Le interviste di SM – Dopo il 2 a 1 rifilato agli inglesi, voliamo in terra d’Albione!

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Dalla Francia all’Inghilterra il passo è breve. Basta attraversare la Manica.

Così salutato Mattia Rossi eccomi in terra d’Albione con Matteo Portoghese ed Antonio Cunazza, entrambi tifosi ed esperti del football di quelle latitudini.

City campione: successo meritato?

Matteo: Direi di sì, la squadra è cresciuta tanto in mentalità (e con meno sfortuna negli accoppiamenti sarebbe andata lontano in Champions) ed è stata, nell’arco dell’intera stagione, quella più continua. Vero che a lungo non ha condotto, ma per via del calendario intasato dagli impegni di coppa ha avuto quasi sempre delle gare da recuperare. Non sottovaluterei neanche la vittoria in Coppa di Lega: è vero che “conta” di meno della FA Cup, però resta un torneo storico con finale a Wembley. Insomma, meglio vincerlo, nel dubbio (specie per un club che in bacheca ha pochi trofei, rispetto ad altri).

AntonioSì, no, forse. Ancora adesso risponderei così. Quest’anno il campionato ha offerto una lotta al titolo senza precedenti e, qualunque fosse stato l’esito, ognuna delle prime 4 avrebbe potuto considerarla come un’occasione persa. Il Manchester City ha vinto perché ha saputo affrontare al meglio, da grande squadra, i momenti cruciali della stagione.

Quello del Liverpool è stato una specie di suicidio sportivo, tragicamente griffato dall’uomo simbolo di questa squadra: Gerrard. Quale futuro per i Reds? Saranno all’altezza del campionato appena terminato anche l’anno prossimo?

Matteo: Molti dicono che il Liverpool abbia fatto un gran campionato perché privo degli impegni di coppa, ma è anche vero che la rosa era davvero corta, appunto perché giocava una volta a settimana. Con solo13-14 giocatori di livello non è molto diverso da affrontare una stagione di 60 partite con 20-22 potenziali titolari; servono nuovi sostituti, una difesa solida e un vice-Gerrard (impensabile oltre le 35 partite l’anno), oltre riportare alla base i Borini di turno. Deve trattenere Suárez (l’esperienza Bale e i soldi sprecati dal Tottenham in giocatori sopravvalutati insegnano che non sempre è meglio vendere) e confermarsi. Poi ho l’impressione che sarà una Premier difficilissima: Pellegrini e Mourinho sono al loro secondo anno in carica, l’Arsenal si è tolta un po’ di ruggine vincendo quel trofeo che mancava da una vita, lo United ha un tecnico di caratura europea e vuole investire. Senza dimenticare gli Spurs , che hanno preso uno dei tecnici più interessanti del panorama inglese (Pochettino). Il Liverpool potrebbe benissimo lottare per il titolo oppure per il quarto posto. Ci sono troppi clienti e solo quattro posti a sedere.

AntonioRipetere una stagione di questo tipo credo sia impossibile, almeno nelle aspettative. Non si può “prevedere” di ottenere una serie di risultati come quelli infilati dal Liverpool quest’anno, soprattutto da febbraio in poi. E molto è anche dipeso dall’assenza (quasi) totale di impegni extra-campionato, che ha permesso ai Reds di mantenere alta la concentrazione e incanalare la fiducia soltanto sulle sfide del fine settimana. Il futuro, però, personalmente lo vedo positivo: l’impianto di gioco ormai c’è ed è solido (ed efficace); la Champions League porterà entusiasmo; la campagna acquisti, gioco forza, dev’essere mirata a rafforzare le opzioni in mano a Rodgers. Con queste premesse possono correre per il titolo anche il prossimo anno.

Venendo ai singoli, chi sono stati i migliori dell’ultimo campionato a vostro giudizio?

Matteo: Suárez, Yaya Touré e l’intero centrocampo del City, Sturridge, Ramsey, i centrali difensivi del Chelsea. Poi ci sono quei giocatori di cui magari si parla poco, ma che sono stati importantissimi nella stagione delle loro squadre: Zabaleta (sottovalutato), Henderson (su cui mi sono dovuto ricredere, come Rodgers), o il blocco dei Saints. Voglio menzionare anche Milner che vorrei sempre. Un altro che mi è piaciuto è Willian, quantità e qualità (ma qui so di essere in minoranza). Pure l’Everton ha espresso individualità di spessore.

