El Shaarawy mezz’ala: mutazione possibile?

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Ieri in conferenza stampa Mihajlovic ha lanciato l’idea: posto che il modulo di base del Milan prevederà le due punte di ruolo e quindi, generalmente, non si giocherà con gli esterni offensivi cercherà di trasformare El Shaarawy da ala sinistra a mezz’ala sinistra, facendolo quindi sia scalare di qualche metro indietro che facendolo passare dalla fascia al centro(sinistra) del campo.https://twitter.com/sciabolatablog/status/616896629392691200

Trovo che l’idea sia interessante. Chiariamoci. Il Milan ha due sole possibilità: o cede – che in questo momento significa svende, date le prestazioni del ragazzo nell’ultimo paio di anni – El Shaarawy oppure prova a recuperarlo, reinventadogli la posizione in campo non potendolo schierare alto a sinistra.

Proprio posto che ad oggi cederlo significherebbe svenderlo credo sia più che normale che l’allenatore debba provare a fare un tentativo per recuperarlo ad alto livello. Ed in questo senso le possibilità non sono tantissime.

La più immediata potrebbe essere quella di avvicinarlo alla porta, per cercare anche di fargli ritrovare il feeling con il goal. Seconda punta, intendiamoci. Ruolo però che non so quanto potrebbe calzargli, posto che ha sempre dato il meglio di sé con tanto campo davanti, potendo saltare gli avversari in velocità (del resto in surplace non sa farlo).

Altra possibilità sarebbe di farlo tornare sulla trequarti, centralmente. Ruolo già ricoperto più volte nel corso della sua carriera giovanile. Anche qui, però, l’idea è che non sia un trequartista classico, dotato di grande visione di gioco e capacità di rifinitura. Vuole campo, ama comunque allargarsi a sinistra per andare a prenderselo e rientrare per calciare.

Una terza idea molto più ardita – probabilmente la più ardita in assoluto – lo vorrebbe terzino di spinta, con un’evoluzione alla Zambrotta. Però giocare in difesa non può significare solo attaccare. Certo, a quel punto avrebbe tanto campo davanti e se recuperato al 100% avrebbe di certo la capacità aerobica per arare la propria fascia di competenza (che, a quel punto, vedrei essere più che altro la destra). Però dovrebbe tatticizzarsi molto per ricoprire un ruolo assolutamente inedito, che prevede movimenti di reparto completamente diversi rispetto a quelli cui si è abituato fino ad oggi: dalle diagonali difensive in area di rigore sino alla “banale” tattica del fuorigioco, sarebbero tantissime le cose che dovrebbe imparare per poter provare a rendere lì.

La quarta ed ultima idea è quindi quella lanciata proprio dal neo mister Rossonero: piazzarlo a centrocampo, insegnargli i movimenti singoli e di reparto necessari per ricoprire un ruolo comunque piuttosto diverso da quello di ala e cercare di recuperarlo al calcio ad alto livello così. Anche qui comunque un’impresa tutt’altro che facile, posto che deve dimostrare spirito d’abnegazione per cambiare molto di quello che è stato il suo calcio fino ad oggi e soprattutto bisognerà capire se avrà la forza di riuscire ad adattarsi ad una posizione così diversa, che richiede un duplice lavoro in entrambe le fasi ancora più marcato di quanto già comunque non facesse da ala.
Perché poi intendiamoci: chi dice che El Shaarawy da ala non difendesse sbaglia alla grande. Anzi, ha sempre dimostrato di metterci tutta la voglia di scendere fino a dare una mano al terzino. Alle volte finendo col sacrificarsi anche troppo.

Comunque ieri stimolato da questa idea di adattare il Faraone a mezz’ala ho chiesto un po’ di pareri a chi interagisce con me tra Facebook e Twitter e ne sono usciti spunti e considerazioni interessanti…

Ad aprire le danze è Benny Giardina, che ci va piatto: “io dico che con quei tempi di inserimento vale più da mezz’ala che da ala. Se lo tatticizzi al ruolo (che ad oggi NON È ASSOLUTAMENTE SUO) può venir fuori un bell’esperimento. Ma se al terzo giorno di allenamenti continua a correre come Poli [a caso, ndr], rimettilo in attacco per il bene di tutti”.

Idea simile per Marco Facchetti, che rispondendo a Mazinho (il quale aveva detto “leggo che tanti parlano della trasformazione di Di Maria da trequartista esterno a interno di centrocampo. Anche Di Maria non ha il contrasto ma Stephan non ha assolutamente la visione che ha Di Maria. Sarebbe intrigante ma temo di no”) dice “non deve avere la visione di DiMaria. Servono sacrificio (check), convinzione e tanto tanto lavoro. Affascinante”.

