Bayern Monaco: la finale in casa è… di rigore!

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Esattamente come ieri sera, forse anche di più. Due semifinali di Champions che, in particolar modo in questi ritorni iberici, hanno fatto vedere quanto bello sia questo sport. Business, doping, scommesse e arbitri venduti a parte.

Partiamo allora col rivivere un po’ il match, giocato sicuramente meglio dai bavaresi. E poi discutiamone un po’.

Il Real parte subito forte: Di Maria si beve in velocità Alaba e mette in mezzo un pallone che Benzema appoggia però tra le gambe di Neuer.

Il duello sulla fascia destra del Real si ripete poco dopo, quando Di Maria riceve un cross da sinistra e calcia al volo, trovando la respinta col braccio di un Alaba lanciatosi in scivolata per impedire al talentuoso argentino ex Benfica di trovare la rete.

L’arbitro non sembra avere tentennamenti ed assegna il rigore. Un po’ generoso, forse, dato che Alaba non sembra minimamente voler stoppare il pallone col braccio, che usa solo per dare equilibrio alla sua scivolata.

Sul dischetto si presenta Ronaldo che segna con freddezza la rete che vale la finale virtuale, visto il 2 a 1 dell’andata.

Il Bayern però non ci sta e a quella finale, che si disputerà in casa sua, vuole arrivarci a tutti i costi.

Alaba risponde con personalità alla partenza un po’ choc, vola sulla sinistra, trova il fondo e libera Robben al limite dell’area piccola. Il fenomeno Oranje però calcia malissimo e mette sopra la traversa.

Gomez ci prova quindi da fuori, trovando la pronta respinta di Casillas. Sul pallone si fionda Ribery, che è però anticipato proprio al momento dell’impatto col pallone da Khedira.

Ma Mourinho, si sa, non imposta mai le sue squadre per fare il match. Così il Bayern che spinge è freddato dal raddoppio di Ronaldo, ben imbeccato da Ozil tra Boateng – che teneva Benzema nell’occasione – e Lahm – che si perde invece in un bicchier d’acqua, ma capita anche ai migliori – e fredda Neuer.
Anche in questo caso, va detto, l’arbitro ha le sue responsabilità. Anzi, il guardalinee, che non segnala il fuorigioco del fenomeno portoghese.

I bavaresi hanno comunque carattere da vendere. E ben sapendo che un eventuale goal manderebbe la partita ai supplementari non si perdono d’animo, e continuano col dominio netto del primo tempo.

Rete che arriva puntuale: Kroos crossa in mezzo per Gomez che è però affossato in area da Pepe. Cartellino giallo per il centrale portoghese di origini brasiliane, che però, nell’occasione, poteva forse anche essere espulso.

Ma bando alle ciance: sul dischetto si presenta Robben, che rischia notevolmente ma trova la rete (Casillasi si distende infatti bene alla sua destra e tocca il pallone con la punta delle dita, senza però riuscire a respingerlo).

Trovata la rete che può valere i supplementari il Bayern non si ferma, e cerca il passaggio del turno diretto.

Kroos fa filtrare per il solito Gomez, che calcia però contro Casillas.
In chiusura di primo tempo è invece Robben a mettere paura al portiere madridista, che si distende però bene per deviare la sua punizione.

In apertura di ripresa è ancora Bayern: Lahm crossa da destra, Gomez incorna a incrociare sul secondo palo ma mette a lato di poco.

Prova quindi a farsi vedere nuovamente il Real, ma il diagonale di Benzema – da posizione quasi impossibile – è respinto da Neuer.

In un secondo tempo sicuramente non all’altezza del primo è comunque sempre il Bayern Monaco a fare la partita.

Robben salta Pepe ed entra in area, allungandosi però il pallone e venendo chiuso da Casillas. Occasione sprecata male dall’ala olandese, che avrebbe dovuto servire centralmente per offrire a Gomez la possibilità di un rigore in movimento.

Quando si ripresenta l’occasione, quindi, l’ex Groningen non si fa pregare e serve Gomez. Che però tentenna troppo, stoppa male il pallone e si fa chiudere dalla difesa, mangiandosi un’occasione d’oro.

La partita finisce quindi ai supplementari, dove il Real prova a concludere qualcosa di più, in special modo nella ripresa.

Dove però l’occasione più importante è un’ammonizione per simulazione affibiata a Granero, che finisce giù come una pera cotta su pressione di… Neuer.

