Coppa UEFA: Ritorno Sedicesimi di finale – 26/02/09

Unimmagine delle celebrazione per la vittoria della Coppa UEFA da parte del Parma: era il 12 maggio 1999 e quella è, ad oggi, lultima UEFA vinta da unitaliana (raisport.rai.it)
Un'immagine delle celebrazione per la vittoria della Coppa UEFA da parte del Parma: era il 12 maggio 1999 e quella è, ad oggi, l'ultima UEFA vinta da un'italiana (raisport.rai.it)

Disastro.

Solo così possiamo definire questi sedicesimi di finale per le italiane: un disastro.

Di quattro formazioni ancora in corsa per la vittoria finale, infatti, solo una squadra (l’Udinese) è riuscita a passare lo scoglio dei sedicesimi. Fiorentina, Milan e Sampdoria sono invece uscite con le ossa rotte dai loro rispettivi doppi scontri.

Questo non fa che sottolineare la crisi in cui il calcio italiano pare essere caduto negli ultimi anni (c’è chi dice dopo Calciopoli, che sicuramente è stato un evento molto traumatico per il nostro movimento calcistico, ma personalmente ritengo che le cose iniziassero a deteriorarsi già da prima). Se poi si pensa che in Champions League c’è la seria possibilità che nessuna delle nostre compagini superi gli ottavi di finale e che l’Udinese partirà sfavorita contro lo Zenit (la squadra che dovrà affrontare agli ottavi di UEFA) ecco che si profila uno scenario tanto cupo quanto abbastanza clamoroso: nessuna compagine italiana supererebbe gli ottavi di finale di una competizione europea, cosa questa che non accade dalla stagione 2000/2001, anno in cui Milan e Lazio non superarono la seconda fase a gironi di Champions League (che qualificava ai quarti, all’epoca la formula della competizione era diversa da quella attuale) e Parma, Inter e Roma vennero eliminate agli ottavi di UEFA (rispettivamente da PSV, Alaves e Liverpool, con queste ultime due squadre che arriveranno poi a contendersi il trofeo in finale).

E’ quindi una serata, al di là del tifo che può legare ciascuno di noi a dei particolari colori, molto triste per il nostro calcio. Sembra sempre più netta, infatti (e soprattutto per quanto visto nel triplice scontro Italia-Inghilterra visto in Champions), la linea di demarcazione che separa il nostro campionato da quello inglese, e pensare di ridurre tutto al solo fatto che le disponibilità economiche là siano maggiori è sicuramente voler non dare il giusto peso ad ogni aspetto della questione, senza contare comunque poi che se le disponibilità economiche sono maggiori è perché in Inghilterra da anni si porta avanti un discorso socetario ben differente rispetto a quanto facciamo noi in Italia (parlo di merchandising, stadi di proprietà, ecc).

Di Natale firma il goal vittoria per la sua Udinese (tuttomercatoweb.com)
Di Natale firma il goal vittoria per la sua Udinese (tuttomercatoweb.com)

Venendo alle partite di stasera, comunque, l’Udinese si qualifica agli ottavi battendo 2 a 1 il Lech Poznan ed in virtù del 2 a 2 dell’andata strappa il biglietto per il turno successivo.

Friulani che iniziano a tremare al 12′, quando Rengifo porta in vantaggio gli ospiti, qualificando virtualmente i polacchi. Al 57′, però, Pepe realizza la rete che già di per sè varrebbe, grazie alla norma dei goal fuori casa, il passaggio del turno. Giusto per legittimarlo, però, arriva il goal vittoria di Di Natale proprio in chiusura di partita.

Esce invece mestamente il Milan, preso stasera a pallonate dal Werder Brema che con il 2 a 2 si assicura il passaggio del turno grazie alla regola dei goal realizzati fuori casa (qui trovate gli highlights del match).

Tedeschi che arrivano a Milano per giocarsela a viso aperto, senza remore né timori. Sanno che uno 0 a 0 li eliminerebbe, così attaccano come se non ci fosse un domani. Nel primo tempo, però, le cose non vanno bene: nonostante le molteplici occasioni create Diego e compagni non riescono a bucare Nelson Dida. Anzi, finiscono anche sotto.

Tra il 26′ ed il 33′ Pato fa il fenomeno, con un paio di fiammate di classe assoluta, che portano sul 2 a 0 il Milan. Prima, infatti, parte palla al piede e si fa abbattere da Fritz (ammonito nell’occasione) al limite dell’area; la punizione, battuta da Pirlo, è intercettata dal braccio di Frings, con conseguente – e doverosa – assegnazione del calcio di rigore. Sul dischetto si presenta il regista Rossonero stesso, che con la freddezza di sempre realizza il vantaggio.

