Romania vs. Inghilterra – Ritorno playoff di qualificazione all’Europeo under 21 Danimarca 2011 – 12/10/10

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CRONACA

Essendo costretta a ribaltare il 2 a 1 dell’andata in favore dei figli d’Albione la Romania parte subito forte e dopo nemmeno un minuto di gioco si porta vicina al goal: Sburlea riceve al limite e dopo aver controllato elegantemente il pallone calcia un diagonale diretto a filo del palo alla destra di Fielding, che però si distende e devia in corner.

Qualche minuto più tardi sono gli inglesi a portarsi in avanti tentando di penetrare l’area avversaria con un triangolo al limite, ma il passaggio di ritorno di Welbeck risulta fuori misura e dà modo ai difensori romeni di intervenire sul pallone.
Rumeni che partono quindi in contropiede e ribaltano subito il fronte offensivo, portandosi in area avversaria. Qui è ancora una volta Sburlea, punta della Rapid Bucarest, a colpire a rete, scivolando però proprio al momento del tiro e spedendo il pallone ben oltre la porta avversaria, sul fondo.

Al settimo Sturridge approfitta di una veloce ripartenza inglese per ricevere palla da Bertrand e scattare largo a destra, andando quindi, una volta arrivato a pochi metri dall’area di rigore, a concludere di destro cercando il secondo palo, trovando però la pronta risposta di Lung, attentissimo a non farsi superare dal diagonale dell’avversario.
L’azione seguente vede invece Welbeck venir contrato fallosamente in fascia sinistra. A scodellare la punizione in mezzo ci penserà quindi Cleverley, che crosserà un cioccolatino sul secondo palo là dove andrà ad inserirsi Jones, che mancherà però clamorosamente l’impatto col pallone, mangiandosi un’occasione d’oro.

Partita subito molto accesa, giocata su buoni ritmi e con repentini cambiamenti di fronte. A stonare un po’ solo una certa confusione, da entrambe le parti, per quanto concerne la disposizione tattica.

L’ennesima occasione ghiotta del match arriva dopo un solo quarto d’ora dal via e a sprecarla è Sturridge: Muamba scende in break centrale spaccando a metà la squadra avversaria, senza che nessuno riesca ad apportare nei suoi riguardi un pressing efficace che possa permettere alla difesa di non collassare su sè stessa. Giunta sulla trequarti, quindi, il centrocampista scuola Arsenal effettuerà un filtrante che taglierà, manco fosse un bisturi, la difesa in due, passando giusto in mezzo ai centrali romeni e favorendo lo scatto della punta attualmente in forza al Chelsea che dopo aver sfruttato tutto il suo atletismo per raggiungere e difendere il pallone penetrerà in area calciando però senza mordente verso la porta avversaria, favorendo l’intervento di Lung.

Al ventesimo tornerà a farsi vedere la squadra di casa: azione tanto insistita quanto confusionaria sulla sinistra, un paio di rimpalli vinti e penetrazione in area di Bicfalvi che dopo aver saltato Cleverley e Jones verrà però chiuso dalla pronta diagonale difensiva di un sempre attentissimo Ryan Bertrand, terzino sinistro scuola Gillingham che dopo essere passato all’Academy Blues è attualmente un giocatore in forza al decaduto Nottingham Forest.
Alla mezz’ora pezzo d’alta scuola di Alexe che dopo aver ricevuto palla sulla sinistra del fronte offensivo rumeno salta con un bel colpo di tacco elegante Henderson per poi seminare in velocità Mancienne e cercare Sburlea con un cross a tagliare tutta l’area di rigore inglese, senza però che il compagno, ben controllato da Smalling nella circostanza, riesca a raggiungere il pallone.

