Taarabt: la scomessa francomarocchina

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Inizio a scrivere questo pezzo con il mercato ormai in fase di chiusura, non sapendo chi metterà eventualmente a segno colpacci dell’ultim’ora.

Non so quindi se il Milan, dopo Taarabt, rinforzerà ulteriormente la squadra.

https://twitter.com/sciabolatablog/status/429214139312271360

Ma proprio di questo ingaggio voglio parlare.

Adel Taarabt è uno dei giocatori più talentuosi sfornati dal sempre floridissimo settore giovanile Sang et Or nelle ultime decadi.

Il problema, semmai, è che questo ragazzo incarna l’anarchia tattica (e anche tecnica, se mi seguite).

Trequartista dotato di numeri e colpi di alta classe, ha sicuramente molto talento. Certo, non un Messi o un Cristiano Ronaldo, ma se il calcio fosse esclusivamente talento Adel sarebbe sicuramente un top player.

Il problema, appunto, è che non basta essere un mago dei tunnel o avere grandi capacità di dribbling per sfondare. Soprattutto là dove conta.

Così dopo aver impattato male col calcio inglese al Tottenham cambiò quartiere di Londra, trasferendosi al QPR.

Qui ha dimostrato di poter fare alla grande in Championship, non convincendo però mai del tutto in Premier League. Nemmeno negli ultimi sei mesi passati al Fulham.

La necessità di cambiare aria si è quindi sposata con l’impossibilità da parte del QPR – retrocesso al termine della scorsa stagione – di richiamarlo alla base.

Così il Milan, alla ricerca di qualche rinforzo non ben definito, si è fiondato su di lui. Ottenendone il prestito gratuito, con riscatto a sette milioni (almeno secondo le fonti che ho trovato, ndr).

Da un certo punto di vista Taarabt rappresenta una tipologia di giocatore che al Milan mancava: qualcuno capace di dribbling ubriacanti, di creare superiorità numerica in velocità.

Perché El Sharaawy è sempre rotto, Kakà risulta essere uno dei migliori ma non è comunque più quello dei bei tempi andati, Honda è dotato di grandissima tecnica ma non ha il passo per essere devastante in questo tipo di situazione ed il resto della pattuglia dei trequartisti non dà certo più garanzie di questi tre.

Nel contempo, però, c’è l’esatto rovescio della medaglia: Taarabt è dotatissimo in fase di dribbling. Il che lo porta ad essere troppo innamorato del pallone. Caratteristica che sulla sponda Rossonera di Milano hanno in molti.

O almeno, ciò che sicuramente manca in questa rosa è un giocatore che, un po’ come Vidal alla Juventus, sappia inserirsi palla al piede. Quello che, insomma, faceva molto bene Nocerino ai tempi di Ibrahimovic (partito lo svedese l’ex Juventus, Palermo e Piacenza si è rivelato essere quello che è, un giocatore mediocre).

Quindi, se da un certo punto di vista Taarabt potrà aiutare la squadra creando in certi frangenti superiorità numerica da un altro non sarà certo il giocatore capace di inserirsi senza palla di cui questa squadra avrebbe estremo bisogno.

Ma questo non è solo l’unico dubbio che sorge pensando ad un suo impiego. Perché al netto del genio folle che a sprazzi mette in campo, Taarabt è un giocatore che un po’ per “costituzione” un po’ per caratteristiche è spesso risultato quasi nullo in fase di non possesso palla. Ed in una squadra in cui c’è già un Balotelli che spesso si estranea quando c’è da rincorrere l’avversario oltre che un Kakà molto generoso ma che rischia di sfiancarsi troppo questa caratteristica può diventare determinante. In negativo, ovviamente.

Non solo. Quella che è la sua più grande qualità, ovvero la capacità nel dribbling, spesso diventa anche il suo più grande limite: uno, due, tre giocatori saltati. Però il calcio è gioco di squadra, incaponirsi è controproducente.

Insomma, un colpo insensato?

Assolutamente no.

Gratis è una scommessa che, per il Milan di oggi, andava fatta. Se Seedorf riuscirà a plasmare in maniera più concreta il suo modo di giocare Taarabt potrebbe anche risultare un innesto interessante. Certo, le prospettive non sembrano essere particolarmente rosee essendo lui un giocatore con tutti i difetti di cui sopra.

Ma in fondo il calcio è ancora – anche – romanticismo. E non possiamo non pensare che un giocatore dotato di certi numeri non abbia alcuna chance di ben figurare in un campionato sempre più mediocre come la nostra Serie A.

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3 commenti

  1. Fermo restando che ogni acquisto va poi verificato sul campo prima di essere giudicato, sono daccordo con te sul fatto che sia tutt’altro che un colpo insensato (considerando anche il costo dell’operazione). Restiamo in attesa di vedere cosa combinerà.

    1. Il problema vero, secondo, resta il solito: ancora una volta emerge come il Milan stia usando un approccio spannometrico alla pianificazione del proprio futuro.
      Quando invece per tornare a vincere dovrebbe riorganizzarsi a tutti i livelli e provare a riaprire un nuovo ciclo.


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