Anticipo quindicesima giornata di Liga – 13/12/08

Josep Guardiola, bandiera blaugrana che dopo aver guidato il Barça in cabina di regia lo guida ora dalla panca
Josep Guardiola, bandiera blaugrana che dopo aver guidato il Barça in cabina di regia lo guida ora dalla panca (Reuters)

Si decide solo negli ultimi dieci minuti il big match della quindicesima giornata della Liga, la partita tra due delle squadre più blasonate della storia del calcio mondiale. E’ il Barcellona di Pep Guardiola, alla fine, a riuscire a spuntarla, condannando il Real del neo allenatore Juande Ramos (alla sua seconda panchina da quando è al Real) ad una pesante sconfitta, che li lascia inchiodati al quinto posto a 26 punti ma che, soprattutto, porta la squadra capitolina a ben 12 punti di distanza proprio dai blaugrana, che stanno dominando il campionato e si trovano in prima posizione con 38 punti guadagnati (su 45 disponibili, solo due pareggi ed una sconfitta).

E’ un Barça che domina la partita, portando ben 19 tiri verso la porta difesa da Casillas, contro i 6 solamente dei blancos. Anche a livello di possesso di palla non c’è storia: i blaugrana tengono infatti palla per ben il 66% del tempo giocato in questa partita, un’enormità posto che si scontravano due squadre dai valori tecnici altissimi e che entrambe le squadre puntano molto sul possesso del pallone come stile di gioco.

Guardiola schiera una formazione ultra offensiva che vede un centrocampo a 3 composto da Yaya Tourè (l’unico giocatore con caratteristiche di rottura), Gudjohnsen e Xavi che supporta il classico tridente blaugrana composto da Henry, Messi ed Eto’o. Completano la squadra Valdes in porta e Dani Alves, Abidal, Puyol e Marquez in difesa.

Ramos, dal canto suo, rimane invece più prudente, almeno sulla carta, e schiera un 4-4-2 con Casillas tra i pali, Salgado e Sergio Ramos come terzini, Cannavaro e Metzelder come centrali di difesa; le fasce a centrocampo sono invece occupate da Drenthe e Sneijder, mentre gli interni sono Guti e Gago. In attacco, infine, c’è Higuain a sostituire (almeno fino a quando Huntelaar non potrà essere schierato, cioè all’apertura del mercato di gennaio) quel Van Nistelrooy che rimarrà fermo sino a fine stagione; l’argentino gioca al fianco di capitan Raul.

Il primo tempo è di marca prettamente blaugrana (qui trovate gli highlight della prima frazione), anche se è il Real Madrid, con Drenthe, ad avere l’occasione più ghiotta: l’ala orange, però, arrivato a tu per tu con Valdes si fa incantare dal portiere catalano, sparandogli il pallone addosso e mangiandosi letteralmente l’occasione di portare in vantaggio i suoi.

Nel secondo tempo l’antifona non cambia, a parte per il fatto che la partita si sblocca grazie ad Eto’o (che in precedenza aveva fallito un rigore, paratogli da Casillas), lesto ad infilare Casillas su di un appoggio di testa di Puyol susseguente ad un corner quando siamo all’83’.

A questo punto ci si aspetta la reazione veemente del Real, ma al 91′ sarà ancora il Barça a passare: i blancos forzano per arrivare al pareggio, ma così facendo finisco per lasciare delle praterie ai blaugrana, spazi che Messi sfrutta al meglio chiudendo la partita col suo 2 a 0.

Vicente, autore della rete della vittoria del Valencia
Vicente, autore della rete della vittoria del Valencia

Nell’altro anticipo è il Valencia ad imporsi, vincendo 2 a 1 con l’Espanyol. Sono gli ospiti a portarsi in vantaggio con il goal di Roman al 28; ma il Valencia non ci sta: nel secondo tempo cambia ritmo e riesce a ribaltare il risultato grazie alle reti di Albiol prima e Vicente poi. Grazie a questa vittoria los Che salgono momentamente al secondo posto con 30 punti. Sembrano lontani i momenti bui della scorsa stagione, quando la squadra rischiò la retrocessione.

Rimane invece terzultimo l’Espanyol, con 13 punti. La situazione è sempre più grigia, per la seconda squadra di Barcellona.