Bielorussia vs. Italia – Ritorno playoff di qualificazione all’Europeo under 21 Danimarca 2011 – 12/10/10

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CRONACA

Senza De Silvestri e Schelotto, squalificati, Casiraghi schiera, come ampiamente previsto, Ariaudo terzino per blindare la difesa e Mustacchio a centrocampo per provare a sfruttare le ripartenze veloci. Azzurrini che proveranno quindi a difendere il 2 a 0 dell’andata per colpire poi in contropiede, chiudendo il discorso qualificazione.

Dopo un minuto di gioco la Bielorussia dimostra subito di voler far male alla nostra squadra: Skavysh riceve sulla destra e scende sul fondo, centrando un pallone basso che di per sè non sarebbe pericoloso ma che Ogbonna sbuccia facendone uscire un campanile in area, con Ariaudo che sarà costretto a liberare alla bell’e meglio.

Il goal è però nell’aria ed arriva al quarto minuto: Mannone esce dall’area e va a coprire un pallone cercando di farlo terminare in rimessa laterale. Il solito Skavysh, però, riuscirà a portarglielo via per poi penetrare in area da destra ed appoggiare centralmente a Yurchenko, che appoggerà in rete l’1 a 0 facendo saltare ogni schema.
Ma non solo: un minuto più tardi un filtrante in area libera lo stesso Yurchenko che farà partire un diagonale con il quale bucherà nuovamente lo specchio di porta italiano. Dopo cinque soli minuti, quindi, il vantaggio Azzurro sarà già bell’e dilapidato e l’inerzia del match sarà tutta a favore dei padroni di casa.

Gli Azzurrini provano quindi a reagire all’ottavo: Poli guadagna una punizione sulla propria trequarti e lancia immediatamente lungo per Destro che, scattato in posizione regolare, controllerà il pallone per poi calciare quasi immediatamente in diagonale, non riuscendo però a trovare la porta difesa da Gutor.

Italia che piano piano riesce quindi a crescere sul piano del gioco, entrando quindi in partita. Per quanto a livello psicologico le due reti in cinque minuti si faranno sentire a lungo.
Il tutto senza comunque riuscire a colpire: Destro ed Okaka asfittici ed isolati, Fabbrini imbavagliato dall’asfissiante marcatura bielorussa, Poli incapace di dettare i tempi, Mustacchio ombra di sè stesso.

Dopo un inizio choc, quindi, la partita, un po’ come successo all’andata, si stabilizza su ritmi piuttosto lenti, senza grandi sussulti.

Bellissima l’azione Azzurra imbastita alla mezz’ora: Poli si libera a centrocampo del diretto marcatore e verticalizza a Fabbrini, ancora una volta portatosi centrale tra le linee di difesa e centrocampo avverse. Ricevuta palla, quindi, la controllerà con un tocco, per poi liberare Destro con un cucchiaio col quale scavalcherà i difensori bielorussi; il destro al volo della punta genoana, però, non troverà lo specchio di porta e si spegnerà mestamente a qualche decina di centimetri dal palo alla sinistra di Gutor.

Al trentacinquesimo decisione dubbia dell’arbitro dell’incontro, il signor Cüneyt Çakır: Fabbrini riceve la sponda di Destro e parte centralmente alla caccia dell’area avversaria, venendo però fermato alla bell’e meglio – e da dietro – da Sivakov, capitano bielorusso già ammonito qualche minuto prima. Cartellino giallo che andrebbe utilizzato anche in questo frangente, con conseguente allontanamento del centrocampista di proprietà del Cagliari.

Il primo tempo si chiude quindi dopo un minuto di recupero, con l’Italia ancora piuttosto attonita di fronte ad un risultato pesantissimo quanto pericoloso. A preoccupare, poi, è soprattutto la palese fragilità di un reparto, quello difensivo, assolutamente non tranquillo in nessuna occasione di gioco.

La ripresa si apre quindi con Marilungo, appena subentrato a Destro, a cercare la porta in girata da fuori, spedendo però il pallone alto sulla traversa.
Al quinto Santon scodella un pallone in area in direzione di Marilungo, che è però anticipato dall’uscita di Gutor.

Al nono la Bielorussia si fa vedere in contropiede: Yurchenko lancia Nekhaychik sulla destra che dopo essere rientrato sul sinistro, saltando Santon, concluderà malamente, per nostra fortuna, spedendo il pallone ben lontano dallo specchio di porta Azzurro.
Passano sei minuti ed è Rispoli a provarci: il suo tiro è però respinto prontamente da Gutor, che non si fa minimamente impensierire dalla conclusione del giocatore leccese.