AntonioImmediato dire Yaya Toure. Così come Suarez e Sturridge, e Ramsey. Ma voglio uscire dai “soliti noti” e menzionare Tony Pulis, manager che ha preso in mano il Crystal Palace a novembre, quando le Eagles avevano raccolto solo 3 punti nelle prime 8 giornate di campionato, ed erano ampiamente ultimi in classifica. Basta dare un’occhiata alla rosa dei londinesi per capire il lavoro fatto dall’ex-manager dello Stoke City. Nove posizioni risalite in classifica, salvezza matematica a 3 turni dalla fine e record di 5 vittorie consecutive eguagliato nella storia del Club. Non a caso, eletto allenatore dell’anno della Premier League.

City, Liverpool, Chelsea ed Arsenal (preliminari) rappresenteranno l’Inghilterra in Champions League, che volata in terra d’Albione solo due volte negli ultimi nove anni (contro le quattro in Spagna). Cosa vi aspettate dall’esperienza delle inglesi nella massima competizione europea per club?

Matteo: Onestamente, è il City il più serio candidato. È vero che il Chelsea con Diego Costa fa il salto, però rispetto ai top team spagnoli ed europei in generale manca qualcosa. Certo, i casi del Borussia o dell’Atlético dimostrano altro, ma ho la sensazione che solo i Citizens siano su certi livelli. L’Arsenal è abituato a passare il turno e conosce la fase a gironi come nessuno: chissà che con un po’ di killer instinct in più … Per il Liverpool molto dipenderà dal sorteggio, che potrebbe essere terribile per via delle fasce. Con un po’ di fortuna nell’urna possono arrivare certe soddisfazioni. In generale comunque non credo vedremo un’inglese sul tetto d’Europa: c’è un certo gap nei confronti delle più forti, a meno che il City … Dovessi scommetterci dei soldi, punterei sul 100% di qualificate agli ottavi, questo sì.

AntonioServe più concretezza nei momenti decisivi. Da qualche anno si assiste a un cammino troppo “mediocre” delle inglesi, che spesso passano il girone ma crollano subito dopo. City e Chelsea sono le squadre a cui, al momento, ci si può aggrappare per riportare la Champions League oltremanica. L’Arsenal, a meno di clamorosi ampliamenti della rosa (anche in termini di qualità), non può puntare a chissà cosa, almeno non da subito. Il Liverpool, invece, dovrà ritrovarsi con il doppio impegno campionato/coppa e sarà interessante vedere anche l’adattamento di Rodgers nelle scelte tra metà settimana e sabato.

Calciomercato: vi aspettate qualche botto in particolare? Chi si muoverà meglio sul mercato?

Matteo: Sarà un mercato movimentato, perché c’è chi deve non solo comprare, ma rivoluzionare. Il Liverpool degli anni scorsi ha dimostrato che fare mercato senza giocare in Champions è un problema e con questa realtà ora si dovrà scontrare lo United: vero che ci sono il blasone del club e il richiamo del manager, ma i ‘no’ arriveranno. Ai Red Devils serve rifare la difesa (tranne Jones, che è un prospetto) e il centrocampo e quindi sono loro quelli che si muoveranno di più. Se si muoveranno “meglio” lo scopriremo solo vivendo.

Antonio: Mentre scrivo è arrivata l’ufficializzazione di Fabregas al Chelsea e direi che questo è già il primo colpo (con Diego Costa che lo seguirà). Potenzialmente, quindi, i Blues possono costruire davvero una grande squadra, senza compromessi in nessun ruolo, se Mourinho proseguirà su questa strada. Mi attendo molto anche dall’Arsenal, che deve assolutamente spendere e acquistare 2-3 (veri) grandi giocatori, se vuole dare seguito alla bella stagione appena terminata. Il Liverpool, allo stesso modo, deve rafforzarsi ma, contemporaneamente, assicurarsi di trattenere Suarez, una cessione che temo sarebbe difficilmente rimpiazzabile.

