Sudafrica 2010: Ghana in festa nonostante l’eliminazione

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Tifosi Ghana

Essere arrivati ad un solo rigore da una storica semifinale è un risultato di assoluto prestigio per una nazione come il Ghana. Qualcuno, però, nei giorni precedenti al rientro in patria delle Black Stars aveva iniziato a  ipotizzare che l’essere stati eliminati fallendo il rigore che valeva quanto un match-ball al centoventesimo minuto avrebbe potuto causare malcontento nella gente, che si era vista sfumare un sogno davanti agli occhi.

Allarme subito rientrato, però. Ieri sono rimpatriati Gyan e compagni, trovando un’accoglienza trionfale: il popolo ghanese ha infatti capito la portata storica dell’impresa compiuta da questi ragazzi e li ha festeggiati come meritavano.

Scene di gioia e tripudio manco avessero vinto l’alloro iridato, quindi, in quel di Accra. Del resto quanto fatto a questo Mondiale dal Ghana è qualcosa di davvero notevolissimo: raggiungere i quarti di finale ad un Campionato del Mondo, infatti, era successo due sole volte prima di oggi ad una squadra africana. La prima fu ormai vent’anni fa nel Mondiale italiano: allora il Camerun di N’Kono, Omam-Biyik e Milla rivelò al mondo, per la prima volta, le potenzialità del calcio del Continente Nero.
Il tutto con un inizio choc: correva l’otto giugno 1990 quando, davanti ai 73780 spettatori del Meazza, i camerunensi si imposero per 1 a 0 sui Campioni del Mondo in carica argentini, guidati in campo da niente popò di meno che Diego Armando Maradona. Africani che poi dopo aver battuto anche la Romania persero malamente con l’Unione Sovietica, chiudendo comunque in prima posizione il proprio girone. Agli ottavi, quindi, vennero accoppiati contro la Colombia, che riuscirono a superare per 2 a 1 grazie alle reti realizzate da Roger Milla nel corso dei tempi supplementari. Niente da fare, però, ai quarti: ancora una volta ci vollero i supplementari per sancire la vincitrice di un match che vide il Camerun scontrarsi con l’Inghilterra poi vincente per 3 a 2 grazie alla rete realizzate da Platt prima ed alla doppietta firmata da Lineker.

Gary Lineker pose fine all'avventura camerunense ad Italia 90

Un grande Mondiale, quindi, che sarebbe potuto terminare quantomeno in semifinale. Un po’ come quanto avvenuto al Ghana quest’anno.

Il bis africano lo concesse poi il Senegal nel bizzarro Mondiale del 2002, quello nippocoreano: la squadra di Fadiga e Diouf  partì col botto esattamente come il Camerun di dodici anni prima, imponendosi per 1 a 0 sui Campioni del Mondo in carica, che in quel caso erano i francesi. Con i pareggi con Danimarca ed Uruguay, quindi, gli africani poterono chiudere in seconda posizione il proprio girone, finendo con l’essere accoppiati all’ottima Svezia agli ottavi. Scandinavi che dovettero però piegarsi al cospetto della nazionale africana, impostasi per 2 a 1 ai supplementari dopo che gli avversari erano passati in vantaggio già all’undicesimo minuto, facendo credere che l’esperienza mondiale senegalese si sarebbe chiusa lì. Mondiale che, invece, si chiuse nel corso del turno successivo, ancora una volta ai supplementari: una rete firmata al novantaquattresimo minuto dal turco Ilhan Mansiz, infatti, chiuse ogni velleità di semifinale, ponendo fine al sogno africano.

In Sudafrica, invece, la storia è tanto fresca da essere ben nota.
Giunti al Mondiale forti di una squadra giovanissima, composta da ben cinque giocatori che meno di un anno prima si erano laureati Campioni del Mondo under 20, i ghanesi hanno iniziato con una vittoria, anche se non contro i Campioni del Mondo in carica, il proprio Mondiale: 1 a 0 sulla Serbia grazie ad un rigore trasformato da Gyan. Il pareggio con l’Australia, quindi, bastò a qualificare al turno successivo le Black Stars. Agli ottavi, poi, il 2 a 1 sugli Stati Uniti, arrivato, guarda caso, ai supplementari. Ai quarti, infine, la sconfitta ai rigori con l’Uruguay, con Gyan che dopo aver trascinato i suoi sino lì compirà un passaggio a vuoto pesantissimo fallendo il rigore assegnato dall’arbitro all’ultimo minuto del supplementare per un fallo di mano di Suarez.

Stephen Appiah

“Avete tenuto alta la bandiera del Ghana e di tutto il continente africano”, ha detto Nii Nortey Duah, Viceministro dello Sport ghanese. “Amiamo i nostri eroi, siete stati l’orgoglio del Ghana e dell’Africa”, hanno invece scritto alcuni tifosi su di uno striscione esposto all’arrivo della squadra. “Abbiamo fatto del nostro meglio per il Ghana e per l’Africa ma la fortuna non ci ha assistito”, ha risposto Stephen Appiah, aggiungendo poi: “Non sono un profeta ma posso dire che ci qualificheremo per i Mondiali del 2014 e proveremo a batterci per il titolo”.

Che sia quindi solo l’inizio? E che il Brasile d’Africa possa raggiungere almeno le semifinali… proprio in Brasile!?
Chi vivrà vedrà.

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