I convinti non sono in molti, vi dirò. Tra questi Daniele Michelini, che su Facebook si sbilancia così: “Per me può fare bene… anche perché in fase offensiva tanto fa SEMPRE lo stesso movimento… e pure i difensori senza gambe ormai lo riescono a fermare… ha parecchio dinamismo per cui con le giuste dritte tattiche potrebbe ritagliarsi spazi importanti”.

Possibilista anche Alberto Carpi: “L’idea ci può stare ma secondo me non dipende tutto dal Faraone ma anche da come verrà costruito il centrocampo e SOPRATTUTTO dall’atteggiamento che terrà il Milan sul terreno di gioco. Se i rossoneri “domineranno” la partita allora le sue caratteristiche possono essere utili, se si farà schiacciare dagli avversari o giocherà di rimessa la vedo dura. Cmq IMO se hai i piedi buoni e sai creare superiorità (e lui ha entrambe le cose) puoi giocare a centrocampo”.

Apre all’esperimento El Shaarawy mezz’ala anche il collega ed amico Nicolò Ramella, caporedattore sport della tv locale varesina Rete 55 e grande tifoso milanista da sempre: “Semplicemente dico che è un esperimento che potrebbe risultare vincente. Può farlo. Poi sarà il campo a parlare. Ha corsa, tecnica, non può diventare incontrista, ma la squadra può adattarsi benissimo al suo nuovo ruolo. Senza dimenticare che avrebbe al suo fianco De Jong pronto a tappare eventuali buchi. Io ci credo”.

Interessante anche il punto di vista di Cristian Giacomazzi, che però secondo non considera il fatto che il Milan “non può” giocare sulle ripartenze, dato che Berlusconi non lo accetterebbe mai: “Mezz’ala sarebbe un bel esperimento. È evidente che però non fornirebbe la copertura che da un altro tipo di giocatore. Sarebbe una collocazione che però esalterebbe la sua velocità nel momento in cui il Milan dovesse basarsi sulle ripartenze. A livello di piede direi che ci siamo, forse se troverà continuità a livello fisico potrebbe essere davvero un ottimo modo per rivederlo al servizio della squadra”.
Discorso simile lo si può fare anche in relazione all’idea di Alberto Pianetti, secondo cui sarebbe “utile solo x ripartire in contropiede…x trasformarlo bisogna dargli tempi di gioco, continuità con il piede debole”.

Prima di aprire il fronte di chi si oppone a questa eventualità, ritenendola poco fattibile, cito quei – pochi, in vero – che ad El Shaarawy cambierebbero ruolo sì, ma non per metterlo mezz’ala.

Secondo Marco “ElSha può fare come Zambrotta. Partito ala, diventò terzino. Crosserebbe meglio di Abate sicuro”, che poi è un po’ anche l’opinione di DavidL: “Io lo proverei in altri ruoli. A me sarebbe piaciuto vederlo seconda punta o Zambrottizzarlo”. Della stessa opinione anche Yes_T_mæ: “a sto punto elsha proviamolo terzino destro piuttosto…”, Federico Maraviglia “posso lanciare una provocazione? Ma a ‘sto punto adattarlo direttamente a terzino al posto di Abate?” e Manuele Gusinovich “Per me se impara a fare il terzino a sinistra può diventare un giocatore di livello”.

Infine, la schiera degli scettici. Che sono veramente tanti, la netta maggioranza degli intervenuti. Riporterò quindi solo qualche opinione, non me ne voglia però chi in questo pezzo non ha avuto spazio: riportare tutto lo farebbe diventare davvero molto lungo, ma ci saranno sicuramente altre volte in cui ripeterò questo esperimento. Vi invito comunque a girare tra FB e Twitter per leggere anche quelle opinioni che qui non riesco a riportare…

Iniziamo quindi da Mat Teo, secondo cui quest’idea è in realtà solo un pretesto: “Io credo sia stato semplicemente un modo carino per dirgli inizia a cercarti qualcos’altro, che in attacco posto per te non ce n’è”.

C’è poi chi come Carlo Canton e Mino Belà cassano l’idea senza mezzi termini: “Mezz’ala è la più grande stronzata che abbia sentito negli ultimi 20 anni di calcio” dice il primo, “vorrebbero fargli fare il Bonaventura 2.0? A me pare folle”, gli fa eco il secondo”.

Entrando un po’ più nello specifico per Marco Mobilio “non credo abbia le qualità necessarie per far giostrare i compagni, e la mezz’ala deve fare anche questo. Non basta solo correre con la palla tra i piedi, bisogna anche saperla giocare nei tempi e nei modi giusti”.

