Svizzera vs. Italia – Amichevole pre-Mondiale – 05/06/10

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Gokhan Inler

Rivoluzione totale rispetto al match perso col Messico, con dieci giocatori che nel match precedente erano partiti dalla panca. In campo anche quel Cossu che potrebbe prendere il posto dell’infortunato Pirlo nella rosa dei 23 che partirà per il Sudafrica.

CRONACA
La partita inizia su ritmi piuttosto blandi. Il tutto fino al decimo minuto quando Inler punta la porta dalla trequarti e dopo essersi liberato di Montolivo libera un sinistro piazzato con cui fredda Marchetti.
Rete che in realtà sarebbe da annullare: sul tiro del centrocampista dell’Udinese c’è infatti un giocatore in fuorigioco che partecipa però attivamente all’azione, venendo sfiorato dal pallone. Nessuna polemica da parte degli Azzurri, ma rivedendola alla moviola non ci sono nemmeno dubbi rispetto a ciò.

L’Italia però riesce a reagire praticamente subito: quattro minuti e Montolivo crossa un pallone che Quagliarella contende per due volte consecutive il pallone a Senderos, bucando poi l’estremo difensore elvetico per l’1 a 1 immediato.

Nemmeno il pareggio Azzurro riesce comunque a scuotere il match. Anzi, già verso il venticinquesimo il ritmo scende ulteriormente e si fa più che compassato con le due squadre che giochicchiano più che altro per provare a prendere il controllo del centrocampo, senza comunque strafare per riuscirci.

Al ventinovesimo Fernandes fugge sulla sinistra e centra un pallone basso per N’Kufo che sarebbe sanguinosissimo se non arrivasse Zambrotta in chiusura ad intercettare il pallone in anticipo con un’ottima diagonale. Giusto il tempo di ripartire e Lichtsteiner riconquista il pallone e fugge sulla destra, seminando proprio il capitano odierno – Zambrotta, appunto – per centrare poi un’altra palla bassa che è però liberata con molta meno apprensione dalla nostra difesa.

A spezzare la monotonia di una partita tutt’altro che emozionante è N’Kufo che al trentanovesimo minuto si fa trovare libero sul secondo palo sugli sviluppi di una punizione ma il colpo di testa della punta dei Tukkers termina a lato.
Sul ribaltamento di fronte è invece l’Italia a sfiorare il goal per ben due occasioni in un amen: prima Maggio riceve sulla destra e dopo aver saltato in gran stile Fernandes crossa per l’arrembante Pazzini che è però disturbato e non trova la porta. Sono comunque gli Azzurri a mantenere il possesso del pallone e Montolivo torna a vestire i panni dell’assistman crossando un pallone che Pazzini però, questa volta senza pressione esterna, non riesce a raggiungere. Peccato, si sarebbe trovato tutto solo ad un passo dalla porta di Benaglio.

La ripresa si apre con un’Italia che pare essere più volenterosa e dopo cinque minuti un rimpallo ci favorisce ma né Pazzini né Pepe riescono a trovare la via della rete, chiusi alla bell’e meglio, ma in maniera efficace, da Senderos e Lichtsteiner.

Fabio Quagliarella esulta dopo il goal del pareggio

Pare essere, però. Perché in effetti sì, l’Italia sembra tenere un pochino più il possesso del pallone rispetto alla prima metà di gioco – e, soprattutto, rispetto alla partita con il Messico quando eravamo andati assolutamente sotto da questo punto di vista – ma il tutto in maniera piuttosto sterile, senza strafare per provare a trovare il goal.

Dopo il ventesimo la coppia friulana Pepe-Di Natale, subentrata nella ripresa a Cossu e Quagliarella, imbastisce un’azione che finisce però nel nulla: il primo sventaglia infatti un pallone che il secondo fatica a controllare. Una volta venutone in possesso, però, il numero 10 Azzurro punta Ziegler e dopo avergli guadagnato un metro centra un pallone basso che mette un minimo in apprensione la retroguardia elvetica, salvata però dall’uscita bassa e sicura di Benaglio che risolve da par suo la situazione.
Una decina di minuti più tardi è invece il cross di Ziegler a fare un minimo di paura, con Derdiyok che non arriva però sul pallone.

