Juventus vs. Roma – Dodicesima giornata di Serie A 2010/2011 – 12/11/10

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CRONACA

Un solo minuto di gioco e Menez interviene duramente su Grosso, rimediando subito il primo cartellino giallo della partita. Giusta, nell’occasione, la decisione dell’arbitro, che dimostra subito di non volersi lasciar scappare di mano un match storicamente spesso molto teso ammonendo un giocatore che era intervenuto con troppa foga (ed il piede a martello) su di un avversario.
Sugli sviluppi della punizione che ne segue si accende un piccolo batti e ribatti in area che è risolto dalla conclusione mancina di Quagliarella, che non inquadra però la porta.

La prima conclusione ospita, anche se piuttosto velleitaria, arriva dopo sei minuti di gioco: a portarla è Simplicio che dal limitescocca un destro senza nerbo spentosi a lato.
Sul fronte opposto Iaquinta è invece imbeccato benissimo, sul filo del fuorigioco, da un passaggio di Quagliarella ma controllando male il pallone finisce con l’allungarselo troppo venendo chiuso tempestivamente da Julio Sergio e sprecando un’occasione che, con un altro tipo di stop, sarebbe potuta terminare in ben altro modo.

Dopo una decina di minuti dal via, quindi, prima bella parata del match: Menez riceve al limite dell’area e calcia d’interno sul secondo palo, cercando di superare Storari che, di contro, si distende completamente alla sua sinistra deviando il pallone a mano aperta, salvandosi in angolo.
Superato il primo momento di ritmi abbastanza alti, quindi, le due squadre si rilasseranno un po’, abbassandoli.

Fiammata al ventitreesimo: corner corto per Aquilani che la scodella in mezzo con Quagliarella striscia il pallone senza riuscire a girarlo in porta. Palla che attraversa quindi tutta l’area senza che né Iaquinta né Bonucci riescano a deviarla alle spalle di Julio Sergio.
E’ ancora la Juve, qualche minuto più tardi, a farsi vedere: Pepe fugge sulla fascia e crossa un pallone che mette un po’ in affanno l’estremo difensore romanista, che smanaccia. Sullo stesso piomba quindi Felipe Melo, che provando a ribadire in rete non trova però lo specchio di porta.

Poco oltre la mezz’ora è invece Menez a creare scompiglio nella retroguardia bianconera. Sul colpo di testa di Riise, però, è Sorensen a spazzare l’area di rigore. Sorensen che si ripeterà poco più tardi quando Storari interverrà in maniera non ottimale su di un pallone che sarà intercettato e smorzato di testa proprio dal difensore danese, bravo ad appoggiare lo stesso proprio in favore del suo portiere.
A quel punto Aquilani decide di farsi rimpiangere dai suoi ex tifosi: presa palla sulla trequarti, infatti, salterà con grande eleganza Greco con uno splendido tunnel per poi confezionare un cross al bacio per Iaquinta che, lasciato un po’ troppo solo dalla difesa giallorossa, si coordinerà benissimo bucando Julio Sergio con una bella girata al volo. 1 a 0.

In chiusura di tempo situazione strana in area bianconera: Mexes è servito in area e prova un dribbling secco su Chiellini, finendo a terra. L’arbitro fa subito segno di rialzarsi, ma un tocco in effetti ci sarebbe ed il rigore potrebbe starci.

Per un rigore dubbio non assegnato, un altro che può starci e, questa volta, viene assegnato: su di una punizione battuta da Totti Pepe si gira con il braccio largo, colpendo la palla con il gomito. L’arbitro fischia quindi la massima punizione, ammonendo l’ala Azzurra.
Sul dischetto si presenta quindi capitan Totti che spiazza Storari chiudendo la prima frazione di gioco.

La ripresa si apre con una Juve che sembra da subito essere molto più aggressiva rispetto al primo tempo. Questa aggressività, però, non si traduce in azioni da goal né tantomeno impedisce alla Roma di uscire dalla propria metà campo.

Ripresa che stenta però a decollare. Per vedere una degna di nota dobbiamo quindi aspettare ben venti minuti quando Pepe crosserà bene d’esterno imbeccando Marchisio sul secondo palo. Il giovane prodotto del vivaio bianconero avrà però qualche problemino di troppo col controllo, mangiandosi una ghiottissima occasione per riportare in vantaggio i suoi.

L’impressione iniziale, comunque, dura poco. Perché la Juve terrà in mano il pallino di gioco più della Roma, ma la grande aggressività dei primi minuti della ripresa, forse un ritorno di fiamma dell’arrabbiatura per il rigore assegnato in chiusura di primo tempo, non durerà molto. E lo spettacolo stenterà a decollare.

Bella, comunque, l’azione imbastita al settantaduesimo dai Bianconeri: Melo apre il gioco d’esterno sulla linea di centrocampo in favore di Pepe che dopo aver stoppato farà partire un filtrante per Quagliarella, la cui conclusione sarà però murata da un difensore avversario.
Sarà Pepe, uno dei più in palla dei suoi, a provarci direttamente, qualche minuto più tardi. La sua conclusione dal limite, però, risulterà essere sbilenca e non troverà lo specchio di porta.