Tatticamente interessante la spiegazione di Teo: “non ha le caratteristiche fisiche, tattiche di base e anche tecniche per farlo, soprattutto a livello difensivo. Da mezz’ala devi ruotare, adeguare, aiutare più punti del campo. Inoltre il suo inserimento è vincente in diagonale da esterno, anche senza palla, partendo da 15 mt avanti. Non vedo l’intelligenza tattica per farlo al centro. Per me può essere un trequartista centrale moderno, che parte al centro ma si muove ovunque”.

Secondo Antonio Intini “avrebbe bisogno di lavorare tanto tanto tanto sul gioco corto che non è nel suo repertorio”, mentre per Marco Cipo “non ha il passo, i tempi e la struttura del centrocampista”.

Scettico anche Alessandro Davani: “Io resto dell’idea che per me non ha la forza fisica per poter fare la differenza in quella zona di campo, inoltre in un 4-3-1-2 il suo lavoro difensivo dovrebbe essere enorme e, essendoci già Montolivo che pecca in fase difensiva, dubito che lui potrebbe prendersi questo enorme lavoro. Oltretutto verrebbe sprecata la sua capacità di saltare l’uomo in velocità e di accentrarsi cercando il tiro a giro”.

Lo lascerebbe giocare in posizione offensiva Mauro Atzeni: “secondo me non deve smettere di essere attaccante. A centrocampo è un altro mestiere”, Leonardo Pippa: “al di là della validità dell’idea devi recuperarlo facendogli ritrovare le cose che sapeva fare meglio, magari con qualche gol” e Marco Maioli: “Non capisco la necessità di cambiargli ruolo. Lasciamogli fare l’attaccante”.

Secondo Maicuntènt sono tre i motivi per cui El Shaarawy difficilmente riuscirà ad adattarsi al ruolo di mezz’ala: “usa solo il destro, non è forte nello stretto, non ha i tempi. Per le prime due penso sia tardi, per l’ultima credo che col duro lavoro e con un mister competente (Sinisa lo è), potrebbe acquisire quei tempi di inserimento che, vista la sua ottima velocità di base, gli permetterebbero di diventare un’ottima mezzala dinamica. Certo, il problema è: si può diventare centrocampista a 23 anni? Forse no, ma io ci spero”.

Enrico Stuerdo crede invece che El Shaarawy “ha la sua caratteristica migliore nell’esplosività nelle gambe e quindi lo scatto. Quando si trova al limite dell’area è portato a dribblare l’avversario più che a cercare il passaggio illuminante. Motivo per cui non lo vedo bene come mezz’ala (seppur offensiva) per quanto il modulo di Mihajlovic sia portato all’attacco. La mezz’ala deve sicuramente accompagnare, ma deve soprattutto essere in grado di gestire il pallone e di dialogare con il mediano per alzare la squadra di 30 metri”.

Infine, Anthony Esposito: “El Shaarawy è un giocatore molto istintivo, fa più quel che gli “passa per la testa” al momento piuttosto che seguire un qualche dettame tattico, tanto che secondo me il crollo verticale che ha avuto in questi anni è dato più da questa mancanza di lucidità che dai vari problemi fisici e personali che ha avuto. Ritengo El Shaarawy ancora troppo disordinato e umorale per fare la mezzala di qualità ad alti livelli, troppo “leggero” per occuparsi solo di quantità e ancora decisamente immaturo tatticamente per iniziare ad impostare da così indietro. Detto questo, sarei comunque curioso di assistere ad una metamorfosi così ambiziosa, oltre che felicissimo per il ragazzo, conscio però del fatto che per il sottoscritto significherebbe aver preso una cantonata clamorosa. Ma in fondo il calcio è bello anche per questo”.


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1 commento

  1. El Shaarawy mezzala è poco proponibile. Mancherebbe la capacità di recuperare palla, soprattutto in maniera pulita, e sarebbe conseguentemente troppo irruento. La visione di gioco non è una sua peculiarità. Non avrebbe senso della posizione e per gli avversari sarebbe semplice portarlo fuori zona, peccherebbe anche nella lettura delle situazioni. Non è un palleggiatore, in spazi stretti sarebbe limitato. L’unico pro sarebbe la progressione con cui potrebbe spezzare il ritmo e portare palla nella trequarti avversaria.
    Piuttosto, in un 4-3-1-2, lo schiererei trequartista, quasi atipico: la sua moblità gli permetterebbe di offrire sempre una traccia di passaggio al centrocampo durante la costruzione della manovra; e il suo movimento a destra o sinistra disordinerebbe la retroguardia avversaria. Inoltre nelle transizione offensive i rossoneri sarebbero pericolosissimi grazie la sua velocità e abilità in ampi spazi. C’è da dire, però, che togliere il posto ad un certo Honda, fenomenale nell’ultimo passaggio, sarebbe complicato.

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