ad un’improbabile quanto scomoda diagonale, non è cosa da grande difensore.

Tutte queste, ovviamente, sono solo alcune situazioni di gioco in cui Yohan non si è dimostrato all’altezza del compito assegnatogli. Se ne potrebbero elencare altre in cui, invece, il ragazzo è intervenuto tempisticamente, sbrogliando situazioni che avrebbero potuto comportare notevoli pericoli.
Del resto, però, è giusto sottolineare come nonostante qualche qualità ci sia Benalouane non sembra un giocatore di grande statura. Tutt’altro.

Destro naturale, Benalouane ricopre, nella difesa dell’ASSE, più che altro il ruolo di centrale posto sul centrosinistra nella linea a quattro solitamente utilizzata dai Verts. Altresì, comunque, il ragazzo potrebbe disimpegnarsi senza problemi anche sul centrodestra, dando quindi modo al proprio allenatore di poterlo impiegare indifferentemente in entrambe le posizioni centrali della difesa.

Per finire il discorso sulle sue caratteristiche, quindi, parliamo un attimo del suo rapporto con i cartellini: lasciandosi andare, di tanto in tanto, ad interventi un po’ troppo irruenti Benalouane è un giocatore che ha collezionato già un buon numero di gialli in carriera. Nelle 84 gare ufficiali disputate in maglia Verts, infatti, ha messo assieme un totale di 22 ammonizioni, circa una ogni quattro gare, cui vanno aggiunti due cartellini rossi. Si è visto di peggio, certo, ma non si può comunque dire giochi di fioretto né che sia l’eleganza fatta centrale.

IMPRESSIONI E PROSPETTIVE

Le impressioni, tutto sommato, non sono delle migliori. Al di là di una certa qualità sotto l’aspetto fisico-atletico, infatti, Benalouane mostra, come detto, limiti notevoli.

Certo, a livello strettamente personale un’avventura in Italia non potrebbe fargli che bene. La cura maniacale con cui si bada a certi aspetti tecnico-tattici nonché l’applicazione mentale che è richiesta ad ogni giocatore, in special modo se difensore, è assoluta e lavorarci molto, posto che sono proprio queste le carenze peggiori di Yohan, lo porterà sicuramente a crescere.

Nel contempo però non si capisce che valore aggiunto potrebbe portare il suo ingaggio. Posto che dovrebbe essere acquistato solo come quarto centrale questo difensore non darebbe comunque grandi garanzie una volta schierato in campo. A questo punto, quindi, forse meglio acquistare un ultratrentenne in chiusura di carriera che possa però portare quel quid di esperienza grazie al quale poter colmare il gap con i propri compagni di reparto.

Insomma, l’impressione è che Benalouane potrebbe arrivare a Torino a svernare. Il tutto a soli ventitré anni. Perché è difficile pensare che un giocatore del genere, per quanto potrà sicuramente crescere applicandosi di giorno in giorno in allenamento, potrà mai arrivare a rappresentare un punto fermo di una squadra come la Juventus.
A questo punto non si capisce quindi, se non giustificando il tutto proprio con il fatto che il ragazzo potrebbe essere stimolato dalla prospettiva di migliorare la propria attitudine tattica, perché Yohan dovrebbe venire a fare panchina fissa in Bianconero.

Operazione di mercato, questa, che desta quindi qualche perplessità sotto tutti i punti di vista.

2 commenti


  1. e questo sarebbe promuovere il calcio italiano?certi dirigenti si dovrebbero vergognare.possibile che non ci sia un italiano sul mercato che corrisponda a queste caratteristiche?adesso capisco perche’ la nazionale e’ cosi scarsa.scommetto che nella primavera della juve c’e’ di meglio basta solo lavorare con un po di volonta e fiducia verso i nostri giovani.

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