E’ Rafinha il futuro della fascia destra Bianconera?

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Sarà ancora Grygera il terzino destro titolare della Juventus? (skysports.com)
Sarà ancora Grygera il terzino destro titolare della Juventus? (skysports.com)

La stagione in corso ha confermato un’evidenza già emersa l’anno scorso, al ritorno in Serie A della Vecchia Signora: alla manovra Bianconera manca la propulsione sulle fasce, cosa che unita alla mancanza di un rifinitore tanto quanto di un regista puro (Ranieri schiera infatti un 4-4-2 classico senza mezzapunta, e soprattutto per via dell’assenza di Zanetti, uomo d’ordine ma non vero e proprio regista, manca anche di fosforo in mezzo al campo, dove i vari Sissoko, Marchisio, Poulsen e Tiago non danno un apporto importante in fase di costruzione).

Si fa quindi sentire in maniera piuttosto pesante la scelta della scorsa estate, quando si rinunciò ad alzare l’offerta per Xabi Alonso (che non è Pirlo e Xavi, ma resta tra i registi migliori d’Europa e avrebbe portato al centrocampo Bianconero quella qualità in mezzo al campo che continua a mancare, non disdegnando comunque un discreto lavoro anche in fase di copertura) puntando invece su Poulsen, giocatore molto intelligente tatticamente che senza i numerosi problemini fisici avuti quest’anno avrebbe sicuramente meglio figurato ma che risulta essere un giocatore più portato alla distruzione del gioco avversario, al creare densità in fase difensiva, allo sporcare tutte le linee di passaggio avversarie più che al costruire la manovra, impostando al meglio l’azione o facendo lanci di sessanta metri.

Errore indiscutibile questo, che si fa sentire ancora di più proprio in relazione al fatto che anche l’alternativa al gioco sviluppato centralmente, cioè lo sfruttare molto le fasce, alla Juventus è qualcosa di molto limitato: Camoranesi e Nedved sono due ottimi giocatori… anche se forse sarebbe meglio dire sono stati.

Il primo, campione del mondo solo tre anni fa, è uno degli elementi con più fantasia di tutto il nostro campionato, un giocatore che quando è al top della forma può spostare gli equilibri di una partita (pur senza essere un Messi o un Cristiano Ronaldo). Ma il punto è proprio questo: l’età si fa sentire, in più ormai ha un acciacco dietro l’altro. Insomma, Camoranesi non è più il Camoranesi che conoscevamo.

Il secondo è un Campione con la C maiuscola, vero trascinatore quando è stato al top della forma, tanto da strameritarsi il Pallone d’Oro. Oggi, però, il suo fisico, segnato da mille battaglie, non è più quello di un tempo. La sua professionalità gli sta permettendo di poter continuare a giocare ad alto livello nonostante sia più vicino ai 40 che ai 30 (un po’ come per Maldini e pochi altri al mondo), ma le sue prestazioni ovviamente ne risentono: il Nedved di oggi è solo un lontano parente di quello che nel 2005 trascinò la Juventus alla vittoria in campionato ed alla finale di Champions. Il Nedved di oggi non fa più onde come un tempo, riuscendo ad incidere davvero solo sporadicamente nell’arco di una stagione.

A questo aggiungiamo il fatto che i due terzini titolari (Grygera a destra, Molinaro a sinistra) sono tutto tranne che dei campioni ed ecco che la frittata è fatta: oltre a non avere un organizzatore di gioco in mezzo al campo, un trequartista capace di rompere gli equilibri con un dribbling o una rifinitura, non si hanno nemmeno giocatori capaci di imporre il loro gioco sulle fasce.

Per ovviare a questo problema la dirigenza bianconera pare si stia muovendo sul mercato tedesco: Secco & Co. sarebbero infatti interessati ad acquistare Marcio Rafael Ferreira de Souza, in arte Rafinha.

Nato il 7 settembre del 1985 a Londrina (Paranà), città natale dei calciatori Elber e Naldo oltre che del pallavolista Giba, Rafinha crebbe nel Coritiba, club che ha lanciato al grande calcio Dida, Cleber, Mozart e Liedson, tra gli altri.

Dopo trentasette presenze condite da tre reti arriva, nell’estate del 2005 (quella in cui si piazza al terzo posto al mondiale under 20 olandese segnando due reti in otto partite), la chiamata dello Schalke 04, squadra cui Rafinha decide di aggregarsi subito, per tentare l’esperienza europea.

