Come una seconda pelle – Tottenham

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Seconda puntata della trasmissione di Blu TV dedicata alle maglie.
Oggi si si resta a Londra: dopo aver parlato della maglia dell’Arsenal si va alla scoperta di quella del Tottenham.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=O9bYxI-i2Xk][youtube=http://www.youtube.com/watch?v=rM9OK0isoQM][youtube=http://www.youtube.com/watch?v=FBBVKT109Fc]

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2 commenti

Come una seconda pelle – Paris St. Germain « Sciabolata Morbida

14 Febbraio 2011

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Come una seconda pelle – Manchester City away kits « Sciabolata Morbida

18 Febbraio 2011

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Francesco F. Pagani - Sciabolata Morbida

10 hours ago

Mi ricollego al discorso fatto da De Rossi qualche giorno fa oltre che ad un refrain che sento da anni collegato alla comunicazione nel mondo del calcio (italiano).Lo faccio perché la chiacchierata di oggi pomeriggio su RadioTV Serie A mi ha stimolato ed acceso una lampadina in tal senso.Il discorso di DDR era relativo alle competenze di chi parla di calcio sui media, mentre il refrain è relativo alle domande - spesso - banali che si sentono nelle varie conferenze stampa.Ecco, è evidente che i due discorsi sono collegati: un professionista poco preparato difficilmente riuscirà a produrre domande non banali, così come ad una domanda banale è logico attendersi una risposta che lo sia altrettanto.Insomma, se in una conferenza stampa o intervista si sentono solo discorsi banali la responsabilità può essere sì di chi risponde, ma spesso lo è in primis di chi pone le domande.Ecco perché è stato per me un enorme piacere intervenire oggi ad "Assist", proprio per gli assist - appunto - che i due conduttori mi hanno servito.Io come ospite/intervistato potrei avere anche le cose più interessanti del mondo da dire (nel mio caso penso che non sia così, anche se qualcosa di interessante penso/spero di averla da dire!), ma il "gioco" non lo conduco io.E se le domande sono banali o vado fuori tema oppure è quasi inevitabile che anche la mia risposta non sarà chissà quanto interessante.Per questo ringrazio Nicolò - la cui professionalità e preparazione mi era nota, conoscendolo da una quindicina d'anni - e Chiara - che invece ho conosciuto oggi ed è stata una piacevolissima scoperta - per le domande e le considerazioni che hanno fatto in questi tre quarti d'ora di chiacchierata.E' grazie a professionisti così - sì, sì... il mio è un endorsement esplicito, la "gelosia" è uno degli altri tanti mali della nostra comunicazione sportiva imo! -, tanto più impegnati in contesti "di pregio" come la RadioTV di Lega ed RDS, se possiamo guardare al futuro con un po' di speranza!Sperando che competenza e professionalità diventino strumenti sempre più "normali" nel mondo della comunicazione calcistica del Belpaese! ... See MoreSee Less

Francesco F. Pagani - Sciabolata Morbida

12 hours ago

Nell'ultima di campionato il Tottenham ha schierato un XI di soli stranieri, senza alcun inglese.Non solo: gli 11 giocatori hanno 11 nazionalità diverse!Torre di Babele in salsa moderna! ... See MoreSee Less

Francesco F. Pagani - Sciabolata Morbida

16 hours ago

La Roma con Svilar subisce più tiri nello specchio (quasi 1 ogni 90'), ma subisce meno gol (0,18 ogni 90').Il portiere belga d'origine serba si è preso il posto da titolare e sta rispondendo "presente".Come potete notare dalla grafica, infatti, Mile effettua più parate (quasi il 10% in più!) ed ha un rendimento migliore a livello di differenza tra xGOT e reti subite: -1,6 per il portoghese, +1,8 per il belga!Quanto ha inciso secondo voi nel "cambio di passo" del rendimento del club col passaggio da Mou a DDR il cambio di portiere? ... See MoreSee Less