E’ comunque un secondo tempo davvero noioso in cui non arrivano sussulti né occasioni. A provare a spaventare Marchetti ci pensa quindi Yakin che ad un minuto dal termine ci prova direttamente su punizione a giro, mettendo però la palla ad un buon metro dal palo alla sinistra dell’estremo difensore cagliaritano.
Marchetti che deve invece intervenire poco più tardi sulla castagna calciata da Shaqiri da fuori, col portiere Azzurro che respinge in tuffo.

COMMENTO
Commentare una partita del genere, con così poche emozioni e reali occasioni oltre che con un ritmo eufemisticamente blando è sinceramente dura.

Qualche piccola indicazione la possiamo comunque trarre dal match in terra elvetica: rispetto a due giorni fa i giocatori sono sembrati già un po’ meno imballati fisicamente, per quanto non ancora al massimo della brillantezza. Sotto il profilo atletico, quindi, un minimo di crescita c’è stata. Ora speriamo solo di completarla da qui al nostro esordio Mondiale, di modo da poterci presentare quantomeno in una forma tale da poter ambire a disputare un torneo dignitoso, a maggior ragione pensando che abbiamo un titolo da difendere.

Un’altra indicazione interessante, a mio avviso, è rispetto agli avversari: una squadra dal calcio di ispirazione iberica o brasialiana come il Messico, ovvero sia una squadra che ha puntato molto sul possesso di palla, ci ha messo in una difficoltà indubbiamente maggiore rispetto ad una Svizzera storicamente molto più lineare rispetto alle compagini succitate.

Behrami e Quagliarella

Due giorni fa oltre alla maggior volontà di tenere lungamente il possesso del pallone a fare la differenza era stata anche la rapidità delle punte avversarie: Hernandez, Dos Santos e Vela avevano messo infatti in notevole imbarazzo la nostra retroguardia cosa che, a mio avviso, Frei ed N’Kufo non sono riusciti a ripetere stasera.

Infine vengono invece ancora feedback negativi dalla fase offensiva, ancora una volta davvero poco incisiva. In due amichevoli Lippi ha turnato tutti là davanti, ma il risultato è sempre stato più o meno lo stesso.

Nel 2006 vincemmo grazie ad una difesa stratosferica, quest’anno la nostra retroguardia saprà ripetersi agli stessi livelli? Perché oggi, obiettivamente, l’attacco non sembra essere meglio rispetto a quattro anni fa. Anzi.

TABELLINO
Svizzera vs. Italia 1 – 1
Marcatori: 10′ Inler, 14′ Quagliarella
SVIZZERA: Benaglio (45′ Woelfli); Lichtsteiner, Senderos, Grichting, Ziegler (76′ Magnin); Behrami (57′ Barnetta), Inler, Huggel, Fernandes (87′ Shaqiri); Frei (75′ Yakin), Nkufo (67′ Derdiyok). Panchina: Leoni, Eggimann, Von Bergen, Padalino, Schwegler, Bunjaku. Allenatore: Ottmar Hitzfeld
ITALIA: Marchetti; Maggio, Chiellini, Bocchetti, Zambrotta (80′ Criscito); Gattuso (85′ Iaquinta), Montolivo, Palombo (88′ De Rossi), Cossu (45′ Pepe); Quagliarella (65′ Di Natale), Pazzini (76′ Gilardino). Panchina: Buffon, De Sanctis, Cannavaro, Bonucci, Marchisio. Allenatore: Marcello Lippi
Arbitro: Cippirillo (Fra)
Ammoniti: 59′ Bocchetti (Ita), 77′ Gattuso (Ita), 81′ Lichtsteiner (Svi), 86′ Magnin (Svi), 87′ Chiellini (Ita)