Bravi, ancora una volta, Melo e Pepe che all’ottantunesimo imbastiranno una bella azione con la quale porteranno al tiro Aquilani. La conclusione di uno degli ex della partita, però, sarà murata dalla difesa romanista, non arrivando a transitare nemmeno dalle parti di Julio Sergio.
A cinque dal termine, quindi, Quagliarella proverà ad inventarsi uno dei suoi classici goal pazzeschi, come tante volte in carriera era stato capace di fare. Ricevuto palla ancor prima della trequarti, infatti, farà partire una voleè che chiamerà Julio Sergio alla respinta d’istinto. Fosse stata una conclusione meno centrale sarebbe stato l’eurogoal della settimana.

Negli ultimi scampoli di gioco non ci saranno altri sussulti particolari così che il match terminerà in pareggio.

COMMENTO

Pareggino che lascia scontente un po’ entrambe le squadre, in special modo la Juve, ma che rende indubbiamente contento il Milan.
Perché domani i Rossoneri saranno impegnati nel derby contro l’Inter e così, male che vada, potranno lasciare Juve e Roma rispettivamente a tre e quattro punti di distanza. Distacco minimo, ma comunque importante.

La partita in sè, comunque, offre spunti relativi per una riflessione a caldo. Di certo c’è che sarebbe bello iniziare a non vedere più, anche in Italia, quelle sceneggiate che classicamente si vedono – quasi – ad ogni rigore.
Perché il tocco di mano di Pepe è netto. La volontarietà non sembra esserci, ok, ma il braccio è assolutamente troppo largo. Insomma, il ragazzo non fa certo apposta a smorzare la conclusione di Totti in maniera fallosa, ma è altresì vero che la decisione dell’arbitro è inappuntabile. Perderci dei minuti dietro, quindi, piuttosto inutile. E stucchevole, posto che nel Belpaese queste cose, appunto, succedono praticamente sempre.

Ma è una questione di cultura sportiva, questa, che va modificata anche sotto altri aspetti e, soprattutto, partendo dalle radici.

Detto ciò, e tornando a parlare della partita nel suo complesso, la mia opinione è che se c’era una squadra che meritava qualcosa in più questa era sicuramente la Juventus, per quanto il pareggio sia fondamentalmente il risultato più giusto per quanto visto globalmente nell’arco dei novanta minuti.
Juve che se da una parte ha trovato una solidità difensiva enormemente più affidabile rispetto ad inizio campionato ha altresì iniziato ad avere qualche problemino in più in fase realizzativa.

L’assenza di Krasic, in questo senso, sicuramente pesa, ma non può nemmeno essere questo l’unico capro espiatorio di una difficoltà nel creare azioni limpide da goal che si è fatta ormai palese.

Una cosa è certa: ad inizio stagione dissi che questa squadra pur essendo piuttosto operaia avrebbe potuto togliere delle soddisfazioni ai tifosi juventini. Oggi, che abbiamo superato il primo quarto di campionato, direi che avevo abbastanza ragione. Perché nonostante la grave emergenza infortuni che ha colpito negli ultimi tempi la Juventus, e che è rientrata solo in parte, i Bianconeri sono lì a giocarsela quantomeno per il quarto posto utile per la Champions e tra l’altro stasera, in attesa del derby della Madonnina, si trovano anche appaiati ai Campioni d’Europa in carica.

Niente male davvero, per una squadra che secondo molti avrebbe dovuto lottare per non retrocedere!

MVP

Sono da sempre il primo a dargli contro, quando è il caso.
Da sempre, infatti, non lo reputo degno di essere titolare in una grande squadra (quale la Juventus in questo momento non è, in effetti… ma di certo non potrà tornare ad esserlo puntando su di lui!) né in nazionale.

Il tutto, ovviamente, con il massimo rispetto per un professionista degnissimo, oltre che per un ragazzo che pur non conoscendo personalmente mi ha sempre dato l’impressione di essere un’ottima persona.

Semplicemente, infatti, la buona volontà non sempre basta. Può essere funzionale quando si gioca un certo tipo di calcio, certo. Alla Gattuso, per intenderci. Ma non quando si è un’ala. Offensiva, per altro.
Perché impegnarsi come fa lui, macinando chilometri sulla fascia, sicuramente aiuta al mantenimento degli equilibri, ma non è molto funzionale nella creazione di gioco.

Stasera, però, è proprio lui uno dei migliori in campo. Perché alla solita quantità abbina anche, essendo evidentemente particolarmente ispirato, una certa qualità andando a saltare in più occasioni il proprio uomo di riferimento, effettuando ottimi cross e passaggi, essendo insomma uno dei giocatori più attivi, pimpanti e pericolosi della sua squadra.

Honorable mention anche per Aquilani. Semplicemente perché Torino sembra fargli bene. Ed è giusto, a mio avviso, che torni a vestire l’Azzurro.

TABELLINO

Juventus vs. Roma 1 – 1
Marcatori: 35′ Iaquinta, 45+4′  Totti

3 commenti

  1. Ehm, si capisce che parli di Pepe ma non l’hai scritto come MVP


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