In Germania è subito titolare, stregando i tecnici che in questi anni l’hanno allenato: da Oliver Reck, suo primo mister in Germania, passando per Mirko Slomka e Fred Rutten, tecnico da poco sollevato dall’incarico.

Dopo le buone prestazioni delle prime tre stagioni coi Die Knappen è arrivata la consacrazione quest’anno: Rafinha, reduce dal recente bronzo olimpico rimediato a Pechino con l’under 23 del suo paese, è infatti attualmente uno dei terzini destri più promettenti del mondo, ed i paragoni nei suoi riguardi cominciano a sprecarsi: il più impegnativo, ma anche quello che più di tutti può fare piacere ad un giocatore come lui, è quello che lo vede essere designato come nuovo Cafù. Niente male, dato che si parla del miglior terzino destro al mondo degli ultimi dieci anni.

Rafinha è un terzino destro di spinta, cui piace molto, un po’ come a tutti i terzini brasiliani del resto, partecipare attivamente alla manovra. Oltre ad avere una maggior propensione offensiva rispetto all’attuale terzino destro titolare della Juventus ha anche una maggior efficacia nel cross, essendo dotato di una tecnica di base migliore oltre di una sensibilità di piede spiccata.

Blindato dallo Schalke fino al 2011 la sua quotazione dovrebbe aggirarsi attorno ai 10/11 milioni di euro (quasi il triplo di quanto lo Schalke lo pagò quando lo prelevò dal Coritiba), soldi che la proprietà juventina potrebbe stanziare senza problemi.

Su di lui, però, si starebbe muovendo anche il Bayern Monaco, che vorrebbe portarlo in Baviera per costruire una coppia di terzini di tutto rispetto, facendolo giocare sulla fascia opposta rispetto a dove si disimpegna egregiamente Lahm.

Rafinha, considerato in patria lerede di Cafù (goal.com)
Rafinha, considerato in patria l'erede di Cafù (goal.com)

Il suo acquisto potrebbe quindi essere considerato sicuramente un upgrade rispetto alla situazione attuale ma, sempre a patto che il giocatore si ambienti a Torino ed al nostro calcio, resta comunque da vedere quale potrebbe essere il suo apporto in fase difensiva. Se infatti il ragazzo ritiene che il calcio sia calcio ad ogni latitudine è innegabile ricordare di come il tatticismo italiano, alle volte anche esagerato, non sia paragonabile a quello di nessun’altra parte del mondo: né al campionato tedesco né, tantomeno, a quello brasiliano.

Visto però il rapporto qualità/prezzo e considerando anche il fatto che il ragazzo non è ancora 24enne questo potrebbe essere un ottimo investimento, di ben altra pasta rispetto ai clamorosi buchi nell’acqua compiuti acquistando Almiron, Tiago e Andrade, ma anche rispetto ad acquisti di giocatori mediocri come lo stesso Grygera, di cui Rafinha prenderebbe il posto, o Poulsen.

10 commenti

  1. A 4 mesi dal tuo articolo si comincia a vociferare su vari siti di questo probabile trasferimento, o almeno di un altissimo interesse bianconero nei confronti di Rafinha.
    Complimenti!!!!

  2. Adesso si parla anche di un interesse del Milan ma con la sua poca voglia di spendere dubito che arrivi a Milano!

    1. Di sicuro un terzino, destro o sinistro che sia (vista la duttilità di Zambrotta), servirebbe come il pane ai Rossoneri.

      Certo però che sulla destra potrebbe imporsi Abate, che Leonardo sta provando terzino.

      Potrebbe quindi valer la pena dare al ragazzo almeno una annata di prova, per poi decidere l’estate prossima se e come muoversi sul mercato terzini…

  3. E’ vero Abate è un buon giocatore che messo sulla fascia sta dando velocità e grinta alla manovra,ma Zambrotta va cambiato e vedendo comunque l’interesse di grandi squadre per Rafinha dubito che possa arrivare in prestito e come già detto se un magnante arabo non compra la società non credo che si potrà fare l’affare.
    Comunque complimenti per il blog!!=)

    1. Abate sta facendo sicuramente discretamente bene. Anche se fatico a vederlo tra i migliori terzini al mondo, pochi sono i giocatori che possono imparare movimenti complicati come quelli che deve fare un terzino (e parlo in particolar modo di fase difensiva).

      Un terzino, come detto, servirebbe sicuramente. Il punto è che poi bisogna anche capire se e come Rafinha si adatterebbe al nostro calcio. Indubbiamente lo vedrei meglio in una squadra della Liga, per quanto poi visto il suo valore potrebbe imporsi anche da noi.

