L’Opinione – La mamma dei cretini è sempre incinta…

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La mancanza di cultura sportiva in questo paese è nota e non fa certo più notizia.

Qui, però, la cultura sportiva non c’entra nemmeno più.

Qui si travalicano tutte le barriere e si finisce in qualcosa che non è nemmeno etichettabile a parole.

Perché davvero non c’è modo di descrivere quello che è stato compiuto ieri a San Siro, dove – e per l’ennesima volta – le vittime di una delle più grandi tragedie della storia del calcio sono state vilipese per l’ennesima volta.

E la cosa triste è che qui il calcio c’entra davvero sempre meno.

Perché possono aver senso gli sfottò che colpiscono questioni riguardante quel triangolo di prato. Ma certo non i riferimenti macabri e pesanti ad un avventimento che segnò per sempre decine di famiglie, ed un po’ tutto il mondo del calcio in generale.

Come avrete sicuramente capito mi riferisco a quel terribile striscione issato da alcuni pseudo-tifosi (perché sinceramente per ciò che mi riguarda il tifo vero è tutt’altro) dell’Inter, che per collegarsi al presunto scandalo riguardante il nuovo stadio della Juventus (la cui situazione è però in divenire, vedremo come finirà) hanno tirato fuori per l’ennesima volta la tragica tragedia dell’Heysel.

Quando, appunto, morirono ben trentanove persone, schiacciate in quell’inferno di corpi brulicanti impazziti dalla paura.

Checché se ne possa pensare qui davvero non è questione di prendere le parti di nessuno, posto che poi nessuna pseudo-tifoseria può considerarsi “vergine” da questo punto di vista.

Di certo, però, continuare ad infangare la memoria di quelle persone morte così tristemente ed in maniera così truce è veramente una cosa infame.

Andrebbero semplicemente lasciate riposare in pace. Strappate alla vita in modo così crudele, sarebbero quantomeno degne di un po’ di tranquillità ora.

E invece la gente becera continua ad annidarsi all’interno dei nostri stadi. E probabilmente si moltiplica, come un pericoloso cancro da estirpare quanto prima.

“Acciaio scadente: nostalgia dell’Heysel” è veramente uno degli striscioni più brutti, tristi, beceri ed idioti che io abbia mai visto in uno stadio di calcio.

Che poi sono il primo a dire che gli striscioni, di per sè, fanno parte del gioco. E anzi, spesso in qualche modo aumentano il folklorismo di uno spettacolo così tanto seguito nel nostro paese da diventarne una parte relativa ma quasi imprescindibile.

Per questo personalmente quando sento accennare alla possibilità che anche in Italia venga introdotto il divieto di esporre striscioni mi viene realmente da storcere il naso.

Sarebbe un vero peccato.

Striscioni come questo, però, non hanno davvero ragione di esistere. Non sono minimamente accettabili.

Personalmente trovo che a poco servirebbe squalificare per un turno il campo dell’Inter, come capitato in passato, se non ricordo male, in particolar modo per questioni di razzismo (altro aspetto altrettanto becero e che sarebbe bene estirpare dal nostro calcio).

Perché poco cambierebbe.

Perché quegli idioti si sentirebbero forse anzi ancor più legittimati. Avrebbero colpito nel segno, insomma.

Però, nel contempo, sono anche del parere che lasciare la cosa impunita sarebbe altrettanto sbagliato. Perché per educare un popolo servono anche, in certi casi, misure sanzionatorie. Esattamente come può capitare di punire un bimbo che ha fatto una marachella.

E allora, pur sapendo che non succederà mai, ecco che si dovrebbero analizzare tutti i nastri registrati ieri allo stadio per andare ad individuare l’identità di chi quello striscione l’ha appeso.

E, una volta appurata l’esatta identità di questi “signori”, allontanarli per sempre dai campi di calcio.

Misura estrema?

Pazienza. Penso che l’ignoranza contenuta in quello striscione lo sia ancora di più.

E chissà… magari iniziando ad infliggere punizioni come queste i morti dell’Heysel (e non solo) inizierebbero a trovare un po’ più di pace…

(E, nel contempo, i nostri stadi sarebbero un po’ più puliti…)

4 commenti

  1. Non so se può essere una consolazione il fatto che negli altri paesi la situazione è peggiore. In ogni caso, è palese che queste persone sfoghino le loro frustrazioni e la voglia di violenza in una cosa che non c’entra niente (ovvero lo sport).

    1. Non so quanto possa essere peggiore la situazione altrove.
      O almeno, che possano esserci paesi in cui sia peggiore ok, che “negli altri” in generale lo sia mi fa strano.
      Ma, anche fosse, non mi consola per niente.

      Detto ciò concordo con la seconda parte della valutazione…

  2. Purtroppo questi “signori” sono gli stessi di fronte ai quali molti dirigenti e calciatori si presentano con la coda tra le gambe e con atteggiamento servile quando le cose vanno male a fare i “confronti”, recandosi talvolta al domicilio di tali individui (vedi il caso Doni/Bocia). Sarò strano io, ma questa cosa non mi è mai sembrata (del tutto) normale.

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