Al 33′, poi, Pato decide di far tutto da solo e finisce con lo scaricare un bolide dal limite, sempre a coronamento di un’azione in solitaria.

Nel secondo tempo, però, l’antifona non cambia: i tedeschi continuano con i loro attacchi, il Milan non fa che provare a costruire fragili barricate per respingerli. Barricate che crollano proprio per il loro maggior punto debole: le palle alte. Sono due colpi di testa di Pizarro (68′ e 78′), infatti, a punire il Milan, che non riuscirà più a trovare la via della rete, venendo così eliminato dalla competizione.

Esce anche la Fiorentina, raggiunta all’ultimo dall’Ajax su quell’1 a 1 che sancisce l’eliminazione Viola.

Il goal di Leonardo allo scadere sancisce leliminazione della Fiorentina dalla Coppa UEFA (goal.com)
Il goal di Leonardo allo scadere sancisce l'eliminazione della Fiorentina dalla Coppa UEFA (goal.com)

Viola che dopo essere usciti sconfitti all’andata per 1 a 0 provano a rincorrere gli ottavi all’Amsterdam ArenA; passaggio del turno che sembra avvicinarsi notevolmente al 61′, quando il solito Gilardino porta in vantaggio i suoi. A due dal termine, però, il patatrac: Almiron, come spesso accade molto molle in campo, perde una palla vitale a centrocampo; Leonardo la fa sua e punta l’area di rigore, trovando una resistenza non adeguata da parte della retroguardia Viola e gelando, con un destro dal limite, i supporter fiorentini, firmando la rete del pareggio che vale la qualificazione per i Lanceri.

Fiorentina che deve mangiarsi le mani per le diverse occasioni sprecate per chiudere il discorso qualificazione, ma a differenza della scorsa stagione (dove arrivarono ad undici metri dalla finale) quest’anno pare che anche la convinzione all’interno della società fosse minore.

Infine, per quanto riguarda le italiane, dopo essere stata sconfitta 1 a 0 a Genova la Sampdoria lascia Cassano e Palombo in Italia ed affronta la trasferta di Kharkiv già rassegnata, venendo poi sconfitta 2 a 0.

A decidere la partita sono le reti di Valyaev, che finalizza un bel triangolo al 30′, e di Jaja, che raddoppia al 41′ con la complicità di Mirante.

Passa invece, anche se solo grazie ai calci di rigore, l’Olympique Marsiglia, che riesce ad avere la meglio sul Twente.

La splendida punizione calciata in rete da Ben Arfa al 24′ porta le squadre, che non si faranno più male a vicenda, sino ai calci di rigore. Qui Blaise N’Kufo, centravanti della formazione olandese, sbaglia il primo rigore per i suoi, dopo che Taiwo aveva invece realizzato quello marsigliese. Le cose sembrano mettersi subito bene per la formazione francese, non fosse che Ziani sbaglia proprio l’ultimo rigore della serie, permettendo quindi ad Arnautovic di pareggiare il conto e portare la serie ad oltranza.

Alla fine sarà Rajkovic, 20enne difensore serbo di proprietà del Chelsea, a sbagliare il rigore decisivo (il terzo ad oltranza per gli olandesi), sancendo quindi il definitivo passaggio del turno per Ben Arfa e compagni.

Viene eliminata anche l’altra olandese ancora in corsa per la vittoria finale: il NEC, infatti, perde 1 a 0 ad Amburgo e dopo la pesante sconfitta subita a Nimega (3 a 0) dice quindi addio alla competizione.

A decidere il match è Olic, che al nono minuto chiude definitivamente (sempre che ce ne fosse bisogno) il discorso qualificazione.

Accede agli ottavi anche il CSKA Mosca grazie alle vittoria per 2 a 0 sull’Aston Villa che seguendo l’1 a 1 del Villa Park porta i russi al turno successivo.

La partita è decisa dalle reti di Zhirkov e Vagner Love.

Ottiene la qualificazione agli ottavi anche il PSG che vincendo 3 a 1 a Wolfsburg schianta con un complessivo 5 a 1 Barzagli, Zaccardo e compagni.