Quando le squadre finiscono ai rigori esprimo così quello che penso andremo a vedere:

Prendendoci in pieno.

Perché sia Neuer che Casillas si esaltano, e ne parano due a testa (Ronaldo e Kakà da una parte il tedesco, Kroos e Lahm lo spagnolo).

L’errore decisivo, così, è di Sergio Ramos, che spedisce alle stelle il quarto rigore del Real Madrid, cui seguirà la rete di Schweinsteiger. Bayern in finale davanti al proprio pubblico.

Match giocato sicuramente meglio dai bavaresi, dicevo all’inizio del pezzo.

Che con una difesa degna di questo nome sarebbe indubbiamente, a mio avviso, la “seconda miglior squadra del mondo” per distacco.

Due questioni subito aperte, quindi: da una parte quella relativa all’approccio delle due squadre, dall’altra quella relativa alla difesa bavarese.

Partiamo dalla prima: il Bayern ha carattere da vendere. E il goal preso subito, e per un rigore dubbio, contribuisce ad accendere la vitalità di una squadra che comunque difficilmente sarebbe stata a guardare.

Dall’altra parte c’è invece un allenatore – un ottimo allenatore – che, al solito, preferisce il gioco attendista.

E se questo è capibile all’inizio, posto che trovano l’1 a 0 praticamente immediato, non lo è da dopo il goal di Robben in poi.

Ma del resto il Real è questo: un insieme di grandi giocatori cui manca l’organizzazione ideale per poter far fruttare al meglio la presenza di un grandissimo fenomeno come Ronaldo (che, nonostante tutto, ne fa due anche oggi).

Capitolo difesa Bayern: Alaba parte malissimo, come detto, ma si riprende con grande carattere. In fase prettamente difensiva, comunque, il terzino austriaco – con mamma filippina e padre nigeriano – lascia abbastanza a desiderare.
Se ci si aggiunge poi il fatto che non si capisce benissimo come Badstuber possa giocare titolare nel Bayern Monaco… ed il fatto che Boateng sia atleticamente di alto profilo ma sicuramente non un difensore di primissima fascia… ecco che ne esce come il reparto difensivo lasci abbastanza a desiderare, col solo Lahm difensore di primissima fascia.

Qui va comunque aperta un’ulteriore parentesi, stavolta riguardante Alaba: che se in fase difensiva non è il massimo sa spingere piuttosto bene. Sia come presenza costante in sovrapposizione che come velocità di base che gli permette di essere ficcante sulla fascia.
Se ci aggiungiamo il fatto che a 19 anni dimostra già grande carattere… giocatore sicuramente da tenere d’occhio, anche perché essendo nato come centrocampista potrà crescere ancora molto in fase difensiva.

Tra i migliori in campo anche l’altro terzino sinistro, Marcelo. Che giunto a Madrid come nuovo Roberto Carlos faticò molto all’inizio della sua esperienza spagnola, ma che oggi si sta imponendo come uno dei migliori esponenti del ruolo.
Nella partita di oggi, in realtà, Marcelo non è sempre stato costante. Ma, nel complesso, buona prova per lui, capace di diverse iniziative di rilievo.

Infine, un po’ di numeri. Tanto per capire l’evoluzione del match.

Come detto il primo tempo è tutto appannaggio del Bayern, nonostante i due goal madridisti.
Bavaresi che si prendono il 58% del possesso, che sono più precisi nei passaggi (88 contro 83%) e che tirano praticamente il doppio delle volte (13 a 7).

La ripresa è un pochino più equilibrata, come detto. O meglio, il Bayern diminuisce un pochino il forcing, perde il 3% del possesso di palla e 7 volte (contro le 6 del Real).

Ai supplementari, poi, cambia poco. Ma, come affermato in precedenza, è il Real che ci prova di più. E i 2 tiri a 0 lo confermano.

Insomma, un Bayern che nel complesso merita, gioca meglio, ha più possesso, più precisione nei passaggi e calcia più spesso, anche se con l’andare del match l’intensità un po’ cala e il fattore Bernabeu si fa sentire.

Bayern in finale, quindi. Senza Alaba, Badstuber e Luiz Gustavo, ammoniti – e quindi squalificati – oggi.

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3 commenti


  1. Grazie del twittino.
    Era logico che ai rigori passasse il Bayern, di solito queste partite finiscono sempre così.

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