Al diciassettesimo Poli batte una punizione dal vertice destro dell’area scodellando la palla all’interno dell’area piccola con Okaka che non arriverà sul pallone, lisciato anche dall’estremo difensore bielorusso e poi liberato dalla difesa. Occasione da sfruttare meglio.
Due minuti ed è Nekhaychik a provarci: il tiro del centrocampista in forza al Bate Borisov, però, si spegne alto sulla traversa.

Al ventiduesimo si ripete quanto successo già nel primo tempo: Sivakov interviene fallosamente su Fabbrini meritandosi, virtualmente, un’ammonizione che non gli viene però comminata. Graziato ancora una volta, quindi, il capitano bielorusso, che avrebbe dovuto finire la propria partita anzitempo.
Tre minuti più tardi grande spunto di Fabbrini che riceve in area, semina un avversario mettendolo a sedere e crossa in mezzo, con Okaka che viene però anticipato dall’intervento di testa di un difensore. Il pallone, respinto, arriva sul piede di Rispoli, che calcia con potenza vedendosi però deviare il tiro in angolo da un difensore.
Poco dopo, sempre sugli sviluppi di un corner, sarà Ariaudo a girare il pallone di testa in maniera pericolosa, mettendolo però di poco alto sopra la traversa bielorussa.

Interessante l’occasione arrivata alla mezz’ora: in seguito ad un fallo subito da Marilungo Poli scodella una punizione in area giusto sulla testa di Okaka, che la gira bene, per quanto con poca forza, costringendo Gutor ad alzare il pallone sopra la traversa.
Al trentatreesimo, poi, Marilungo parte centralmente vincendo un paio di rimpalli ed effettua uno splendido filtrante per Okaka che portatosi dietro la linea di difesa avversaria proverà a superare il portiere avversario con un tocco d’esterno, fallendo miseramente. Se solo si fosse portato il pallone avanti, continuando con la sua diagonale di corsa, l’avrebbe potuto superare facilmente per poi depositare in porta senza ulteriori ostacoli.

Gli ultimi dieci minuti del tempo regolamentare scorrono quindi senza ulteriori sussulti, con gli Azzurri, stremati, che tirano i remi in barca e cercano di controllare il match, tirando la partita ai tempi supplementari esattamente come, è palese, volevano i padroni di casa fin dal primo minuto della ripresa.

Dopo cinque minuti dall’inizio dei supplementari arriva il tre a zero che condanna gli Azzurrini: palla tagliata in area, Veretilo si infila alle spalle di Santon e buca Mannone. Qualificazione inseguita e virtualmente agguantata dalla squadra di Kondratyev.

La nostra nazionale affonda lentamente, senza più la forza di cambiare una partita storta iniziata male e conclusasi peggio.

E se non sai difendere due goal nel corso di una partita è giusto, per quanto triste, tornare a casa.

La sfortuna, certo, ci mette lo zampino quando Fabbrini libera con un bel cucchiaio Okaka che a tu per tu con Gutor supera il portiere avversario con un pallonetto che s’infrange però sulla parte superiore della traversa. Ma questo non basta a giustificare un’uscita così prematura per una under 21 che vesta i nostri colori.

Addio Danimarca 2011, Addio Londra 2012.

COMMENTO

Niente Europeo per la nazionale under 21 di Gigi Casiraghi, che trova modo di fallire l’ennesimo obiettivo da quando è alla guida della nazionale under 21 Azzurra.

Questa volta, però, il fallimento è ancora più pesante rispetto ai precedenti episodi. Perché l’Italia under 21, forte della presenza di diversi giocatori nettamente superiori alla media delle squadre affrontate lungo questo cammino qualificatorio, la fase finale dell’Europeo non la giocherà nemmeno, eliminata mestamente da una certo non irresistibile formazione bielorussa che dopo aver perso a Rieti riuscirà a rifarsi a Borisov, centrando un 3 a 0 che ha quasi del fantascientifico.

Ma del resto gli errori sono stati troppi e troppo gravi per non causare l’eliminazione di questa squadra, protagonista di una pessima partenza all’inizio della propria avventura qualificatoria e di un altrettanto ottima rimonta, chiusa con questo disastroso playoff.

Errori su errori, dicevamo. E allora analizziamoli, questi errori.

Innanzitutto la scelta dell’undici da mandare in campo: se Destro non era in condizione, così come detto dal buon Bizzotto in sede di telecronaca dopo la sua uscita avvenuta nell’intervallo, non era nemmeno da schierare in campo. Inutile sprecare una sostituzione dopo un tempo, quando poi l’altra punta titolare è quell’Okaka che a grandi doti fisiche non abbina molto altro.