La doppietta di Luyindula permette al PSG di imporsi sul Wolfsburg (bluekipper.com)
La doppietta di Luyindula permette al PSG di imporsi sul Wolfsburg (bluekipper.com)

A portare in vantaggio i parigini ci pensa Luyindula al 38′, prima che Rothen al 59′ chiuda il discorso qualificazione. Subito dopo il goal dell’ala, però, Hasebe prova a riaprire quantomeno la partita, ma la rete del 3 a 1 di Luyindula chiuderà definitivamente i conti anche per quella.

Rocambolesca, invece, la qualificazione del Galatasaray che passa grazie ad un 4 a 3 ottenuto contro il Bordeaux.

Partita che partiva dallo 0 a 0 dell’andata e che vede i francesi portarsi subito sull’1 a 0 grazie a Bellion. I turchi, però, non ci stanno e grazie alle reti di Arda Turan e Kewell chiuderanno il primo tempo sul 2 a 1 in loro favore.

Nel secondo tempo sarà ancora Arda Turan a trovare la via della rete, mettendo così una seria ipoteca sul passaggio del turno. A quel punto, però, ci sarà la reazione veemente del Bordeaux che tra il 74′ ed il 76′ troverà con Cavenaghi e Chamakh le reti del pareggio che varrebbe la qualificazione.

A due minuti dal termine, però, Sarioglu segna la rete del definitivo 4 a 3 che vale l’approdo agli ottavi per il Galatasaray.

Passa invece il St. Etienne che batte 2 a 1 l’Olympiakos.

Ad andare in rete sono Payet ed Ilan per i padroni di casa, Gonzalez per i greci. La cosa particolare di questa partita è il fatto che tutte e tre le reti vengono messe a segno da una trentina di metri, con dei bei bolidi piazzati.

Approda al turno succesivo anche il Manchester City oggi vincitore per 2 a 1 sull’FC Copenhagen grazie ad una doppietta di Bellamy (73′ e 80′). Di Vingaard a tempo ormai scaduto la rete della bandiera ospite.

 Gioca invece in scioltegga il Braga a Liegi, rimediando un buon 1 a 1 dopo il netto 3 a 0 dell’andata.

A decidere il risultato sono le reti di Mbokani per i padroni di casa ed Aguiar per gli ospiti, entrambe arrivate negli ultimi dieci minuti di gioco.

Passa il turno anche lo Zenit che s’impone a Stoccarda per 2 a 1, risultato che facendo il paio con quello dell’andata porta i russi, campioni in carica, dritti agli ottavi.

I marcatori della partita sono Semshov e Fayzulin per gli ospiti, mentre è di Gebhart il momentaneo pareggio dello Stoccarda.

Passa, a sorpresa, anche l’Aalborg che dopo il secco 3 a 0 dell’andata vince incredibilmente 3 a 1 a La Coruna ed elimina il Deportivo.

Al 38′ Sergio illude la squadra di casa, ma è un’illusione effimera: tre soli minuti più tardi Shelton pareggia, altri tre minuti dopo Johansson raddoppia e giusto il tempo di fare un’altra azione Enevoldsen chiude il match.

Una doppietta di Kravets sancisce leliminazione del Valencia (uefa.com)
Una doppietta di Kravets sancisce l'eliminazione del Valencia (uefa.com)

Eliminata anche un’altra spagnola molto ben attrezzata, quel Valencia che pareggiando 2 a 2 contro la Dinamo Kiev pone la parola fine alla sua avventura europea per questa stagione, dopo che l’andata era terminata sull’1 a 1 in quel di Kiev.

Al 34′ Kravets porta in vantaggio gli ospiti, ma al 44′ Marchena riequilibra il risultato. Il primo tempo, quindi, si chiude con la prospettiva dei supplementari.

Prospettiva che sfuma però al 53′ quando Del Horno sigla il 2 a 1.

A firmare la rete che vale il passaggio del turno è ancora Kravets, che al 73′ mette a segno un goal fondamentale.

Passa, infine, anche lo Shaktar grazie all’1 a 1 odierno contro il Tottenham.

Al vantaggio di Gio Dos Santos, che aveva ridato speranze ai londinesi (sconfitti all’andata per 2 a 0), risponde Fernandinho, che a quattro minuti dal termine chiude col suo goal il discorso qualificazione.

Gli ottavi, quindi, saranno così composti:

Werder Brema – St. Etienne
CSKA – Shakhtar
Udinese – Zenit
PSG – Braga
Dinamo Kiev- Metalist
Manchester City – Aalborg
Olympique Marsiglia – Ajax
Amburgo – Galatasaray

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