Milan vs. Anderlecht – Prima giornata Gruppo C Champions League 2012/2013 – 18/09/12

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Poche idee e ben confuse. Scarsa personalità. Niente gioco.

E un ambiente depresso (solo ventimila i tifosi sugli spalti oggi, pochissimi a maggior ragione trattandosi di Champions League) che, come un cane che si morde la coda, va ad intaccare ulteriormente la fiducia di una squadra che dopo la partenza di Ibrahimovic, Thiago Silva e di tanti Senatori è all’anno Zero.

Intendiamoci, qualche occasione da goal i padroni di casa la costruiscono pure, coi vari Emanuelson, Boateng ed El Shaarawy.

Un tempo però l’Anderlecht, che nella sua storia non è mai riuscito a vincere in Italia (e che forse non c’è nemmeno mai andato vicino come stasera), sarebbe giunto a Milano giusto per fare una foto davanti al Duomo e per un po’ di shopping a via Montenapoleone.

Oggi, invece, i belgi se la sono giocata. Senza entusiasmare, certo, ma non mostrando alcun timore reverenziale verso una squadra che nella storia ha vinto tantissimo. Ma che oggi è solo lontanissima parente dei vari Milan di Sacchi, Ancelotti, Capello e via discorrendo.

Allegri parte con l’albero di natale per tentare di mischiare un po’ le carte in tavola. Ma le cose non vanno benissimo.

Così il primo tempo si consuma con l’Anderlecht degnissimo avversario di una squadra confusa e davvero troppo povera di talento per poter pensare di far strada in questa competizione.

Certo, quando Nocerino si veste da Pirlo e serve sul piede Emanuelson, fiondatosi bene tra i due centrali, il Milan non è nemmeno fortunatissimo, con la deviazione di prima del trequartista (fatico a definirlo così, in realtà) Oranje che è troppo centrale per impensierire Proto.

La ripresa va un pochino meglio. L’Anderlecht probabilmente sa di potersi accontentare di un punto, El Shaarawy entra e prova a dare maggiore verve al proprio attacco.

Peccato che ad uscire sia Boateng, nel complesso uno dei migliori in campo. O, quantomeno, uno di quelli che ci provano di più (certo, forse ha la tendenza a provarci anche troppo).

Diciamo che in questo caso togliere Flamini passando al 4-2-3-1 con De Jong e Nocerino in mediana, Emanuelson ed El Shaarawy larghi e Boateng dietro a Pazzini sarebbe stato più sensato.

Allegri che sembra in confusione totale anche quando, verso la fine, inserisce Constant al posto di Emanuelson. Perché non inserire una punta (con Bojan a disposizione) per provare a vincerla?

Pareggio nel complesso giusto anche se ai punti l’avrebbe spuntata il Milan.

Che però dovrebbe cambiare nettamente passo, se vuol passare il turno.

Del resto la vittoria pesante del Malaga sullo Zenit è il risultato peggiore che poteva uscire dall’altra sfida del girone: con gli spagnoli che difficilmente avranno gli stessi problemi avuti oggi dal Milan a sbarazzarsi dell’Anderlecht ed uno Zenit che ora giocherà ogni partita come se fosse una finale sarà davvero davvero dura per il (questo) Milan passare il turno.

20000 spettatori dicevo all’inizio.

Spettacolo tristissimo, ma capibile.

La depressione non viene tanto dalla situazione che si sta vivendo oggi, quanto più dal fatto che non si vede la minima programmazione.

Il problema non è il presente. E’ la mancanza di prospettive.

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5 commenti


  1. Ogni parola è superflua, questa dirigenza non ha distrutto solo la squadra, ha creato un clima tale da perdere l’affetto dei tifosi che non era mai mancato, anche nei periodi peggiori, quando il Milan galleggiava a metà classifica, con presidenti tipo Farina. Si facciano un esame di coscienza e, se non hanno più niente da dare, in ogni senso, se na vadano, meglio meno soldi ma il cuore che le promesse al vento…..



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