Sbagliato anche schierare Ariaudo terzino destro: posto che il ragazzo in questione è un centrale, infatti, avrebbe avuto senso, forse, inserirlo come terzino sinistro, con lo spostamento di Santon a destra. Non certo farlo giocare da quella parte.

Al tempo stesso risultano anche incomprensibili alcune fissazioni: Bolzoni è un giocatore di quantità, ok, ma che dà pochissimo alla manovra. E se già Poli, appena ritornato da un lungo infortunio, non è al massimo forse sarebbe meglio preferirgli il più ordinato Marrone o, ancora, il tuttofare Soriano. Così come non si capisce la motivazione che spinga il nostro tecnico federale a dare fiducia pressoché incondizionata ai due colored di questa formazione, Ogbonna ed Okaka.
E intendiamoci, non è certo un discorso razzista il mio. Semplicemente il primo ha già dimostrato spesso notevoli falle dal punto di vista della concentrazione, il secondo, come detto qualche riga fa, ad una grande fisicità non abbina molto altro e finisce spesso col mangiarsi occasioni d’oro (come oggi, laddove le due principali palle goal Azzurre sono proprio capitate a lui, che le ha puntualmente fallite entrambe).

Detto delle – tante – colpe di un allenatore da cui ora non ci si può aspettare altro che le pronte dimissioni vanno però citate anche le colpe dei giocatori, perché alla fine in campo ci scendono loro.

Via alla tarantella, allora: Mannone commette un errore incredibile sul primo goal quando esce dall’area per coprire un pallone che potrebbe tranquillamente spazzare in fallo laterale. Meglio far guadagnare un fallo laterale in una posizione del genere piuttosto che farsi rubare palla, anche perché il goal diventa quasi automatico.
La linea difensiva, poi, gioca un primo tempo davvero orrendo. Tra questi giocatori citiamo Ogbonna, ragazzo che deve maturare ancora moltissimo sotto l’aspetto mentale perché le qualità atletiche non bastano (Okaka docet) e Santon, involutosi vistosamente dopo che un paio di stagioni fa, non ancora maggiorenne, annullò niente popò di meno che Cristiano Ronaldo in una sfida di Champions League.
A centrocampo Mustacchio assolutamente impalpabile, mai in partita. E da eroe della qualificazione al playoff l’ala varesina si tramuta quindi in fantasma della steppa bielorussa. Bolzoni fa il suo, ma non basta limitarsi a sporcare le linee di passaggio avversarie e fare qualche sporadico raddoppio quando c’è in palio una posta così.
In attacco… beh, dell’attacco non si può salvare davvero nulla, nemmeno la prestazione di un volenteroso Marilungo che risulta impalpabile come pochi. Di Okaka, poi, s’è già detto, anche prima di oggi. Grande fisico, ma se non migliorerà tutti gli altri suoi aspetti difficilmente potrà diventare giocatore di alto livello. E in tutto questo un talento come Macheda resta a guardare in tribuna…

Dopo il 2 a 0 di Rieti, inutile negarlo, un po’ tutti ci sentivamo già al sicuro. Difficile che la Bielorussia potesse battere questa squadretta, la nostra, per tre reti a zero.
E invece, come spesso è successo nel calcio, ecco che il cuore dei giovani provenienti dalla Russia Bianca ha sovvertito ogni pronostico.

Addio Danimarca 2011, Addio Londra 2012.

TABELLINO

Bielorussia vs. Italia 3 – 0
Marcatori: 4′, 5′ Yurchenko, 95′ Veretilo.
Bielorussia (4-2-3-1): Gutor; Politevich, Filipenko, Veretilo, Dragun; Sivakov (32’st Baga), Voronkov (1’st Rekish), Hardzeichuk, Nekhaychik; Yurchenko, Skavysh (5’sts Matveichyk). A disp.: Gomelko, Gayduchik, Ostroukh, Baga, Polyakov. All.: Kondratiev
Italia (4-4-2): Mannone; Ariaudo, Ranocchia, Ogbonna, Santon; Mustacchio (1’st Rispoli), Poli (37’st Soriano), Bolzoni, Fabbrini; Okaka, Destro (1’st Marilungo). A disp.: Frison, Angella, Marrone, Soriano, Borini. All.: Casiraghi
Arbitro: Cakir (Turchia)
Note: ammoniti Sivakov, Okaka, Poli, Ariaudo, Voronkov, Soriano

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