Brand Totti, la Roma e i perché del rinnovo

Il Brand Totti ha un valore forse anche superiore allo stesso brand Roma, oggi come oggi.

Basta fare una breve ricerca in rete per trovare vari articoli che vi spiegheranno come quella del capitano del club Giallorosso sia sempre e puntualmente la maglia più venduta tra quelle dei capitolini.

https://twitter.com/sciabolatablog/status/731057315596603392

Compreso lo scorso mese, quando il Pupone ha saputo mettere in fila i vari Salah, Nainggolan, Florenzi, Pjanic e compagnia cantante…

A Roma si vive quindi questa strana distorsione: un calciatore sempre più marginale da un punto di vista tecnico, che essendo però stato per tanti anni il Campione ed il trascinatore di questa squadra nonché una delle icone tra le più significative nell’intera storia del club resta centrale dal punto di vista commerciale.

Il contratto

Informazioni ufficiali rilasciate da casa Roma non sono riuscito a trovarne, ma raccogliendo informazioni in rete il contratto dovrebbe vertere su un ulteriore anno come calciatore con stipendio che si aggirerebbe intorno ad 1.2 mln di euro, con bonus a salire fino al milione e mezzo.

A fare da parziale contrappeso a questo esborso i diritti di immagine del giocatore, che andrebbero tutti appannaggio del club.

Il giugno prossimo, quindi, scatterebbe in automatico il passaggio da calciatore a Direttore Tecnico della Roma, con relativa decurtazione d’ingaggio del 50%: sei anni di contratto a 600mila euro.

Brand Totti

Da un punto di vista economico, quindi, il rinnovo di Francesco Totti appare assolutamente sensato.

Pur senza avere dati specifici di quanto possa rientrare alla società dal merchandising proprio puntando sul Brand Totti, è evidente come questo faccia da traino all’intero settore commerciale romanista (da qui la considerazione iniziale con paragone tra il Brand Totti ed il Brand Roma).

In una situazione economica sempre delicata, con una proprietà che deve fare i conti con i limiti imposti dal Financial Fair Play, prima di privarsi degli introiti diretti ed indiretti che il Brand Totti garantisce al club è sicuramente bene rifletterci parecchio.

Brand Totti

Da un punto di vista del marketing, insomma, questa operazione di rinnovo appare quasi doverosa.

Totti e la piazza

Totti è l’ottavo Re di Roma. Almeno per quella parte di città tinta di giallo e di rosso che in questi anni è arrivata a venerarlo finendo quasi a tifare più per le imprese del giocatore stesso che non per quelle della squadra in sé.

Una piazza che in questi anni ha voluto ergere il proprio pupillo ad un livello cui pochissimi altri calciatori erano arrivati, diventando appunto quasi più importante della squadra stessa.

In una situazione ambientale di questo genere rinunciare a Totti può significare inimicarsi buona parte della piazza. Un’eventualità che deve aver fatto gelare il sangue nelle vene a Pallotta, se è vero che il presidente americano è già in conflitto con la parte ultras del proprio tifo.

Totti è la Roma, parliamoci chiaro. Rompere con lui vedendolo magari trasmigrare negli States o in Cina per un ultimo esilio dorato sarebbe stata una sciagura che il management a stelle e strisce non poteva permettersi. A maggior ragione a margine di una sessione di calciomercato che potrebbe essere molto complicata (con casi da districare come quelli di Nainggolan e Pjanic).

Totti in campo

Se da un punto di vista economico ed ambientale il rinnovo di Francesco Totti era quasi dovuto, dal punto di vista tecnico restano molti dubbi.

Attenzione, non sto certo discutendo la grandezza del fu Totti. Sarei semplicemente un folle, trattandosi di uno dei più grandi campioni della – ricca – storia pallonara del nostro paese.

Però diciamoci la verità: il Pupone, ancora oggi, resta un grandissimo artista. Capace sì di mostrare la sua classe con delle pennellate d’autore come pochissimi al mondo sono in grado di fare, ma nello stesso tempo ormai del tutto impossibilitato a fare ciò con la continuità che sarebbe richiesta a certi livelli.

Brand Totti

Non è una critica al calciatore Totti, è una semplice presenza di coscienza del fatto che il tempo passa per tutti. Anche per Totti.

Fisiologicamente Francesco non è più il dominatore che poteva essere dieci anni fa. Sa sì piazzare ancora la zampata vincente o tirare fuori dal cilindro l’assist fatato, ma non ha più nemmeno lontanamente la freschezza per reggere certi livelli e certi ritmi.

Nel compenso, però, non si rassegna all’usura del tempo.

E’ capibile, perché fare i conti con i limiti che la vita ci pone di fronte è difficile per tutti.

Ma poco cambia.

Riuscirà Francesco Totti ad auto-limitarsi nell’esternare il proprio malcontento nel momento in cui, irrimediabilmente, Luciano Spalletti dovesse dargli meno spazio di quello che vuole?

I rapporti furono tesi già nella stagione appena conclusa.

Rinnovare la prosecuzione della presenza di Francesco Totti può quindi rivelarsi come una sorta di bomba ad orologeria. Pronta a scoppiare alla prima insofferenza dello storico capitano Giallorosso.

Rinnovo sì o no?

Impossibile dare una risposta secca nella misura in cui non si conoscono, in primis, i pensieri del calciatore.

Logico credere che prima di dare il la a questa manovra James Pallotta si sarà assicurato che Francesco Totti sia pronto a mettersi totalmente a disposizione della squadra e del mister, anche qualora dovesse trovarsi a giocare poco-nulla.

Altrimenti, come dicevo nel paragrafo precedente, questa vicenda potrebbe trasformarsi in una vera e propria bomba ad orologeria, capace di rovinare un’ulteriore stagione romanista.

Anche partendo dal presupposto che più che mai se dovesse rinforzarsi ulteriormente la Juventus partirà davanti a tutti, potremmo dire quasi con lo Scudetto già in tasca, è impossibile negare che la Roma dovrà comunque battagliare come minimo per ottenere la seconda posizione – e relativo accesso diretto in Champions League – eventualmente anche provando ad approfittare di accidentali passi falsi bianconeri.

Brand Totti

In questo senso Totti può quindi rappresentare un’incognita non da poco, nella misura in cui ha sì ancora dei colpi pregiati per deciderti le partite in un quarto d’ora, ma continua ad essere una presenza ingombrante, avendo come detto un appeal quasi superiore a quello della stessa Roma.

Tutto sta quindi nel capire se club e giocatore siano riusciti e riusciranno a trovare un equilibrio: dal punto di vista economico, d’immagine e del marketing il Brand Totti sembra essere irrinunciabile per i Giallorossi. Dal punto di vista tecnico ed ambientale ci sono invece più dubbi.

Però, in fondo, era forse una scommessa che era giusto giocarsi…


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