      Sicuramente comunque ad oggi la situazione del mercato Rossonero appare complicata, ed è difficile pensare all’arrivo di Rafinha, oggi.

      P.S.
      Grazie per i complimenti. 🙂

  4. Beh certamente il nome di Abate non si può annoverare tra i migliori del mondo ma ha solo 23 anni e ha tempo per migliorare…Comunque per me anche la Serie A non sarebbe male per lui poichè ritengo personalmente che un giocatore abbituato a giocare in un campionato fisico come la Bundes o la Premier si possono adattare meglio in dei campionati più “leggeri” sotto il punto di vista fisico(vedi Diego) anche se poi ci sono state eccezione(vedi Poulsen).
    Prego…Ma non so se i miei complimenti ti erano già arrivati da mia sorella!:)

    1. La questione fisica centra sicuramente, ma relativamente rispetto al mio discorso.
      Il punto vero è l’organizzazione tattica che hanno le squadre.
      In questo campo l’Italia è l’avanguardia a livello mondiale, qui ci sono squadre di C messe in campo meglio di molte squadre militanti nelle maggiori divisioni di tutt’Europa.
      Da noi un terzino deve avere certi movimenti in fase di non possesso, altrimenti non si potrà mai imporre.
      Vedasi Cicinho, che aveva una fase offensiva ottima (da ala, un po’ alla Cafù, di cui infatti veniva definito l’erede quando ancora stava nel San Paolo) ma che in quanto a lavoro in fase di non possesso lasciava molto a desiderare (un Molinaro qualsiasi gli era molto superiore, per dire).

      Proprio per questo dico che Rafinha sarebbe sicuramente un giocatore capace di inserirsi bene nella Liga, dove i terzini di spinta sono all’ordine del giorno e dove le difese sono allegre, potrebbe invece incontrare qualche difficoltà in più da noi, dato che difficilmente in Germania daranno la stessa importanza, anche in allenamento, a certi movimenti.

      Per quello che riguarda il lato fisico-atletico, comunque, c’è da dire una cosa: Diego è bassino, ma è sempre stato piuttosto ben messo ed ha sempre avuto molto “equilibrio” (la capacità di reggere i contrasti senza finire ogni volta a terra, per intenderci), cosa che lo contraddistingueva già prima di Brema e che l’ha sicuramente fortemente aiutato nella sua esperienza tedesca.

      P.S.
      Sì, i tuoi complimenti mi erano già arrivati tramite mia sorella, che ha fatto da tramite alla tua, che a sua volta faceva da tramite a te. 😀

    2. “Solo” 23 anni…?? Siamo proprio in Italia… 😉

      Mi aggrego ai complimenti, naturalmente; non ricordo se l’ho già fatto in precedenza su altri lidi.

      1. AHAHAH!
        Davvero!

        Solo da noi a 23/24 anni si è considerati ancora giovani promesse.

        Un esempio a caso (inerente sia alla questione terzini destri che alla questione giovani): César Azpilicueta, terzino dell’Osasuna e dell’under 20 spagnola, a 20 anni ha già giocato più di 60 partite nella Liga.
        Abate, che di anni ne farà 23 a novembre, ne ha fatte una decina in meno in A.
        E a vent’anni aveva appena appena esordito (la stagione 2007/2008 è stata la sua prima in A, in quel novembre compì 21 anni) nella nostra massima serie.

        Non c’è proprio paragone…

        Poi ovvio, mi si potrebbe rispondere che Abate e Azpilicueta sono solo dei casi… ma alla fine basta un minimo di onestà intellettuale ad ammettere che da questo punto di vista l’Italia è veramente “indietro”.

        Chissà mai, però, che i recenti casi Balotelli e Santon non diano il là ad un cambiamento in tal senso.

        Io me lo auspico fortemente.

        P.S.
        Grazie anche a te per i complimenti.

        P.P.S.
        Per salvare il discorso fatto da Davide, comunque, dico che non ha tutti i torti: trattandosi di un giocatore cui stanno cambiando ora per la prima volta il ruolo (non ricordo di averlo mai visto giocare terzino prima d’ora) è giusto considerarlo “giovane” (nel senso di esperienza in quel ruolo) ed è altrettanto giusto dargli tempo.
        Vedremo se il buon Leonardo riuscirà a compiere quella magia che anni fa Lippi compì trasformando Zambrotta in terzino.

  5. Beh grazie di avermi ascoltato e risposto con molta pazienza…continuerò a leggere il blog e vorrei sapere una tua impressione su Storari e Ronaldinho!!
    Ciao

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