Juventus vs. Milan – Settima giornata Serie A 2013/2014 – 06/10/13 – Un Milan allo sbando annaspa di fronte ad una Juventus non ancora ritrovata

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Non è, nel complesso, una grande partita quella che si consuma alla luce dei riflettori dello Juventus Stadium.

Eppure l’inizio, con il Milan in vantaggio dopo pochi secondi, faceva ben sperare.

Ma analizziamo gli aspetti principali di questo match.Andrea Pirlo

Partendo dall’arbitraggio.

Non mi piace parlarne, e chi mi segue dall’inizio lo sa, ma alle volte è anche giusto sottolineare certe prove palesemente non all’altezza.

Intendiamoci: la partita non è stata viziata, nel complesso, perché ad imporsi è stata la squadra che si è meritata la vittoria sul campo.

Tante, però, sono state le occasioni che hanno fatto storcere il naso. Entrambe le parti.

Dalla non espulsione (con conseguente non assegnazione del rigore) a Mexes (che però evidentemente voleva a tutti i costi finire anzitempo il match) all’ammonizione data a Constant, sono stati diverse le situazioni in cui non l’arbitro, ma tutto il corpo arbitrale, non è risultato essere all’altezza.

Venendo al match in sé, partiamo dal Milan.

Davvero una brutta partita per i Rossoneri. Praticamente mai pericolosi in avanti (con due goal “casuali”, nati su un errore di Pogba il secondo e su un tiro-cross sporco di Nocerino che ha pescato Muntari solo sul secondo palo) e messi male in campo, con una difesa che fatica a reggere una Juventus pur non irrestibile ed un centrocampo che prova a tamponare la situazione come può, pur combinando poco.

Muntari che risulta quindi essere l’unica nota lieta del match. Due goal per lui, che però non fruttano nemmeno un punto alla sua squadra.
E’ sicuramente lui il migliore dei suoi.

Malissimo invece l’ex più atteso del match, quel Matri passato a fine agosto al Milan, richiestissimo da Allegri.

Come ebbi modo di dire all’epoca del suo trasferimento, davvero serviva a questa squadra? Non era meglio investire in altri settori del campo?

In questo senso la colpa è comunque da spartire con la società. Un acquisto sul filo dell’inutilità fatto per accontentare un allenatore in cui il Presidente, è ampiamente risaputo, nemmeno crede più.

Il tutto quando si ha un centrocampo con un tasso tecnico bassissimo ed una difesa che avrebbe palese bisogno di rinforzi.

Matri che stasera non si fa certo rimpiangere dai suoi ex tifosi. Anzi.

Girando per i social si trovano molti supporter Rossoneri scontenti della sua prestazione. E non può essere altrimenti, visto quanto fatto stasera.

Sempre parlando di singoli, Mexes. Che oltre a non valere – a mio modo di vedere, beninteso – un posto da titolare al Milan né tantomeno i 4 milioni netti che percepisce all’anno.

Dimostra di non esserci già ad inizio partita, quando si perde Quagliarella che, per sua fortuna, la mette alta.

Poi nella ripresa l’apoteosi. Dapprima merita il rosso, provocando un rigore che non viene fischiato. Poi, non contento della grazia gentilmente concessagli da arbitro e collaboratori, decide che è proprio il caso di finire anzitempo il match.

Infine, Abbiati.

Un portiere che ha costruito un’intera carriera, a mio avviso, al di sopra delle proprie possibilità, sapendo però sfruttare alla grande quella chance che il destino gli diede nel suo primo anno da professionista, culminato con quella famosa parata-Scudetto di Perugia.

Un portiere comunque di buon livello, intendiamoci, che però non è più assolutamente adatto a certi livelli.

Possibile che un Milan capace di fare un repulisti praticamente totale dei giocatori capaci di costruire gli ultimi – in ordine cronologico – fasti Rossoneri non possa affidare a qualcun altro la propria porta?

