Andata playoff Europeo under 21 Repubblica Ceca 2015

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Si sono giocate tra ieri ed oggi le gare di andata  del playoff di qualificazione al prossimo Campionato Europeo under 21.

Le quattordici squadre qualificate si sono quindi fronteggiate in questo primo match che porterà le nazionali migliori in Repubblica Ceca tra il 17 ed il 30 giugno dell’anno prossimo.

Iniziamo con la nostra Italia, impegnata a Zlaté Moravce contro i “cugini” dei padroni di casa, la Slovacchia.

Beh, la squadra di Di Biagio ha iniziato il match in maniera non esattamente decisa, lasciando sin troppo l’iniziativa ai padroni di casa, che comunque non hanno creato particolari grattacapi alla nostra retroguardia.

Italia schierata con l’ormai classico 4-2-3-1 col solito Bardi in porta, Zappacosta e Biraghi come terzini, Bianchetti ed il rientrante Rugani (aggregato alla Nazionale maggiore, ha lasciato il ritiro di Palermo a seguito dell’infortunio di Romagnoli) a completare il pacchetto difensivo. I due mediani sono stati invece Viviani e Baselli, con la tripla B sulla trequarti (Berardi-Bernardeschi-Battocchio) a supporto della quarta B, Belotti (curioso, otto titolari su undici hanno il cognome che inizia con questa lettera).

Con il passare dei minuti l’Italia ha quindi iniziato a mettere la testa fuori dal guscio, sbagliando però molto. In particolar modo Berardi e Belotti hanno sprecato almeno tre o quattro chance nitide per aprire e chiudere il match.

Il vantaggio è quindi arrivato sugli sviluppi di un corner, proprio grazie alla punta del Palermo. Una volta in vantaggio il match non è comunque cambiato: i nostri ragazzi l’hanno fatta da padrone, senza però riuscire a trovare il colpo del K.O.

Su uno dei tanti errori di Belotti, per me peggiore in campo nonostante il goal, è quindi partito il contropiede letale dei padroni di casa, capaci di trovare il pareggio con l’unico vero tiro in porta del match. Nell’occasione Zappacosta non difende benissimo su Zrelak, che controlla in maniera anche un po’ fortunosa e poi trafigge Bardi con un buon diagonale dal limite.

Al ritorno servirà una prova molto più pragmatica per strappare l’accesso alla fase finale, sempre ricordando che siamo i vicecampioni in carica dopo il discreto Europeo disputato dall’under di Mangia lo scorso anno.

Giovedì era invece stata la volta di Olanda – Portogallo, affrontatesi in quel di Alkmaar agli ordini del greco Tasos Sidiropoulos.

Una gara in cui gli ospiti si sono addirittura permessi di schierare un classe ’97, quel Ruben Neves che inserii nella Top XI dell’ultimo Europeo under 17 e che ho schedato anche nel mio ultimo libro, (“La carica dei 301″, vi invito a comprarlo, costa solo 1 euro!). Un giocatore quindi di ben cinque anni più piccolo rispetto ai più “vecchi” in campo (questo è infatti il biennio dei 92-93).

Olanda che nonostante i molti giocatori di valore in campo palesa una generazione non all’altezza degli ultimi trent’anni della propria storia. Così sebbene possa schierare giocatori come Rekik, l’ex interista Castaignos, Maher (schedato nel mio primo libro, “La carica dei 201″ ) e la coppia Willems-Aké (entrambi, anch’essi, presenti ne “La carica dei 301″) l’Olanda non entra mai davvero in partita, ed alla fine è battuta con un sonoro – e probabilmente risolutivo – 2 a 0 dai portoghesi.

Di Sergio Oliveira e Carlos Mané le reti che regalano questa importantissima vittoria esterna ai giovani lusitani.

Terza gara che sono riuscito a gustarmi è stata quindi Francia – Svezia, disputatasi a Le Mans agli ordini del danese Kenn Hansen.

Una gara con davvero poca storia, in cui la superiorità transalpina è emersa in ogni reparto ed in ogni aspetto di gioco.

Francesi in campo con il filippino Areola a difesa dei pali ed una difesa a quattro composta da Kurzawa, Umtiti, Laporta e Zouma (questi ultimi due presenti ne La carica dei 301, assieme ai compagni Martial e Coman).
A centrocampo ecco schierati invece Imbula e Kondogbia come diga in mediana, con Ntep e Sanson ad inventare e rifinire e Thauvin e Martial a provare a pungere.

Una gara come detto a senso quasi unico, in cui i padroni di casa si sono imposti grazie alle reti di Thauvin (rigore) e Kondogbia (testa sugli sviluppi di un corner).

Ed in cui hanno corso qualche pericolo solo per l’ottima prestazione mostrata dall’ex Manchester City Guidetti, che ha fatto il diavolo a quattro per provare a vestire i panni dell’Ibrahimovic dell’under 21, non riuscendo però nell’impresa di trascinare i propri compagni a risultato.

La vittoria più larga è quindi maturata in Ucraina – Germania, giocata a Cerkasy e diretta dal turco Halis Ozkahya.

Il vantaggio arriva già nel primo tempo, al 35esimo, ed è firmato da Philipp Hoffmann. All’intervallo Hrubesch inserisce dalla panca il talento del #carica301 Meyer e la Germania mette al sicuro il passaggio del turno, con le reti realizzate da Volland e dall’altro Hoffmann, Jonas.

Vince anche l’Inghilterra, impegnata al Molineaux Stadium di Wolverhampton contro la Croazia, gara diretta dallo spagnolo Javier Estrada.

Croati che in realtà passano in vantaggio dopo soli tredici minuti quando l’ex interista Livaja gela il pubblico di casa e regala una speranza agli ospiti.

Speranza messa però in ghiacciaia al 58esimo, quando Kane trovare il pareggio. A cinque dal termine, quindi, è un rigore di Berahino a fissare il punteggio sul 2 a 1 finale, che da un certo vantaggio ai giovani d’Albione in vista del ritorno di martedì.

Chiudono il lotto delle gare di playoff due 0 a 0.

Il primo è stato fatto registrare a Jagodina, dove Serbia e Spagna hanno impattato senza riuscire a violare le rispettive reti.

Iberici che schieravano una potenza di fuoco devastante, con Deulofeu, Isco, Muniain e Morata in campo contemporaneamente dal primo minuto, ma che nonostante questo non sono riusciti a bucare la resistenza della sempre arcigna Serbia, nazionale che almeno a livello giovanile è sempre un bruttissimo cliente da affrontare.

Il secondo è invece maturato all’Aalborg Stadion, dove si sono affrontate Danimarca ed Islanda.

Tutto rinviato a martedì, quindi.

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