Al trentasettesimo arriva quindi la più ghiotta occasione costruita sino a quel momento per la Romania: tiro da fuori di uno dei centrocampisti in maglia gialla che mette in non poca difficoltà Fielding, che buttatosi alla sua destra non riesce a trattenere il pallone, respingendolo in qualche modo. Il più lesto a giungere sulla sfera, quindi, è il rumeno Baboianu, che invece di tirare, come tutti si aspetterebbero, effettua una finta per poi servire Alexe, meglio piazzato di lui, più centralmente rispetto alla porta inglese. La conclusione del ventenne attaccante della Dinamo Bucarest è però completamente da dimenticare, andandosi a spegnere di molto sopra la traversa.
Fielding che dimostra la propria insicurezza anche quattro minuti più tardi quando Torje va a battere una punizione da quasi trentacinque metri in seguito ad un fallo, che gli vale il cartellino giallo, effettuato dall’altro capitano dell’incontro, Micheal Mancienne. L’ala della Dinamo, compagna di club di quell’Alexe che aveva clamorosamente fallito una grande chance poco prima, scodella quindi un pallone in area senza troppe pretese, che non viene però intercettato da nessun giocatore rumeno. Dopo aver rimbalzato al limite dell’area piccola, quindi, ci si aspetta che termini la sua corsa giusto tra le braccia di Fielding che però, come detto, si mostra insicuro come non mai, mancando la presa e causando un corner assolutamente evitabilissimo e andando, di fatto, a chiudere un primo tempo piuttosto equilibrato.

Così come ad inizio match anche la ripresa vede l’immediata accelerazione rumena: dopo nemmeno trenta secondi di gioco, infatti, è ancora una volta Sburlea a calciare dal limite, senza però riuscire, in questa occasione, a trovare lo specchio di porta avversario.
E’ però una ripresa giocata da subito su ritmi molto inferiori rispetto al primo tempo, con gli inglesi che decidono infatti di tirare un po’ i remi in barca limitandosi più che altro a difendere il vantaggio accumulato all’andata. Per vedere una seconda azione anche solo degna di nota bisogna quindi aspettare una decina di minuti, quando Râpă crossa da destra pescando Torje sul vertice opposto dell’area di rigore; il capitano rumeno si coordinerà piuttosto bene, colpendo però la palla in maniera sporca, così da non arrecare un vero e proprio problema a Frank Fielding, ventiduenne estremo difensore di proprietà dei Blackburn Rovers.

Al sessantunesimo, non riuscendo a penetrare in area con efficacia, Sburlea decidere di provarci ancora una volta da fuori, ma questa volta il portiere inglese è più attento e sicuro che in altre circostanze e si distende bene sulla sua destra per rifugiarsi in calcio d’angolo.
Fielding che però fa subito ricredere tutti: al sessantanovesimo il solito Sburlea ci prova da una trentina di metri e lui tentenna moltissimo, riuscendo quindi ad intervenire sul pallone solo all’ultimo, ed in maniera molto goffa. Mettendo non poco a rischio la sua porta.

Gli inglesi si fanno quindi vedere, alla buon’ora, al settantaquattresimo minuto con un’occasione che ne ricorda molto una creata dai rumeni nel corso del primo tempo: Cleverley batte una punizione dall’out sinistro del proprio attacco ad almeno una trentina di metri dalla porta difesa da Lung scodellando un pallone in mezzo che non è raccolto da nessuno e che dopo aver rimbalzato giusto al centro dell’area di rigore schizza verso il secondo palo chiamando all’intervento in tuffo il portiere avverso.
Subito dopo Rusescu, da poco subentrato ad Alexe, penetra centralmente nell’area inglese a seguito di un batti e ribatti avvenuto al limite della stessa e dopo essersi decentrato un po’ sulla propria destra, a causa dell’ottima pressione portatagli da Bertrand, scoccherà un destro che non troverà però, per quanto di poco, lo specchio di porta.

Perdurando le difficoltà di penetrazione Barboianu penserà di emulare Sburlea, provandoci anch’esso con un tiro da molto fuori dell’area di rigore inglese. Anche in questo caso, però, Fielding riuscirà a non farsi superare dal tiro, salvando ancora una volta risultato e qualificazione.

A tre dal termine, poi, il portiere di proprietà dei Rovers decide di far correre un ennesimo brivido ai suoi tifosi uscendo su di un corner senza però riuscire a trattere il pallone, una volta giunto nelle proprie mani. Per sua fortuna, però, gli avversari non sapranno approfittarne e la difesa riuscirà, in qualche modo, a liberare l’area di rigore.

Gli ultimi minuti scorreranno quindi senza grandissimi sussulti, con un’Inghilterra che riuscirà quindi a portare a casa il tanto sospirato pareggio che qualificherà la squadra di Pearce alla fase finale dei prossimi Europei di categoria.