Ovviamente, non posso non soffermarmi, passando alla panchina, su Allegri.

Un allenatore che già due anni fa, dopo che riuscì a perdere lo Scudetto in favore della prima Juve di Conte (nonostante una squadra sulla carta superiore), sarebbe dovuto essere messo alla porta.

Intendiamoci, la fortuna non lo sta aiutando. Ma lui sta sbagliando tanto, se non tutto. Ed una squadra come il Milan, che comunque conta su molti nazionali di diversi paesi, non può non avere un gioco, come invece succede da tempo.

Capisco cercare attenuanti negli infortuni o in certe squalifiche (però puntare su giocatori limitati caratterialmente porta a questo, è risaputo), però Max non è più – o forse non è mai stato – l’uomo giusto al posto giusto.

Non sembra avere in pugno la situazione. E come se non bastasse, l’abbiamo già detto, non è nemmeno benvoluto dal Presidente.

Prima sarà sollevato dall’incarico e meglio sarà per tutti.

https://twitter.com/bozzoMO/status/386949350158786560

Sempre restando alle panchine, ma passando a quella Bianconera, non sembra stia vivendo una situazione professionalmente molto migliore Antonio Conte, che in questo inizio di stagione ha sbagliato tanto.

La sua squadra non è più quella quadrata degli ultimi due anni né tantomeno quella affamatissima e mai doma del suo primo campionato allo Stadium.

Però di riffa o di raffa, a mio avviso più per le mancanze altrui che per i meriti propri, l’ha portata a casa.

Decisivo, a conti fatti, il cambio che ha visto entrare sul terreno di gioco Giovinco.

Sostituzione azzeccata che però non può far andare in ombra la questione Llorente, anche oggi sottoutilizzato (cinque minuti per lui). Possibile che contro una squadra che ha subito la maggior parte dei goal di testa non si trovi spazio per l’unica punta fisicata in rosa!?

Il già citato Giovinco che da parte sua mette in mostra, nel realizzare il goal del vantaggio, una parte del suo repertorio: grande rapidità d’esecuzione in area, sia a liberarsi dell’avversario che nel calciare poi in porta.

Un qualcosa che, ben sappiamo, fa parte del suo bagaglio tecnico. Un qualcosa che, però, ha messo in mostra raramente da quando è tornato a giocare sotto la Mole.

Che questa segnatura possa rilanciarlo? La fiducia di Conte, del resto, non gli è mai mancata…

Da rivedere, comunque, la fase difensiva della squadra. Capace di prendere due reti in una partita in cui l’attacco avversario combina pochino.

La prima realizzazione, è vero, è piuttosto fortunosa. Però va sottolineato come Muntari si trovi completamente solo, in posizione favorevole. Capisco anche non ci si aspettasse che il pallone potesse finire a lui, ma questo non può essere un alibi.

La seconda realizzazione, poi, nasce da una palla persa nella propria trequarti. Una situazione di gioco assolutamente pessima, che un allenatore non vorrebbe – giustamente – mai vedere su di un campo di calcio.

Questa cosa mi dà anche il la ad uno spunto di riflessione che riguarda i tifosi (in questo caso juventini, ma vale per tutti): Vidal e Pogba sono, anche a ragione, due idoli assoluti.

Se certi errori compiuti dai due li facessero altri (ad esempio Giovinco, ma ultimamente anche Marchisio sembra essere un po’ preso di mira oltre quanto merita) verrebbero sotterrati dagli insulti…

Infine Tevez.

Che non segna ma si sbatte moltissimo. Guadagna il calcio di punizione che vale il pareggio, carica di cartellini gli avversari (anche se quello dato a Constant è stato, come detto, ingiusto), lotta come un leone per provare a tenere sulle corde la difesa avversaria.Carlos Tevez

Nel contesto Juve difficilmente potrà competere per diventare capocannoniere. Ma è comunque un giocatore che sta producendosi su buonissimi livelli di prestazione.

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