Francesco F. Pagani - Sciabolata Morbida

19 hours ago

Ieri ho ascoltato una risposta di Luis Enrique che mi è piaciuta molto e che ho sintetizzato qui in grafica.In Italia viviamo tanto questa (in)cultura del "fallimento", che evidentemente è un problema che non riguarda solo il nostro Paese.Il discorso è che si vanno polarizzando tutte le posizioni, ad esempio nella valutazione dei singoli.Nella narrazione social moderna esistono i calciatori forti e quelli scarsi, niente vie di mezzo.Nella realtà, invece, se prendiamo i giocatori che militano "ad alto livello" troviamo tre insiemi (con una valanga di sottoinsiemi che non approfondiremo ora).Ovvero ci sono due piccoli insiemi che rappresentano i giocatori "forti" e quelli "scarsi", e poi un maxi-insieme che rappresenta la "via di mezzo", ovvero quei giocatori che non sono né forti né scarsi.Allo stesso modo, quando si parla di risultati, esiste solo il trionfo o il fallimento.Se arrivi primo hai vinto ed hai trionfato, se arrivi secondo hai fallito.Ed anche qui sembra non esserci possibilità di "sfumare" il giudizio.Un allenatore che non ha vinto nulla in carriera è un perdente, non fa nulla se non ha mai avuto a disposizione il materiale per vincere.Non fa nemmeno nulla se ha sempre raggiunto gli obiettivi che gli erano stati posti (salvezza, metà classifica, qualificazione in Europa).Se non ha vinto nulla è un perdente, punto.Ecco, proprio questa incultura dilagante porta a calpestare totalmente il percorso che un club può fare in una certa stagione, come se l'unica cosa a contare fosse la vittoria.Che, attenzione, è ciò che cerchiamo TUTTI noi che lavoriamo nel mondo del calcio, non ne sto affatto sminuendo l'importanza.Dico solo che bisogna poi avere la capacità di analizzare la realtà.Ecco, mi ricollego a quello che diceva pochi giorni fa De Rossi: servono le competenze per espletare analisi che vadano oltre il mero risultato.Questa risposta di Luis Enrique mi è piaciuta molto perché trovo che abbia pienamente ragione.Perdere non vuol sempre dire fallire.Posto che nella tua vita saranno più le sconfitte delle vittorie, perdere fa semplicemente parte della vita e devi accettarlo.Devi prendere le tue sconfitte e trasformarle nel carburante che ti porterà ad arrivare a quella vittoria.Capisco che nel mondo di oggi sia utopico, ma sarebbe bello smetterla con questa narrazione tossica che bolla a "fallimento" tutto ciò che c'è dal secondo posto - compreso - in giù.Ricordate cosa disse Maldini in una live con Bobo Vieri pre-BoboTV?"Ma sai che io sono il giocatore più perdente della storia? [...]Ho perso 3 finali di Champions, 1 di Supercoppa Europa, 3 di Intercontinentale, 1 di Mondiale, 1 di Europeo, 1 semifinale Mondiale, e potrei andare avanti..." ... See MoreSee Less

Francesco F. Pagani - Sciabolata Morbida

2 days ago

Il 31 maggio l'Uruguay farà visita al Costa Rica per giocare un'amichevole internazionale.E, tra le proprie fila, con ogni probabilità avrà anche un dilettante.Pare infatti che Marcelo Bielsa abbia deciso di inserire nella sua lista convocati anche Walter Domínguez, attaccante in forza nella Juventud de Soriano.Domínguez che sta vivendo una grandissima stagione, in cui tra le varie competizioni - come riportato da El Pais - ha segnato un totale di ben 57 gol in 39 gare!La sua grande vena realizzativa ha tra l'altro aiutato la JdS ad imporsi in Copa OFI, competizione della quale il ragazzo è risultato essere sia il miglior marcatore che l'MVP."Mi hanno chiamato, la verità è che sono molto felice... non me lo aspettavo, è accaduto di sorpresa", è stato il commento di Domínguez ai microfoni del giornalista Alex Martin.La scelta di Bielsa non è tanto/solo un coup de théâtre del Loco, ma anche una questione di necessità.Nei giorni in cui l'Uruguay volerà in Costa Rica, infatti, si giocheranno sia la Libertadores che la Sudamericana, cosa che impedirà al C.T. argentino di convocare i giocatori di quei club che sono impegnati in queste due competizioni continentali.Ecco quindi che il Loco ha deciso di cogliere la palla al balzo e provare ad allargare il "giro" dei convocati nella Celeste.E chissà che sul campo il 24enne Walter Domínguez non dimostri di essere all'altezza di palcoscenici diversi rispetto a quelli dilettantistici locali...! ... See MoreSee Less