Capitolo giovani, ce ne sono diversi molto interessanti che giocano in Premier, inglesi e non solo. Chi dovremmo tenere d’occhio?

Matteo: Intanto mi aspetto la conferma su alti livelli dei vari Shaw, Barkley e soci. Spesso, in Inghilterra, il rischio è quello di non confermarsi, in particolare se girano certe cifre. Impiegato solo da centrale, Phil Jones secondo me è un potenziale gran giocatore, anche se le pressioni di Old Trafford dopo un settimo posto non te le raccomando. A me piacerebbe vedere nuovamente all’opera Suso, ma il Liverpool ha altre idee. Alcuni interessanti sono nelle riserve della nazionale: Flanagan e Stones su tutti. Se parliamo di ‘giovani molto giovani’, l’Inghilterra ha appena vinto l’Europeo Under 17 ma è prestissimo e sino ai 20-21 anni o sei un fenomeno (o presunto tale) o passi per le serie minori.

AntonioTra Southampton ed Everton ne abbiamo visti molti in questi mesi (Shaw, Barkley, Coleman), oltre ai vari Januzaj e Sterling (più affermato ma molto giovane). Per il momento sarebbe un grande risultato se tutti questi giocatori mantenessero le attese e, anzi, alzassero il livello del proprio gioco diventando vere e proprie conferme. Personalmente mi piacerebbe vedere l’esplosione di Zaha, l’anno scorso veramente penalizzato dall’annata del Manchester United e, poi, poco attivo nel retrocesso Cardiff.

Capitolo Mondiale: cosa vi aspettate dalla spedizione inglese?

Matteo: Mah, le aspettative sono molto basse in Inghilterra, i media sono quasi rassegnati anche se in effetti l’esordio, nonostante la sconfitta, ha dato segnali confortanti. Rispetto alla squadra vista nel 2012, i Tre Leoni hanno provato a proporre un calcio offensivo e spregiudicato, in netta controtendenza. Purtroppo alcuni problemi restano, come l’aver completamente regalato centrocampo e fascia destra avversaria, dove Darmian e Candreva hanno spessissimo fatto il bello e il cattivo tempo col solo Baines. Sono convinto che l’Inghilterra possa passare come seconda forza del girone ma la pressione del dentro-fuori contro l’Uruguay potrebbe pesare. La squadra resta giovane, con diversi volti nuovi e quel po’ di spregiudicatezza che non fa mai male. Pesa la percentuale bassissima di impiego, in Premier League, di calciatori eleggibili con l’Inghilterra, oltre alla poca esperienza nei grandi palcoscenici (dei titolari pochissimi hanno giocato la Champions League negli ultimi anni). Con un altro ct, gli inglesi potrebbero guardare ad Euro 2016 con tanta fiducia.

AntonioPrima dell’inizio del torneo avevo buone sensazioni, e le ho tuttora. La squadra è ben costruita, con giocatori di qualità ed esperienza insieme a un gruppo di giovani davvero arrembanti. Quasi preferisco questa selezione a quella dei cosiddetti “big” di 4 anni fa che, a conti fatti, non riuscì però a mantenere alcuna delle attese. Ero convinto che l’esordio contro l’Italia avrebbe dato parte del biglietto per gli ottavi a chi avesse vinto e, di conseguenza, sono sicuro che gli “Azzurri” passeranno il girone. La seconda partita contro l’Uruguay, per l’Inghilterra, diventa dentro/fuori. L’exploit della Costa Rica ha mischiato un po’ le carte, ma rischio e dico che alla fine gli inglesi passeranno proprio insieme all’Italia. Da lì in poi l’obiettivo sono i quarti (in virtù di un buon accoppiamento con il gruppo C), ma quando le partite diventano ad eliminazione diretta con l’Inghilterra è bene non fare troppi pronostici. Vista la rosa e i molti giovani, però, credo che sia importante fare un bel torneo in previsione di Euro2016, vero banco di prova di questo “nuovo” gruppo di giocatori.

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