COMMENTO

E’ un primo tempo piuttosto equilibrato quello che si gioca allo stadio Municipal di Botosani.
I rumeni, infatti, si prendono inizio e fine di frazione, gli inglesi la parte centrale.

Nazionale inglese che deve per altro fare conto con uno stadio pieno e molto molto attivo nel supportare i propri giovani beniamini. Nessun problema, comunque, sotto il punto di vista della personalità per i ragazzi di Stuart Pearce, che dimostrano grande carattere lasciando piuttosto a desiderare, semmai, dal punto di vista delle qualità tecniche. Ma di questo avremo modo di riparlarne più avanti.

Se il primo tempo, come detto, si chiuderà con un equilibrio sostanziale la ripresa sarà giocata quasi solo da una squadra: la Romania. Gli inglesi, infatti, decideranno di accontentarsi del pareggio, utile alla qualificazione, e, pur rischiando parecchio (un goal rumeno ribalterebbe infatti la situazione rispetto alla qualificazione all’Europeo danese), decideranno di rinchiudersi nella propria trequarti, facendo gioco attendista e chiudendo tutti gli spazi alla comunque sterile manovra rumena.

Padroni di casa che dovranno quindi rimproverarsi di non essere stati in grado di sfruttare questa remissività inglese, a maggior ragione quando era palese come Jones, centrale dei figli d’Albione, fosse assolutamente in giornata no e andasse puntato con più continuità in quanto anello debole di una difesa che, per il resto, si è dimostrata il vero e proprio punto di forza di qesta squadra.

Inghilterra che, difesa a parte, ha lasciato a desiderare dal punto di vista delle qualità tecniche, dicevamo. Perché dalla cintola in su gli inglesi hanno messo davvero in mostra pochino: manovra scontata, lenta, senza idee, attacco abulico, spuntato, incapace di pungere. Deludentissimi, infatti, Sturridge e Welbeck, che non hanno praticamente mai messo in grande difficoltà la retroguardia rumena. Da loro ci si aspettava molto di più, a maggior ragione partendo dal presupposto che erano da anni considerati enfant prodige del calcio d’Oltremanica.

Altra nota dolente della partita riguarda il portiere: gli inglesi dovranno infatti pregare che Hart mantenga le promesse, perché se il meglio del loro calcio giovanile per quanto riguarda gli estremi difensori è il modestissimo Fielding possono stare freschi. Ma quello del portiere, del resto, è un problema ormai atavico che il calcio inglese, inteso come nazionale, si porta dietro più o meno da sempre e che solo saltuariamente, come grazie a Banks e Shilton, è riuscito, per un periodo, a risolvere.

MVP

Il migliore in campo oggi, secondo il mio modesto parere, è stato quel Ryan Bertrand che già si sta candidando tanto nel Chelsea, squadra che ne possiede il cartellino, quanto nell’Inghilterra, la sua nazionale, a raccogliere l’eredità di un altro terzino sinistro di colore, Ashley Cole.

Rapido, attento, scattante. Davvero interessante questo ragazzino nativo di Southwark, assolutamente da tenere d’occhio in ottica futura.

Attualmente si trova in prestito al Nottingham Forest ma per quel che mi riguarda meriterebbe già una chance in una massima serie.

TABELLINO

Romania vs. Inghilterra 0 – 0
Marcatori: –
Romania (4-3-3): Lung; Rapa (62′ Chiriches), Papp, Barboianu, Gaman; Bicfalvi, Hora (77′ Gangioveanu), Gardos; Torje, Sburlea, Alexe (73′ Rusescu). A disposizione: Lungu, Ilie, Neagu, Ionescu. Allenatore: Emil Sandoi.
Inghilterra (4-4-2): Fielding; Mancienne, Smalling, Jones, Bertrand; Cleverley, Henderson, Muamba, Rose (82′ Cork); Welbeck (90′ Delfouneso), Sturridge (62′ Lansbury). A disposizione: Loach, Kelly, Walker, Trippier. Allenatore: Stuart Pearce.
Ammoniti: Gaman; Mancienne, Cleverley, Sturridge, Rose.

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