Tottenham vs. Manchester City – 14/08/10 – Brutto inizio per Mancini e il tuo City

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Roberto Mancini

Si è chiuso in pareggio, esattamente come preventivato proprio stamane, il primo big match della nuova stagione di Premier League: Tottenham e City, infatti, dopo essersi dati battaglia sino in fondo lo scorso anno per assicurarsi la qualificazione ai preliminari di Champions, poi guadagnata dagli Spurs, londinesi e Citizens hanno aperto questo campionato dividendosi la posta in palio.

Risultato che, in verità, risulta essere comunque piuttosto bugiardo: lo 0 a 0 finale sta infatti molto stretto ai padroni di casa, assoluti padroni del campo per buona parte del primo tempo e comunque molto più convincenti dei propri avversari nel complesso.

Trascinati da un grandissimo Bale, devastante sull’out sinistro, gli Spurs hanno infatti tenuto benissimo il campo nella prima frazione, mettendo a ferro e fuoco la retroguardia di una squadra, il City, che ha bisogno di altro tempo per amalgamarsi al meglio, dopo i tanti arrivi di questa sessione di mercato (che, per altro, potrebbero non essere finiti qui: nelle prossime ore, infatti, dovrebbe essere definito l’arrivo di Milner dall’Aston Villa).

Roberto Mancini, insomma, ha ancora molto da lavorare: il suo City è rimasto per buona parte della partita in balia degli avversari e solo il rallentamento dei padroni di casa ha permesso alla sua squadra di resistere con maggiore disinvoltura.
Mancio che, per altro, è anche sicuramente criticabile rispetto alla partita di oggi: schierare un tridente composto da pesi piuma come Tevez, Wright-Phillips e David Silva, infatti, si è rivelato, com’era preventivabile, controproducente. Le due ali non sono riuscite ad incidere, la punta argentina è rimasta involuta in un gioco che ha stentato a decollare. In una situazione simile, insomma, mettere davanti una punta a fare da punto di riferimento avrebbe fatto indubbiamente comodo.

In compenso ha pagato, e bene, la scelta riguardante l’estremo difensore: far ricadere la propria scelta su Joe Hart, preferendolo al veterano Given, è stata mossa azzeccatissima tanto che buona parte dei meriti di questo pareggio è da ascrivere proprio al portierino di Shrewsbury. Che potrebbe quindi aver convinto Mancini a schierarlo come titolare da qui ai mesi a venire, sancendo la definitiva esclusione dall’undici titolare del forte portiere irlandese.

Andiamo comunque a dare i voti ai protagonisti del match odierno, tanto per capire chi ha meritato e chi no:

Tottenham

Heurelho Gomes

Heurelho Gomes: s.v.
Giornata di tutto riposo per l’estremo difensore brasiliano in forza ali Spurs: i suoi, infatti, imbrigliano senza problemi l’attacco atipico schierato da Mancini e lui si gode in tutta tranquillità questo esordio stagionale.

Vedran Corluka: 6
Non fa molto più del compitino il terzino croato, che comunque si disimpegna in maniera sufficiente quest’oggi.

Micheal Dawson: 6,5
Ha ormai trovato la sua dimensione l’ex centrale del Nottingham Forest. Capello avrà un’alternativa in più su cui contare.

Ledley King: 6
La cerniera che forma con il suo compagno di reparto è di sicura affidabilità. Se la salute non farà scherzi saranno proprio lui e Dawson a garantire solidità a tutta la squadra.

Benoit Assou-Ekotto: 6,5
Il terzino camerunense appoggia molto, nella prima frazione, le folate offensive di Bale, sostenendolo il giusto e coprendolo a dovere.

Tom Huddlestone: 6
Partita ordinata quella del centrocampista di Sneinton, che potrebbe essere arrivato alla stagione della definitiva consacrazione.

Luka Modric: 6,5
Buona prestazione per il regista croato, sempre molto attento ed ordinato in entrambe le fasi di gioco.

Aaron Lennon: 6
Visti i mezzi a sua disposizione non ci si può che aspettare molto di più da lui, che comunque non gioca una partita negativa.
(Dal 77′ Giovani Dos Santos: s.v.
Scende in campo troppo tardi il talentino messicano le cui quotazioni sono notevolmente cresciute dopo il Mondiale. Personalmente mi è sempre piaciuto, già da quando trascinò la sua under 17 a vincere il titolo iridato di categoria. Speriamo solo sia maturato da una parte e gli venga data fiducia dall’altra.)

Gareth Bale: 7
Gioca un primo tempo devastante, per tirare poi i remi in barca nella ripresa. I suoi mezzi tecnici, comunque, sono da giocatore di prima fascia: chiunque lo acquistasse oggi farebbe un affare sicuro. Anche se, in realtà, sarebbe stato da acquistare quando, ancora minorenne, giocava da veterano nel Southampton.

Peter Crouch

Peter Crouch: 6,5
A differenza dell’ala gallese Crouch non ha particolari capacità tecniche. Nonostante questo, comunque, risulta sempre giocatore molto utile alla propria squadra. Peccato solo non trovi la via del goal.
(Dal 68′ Robbie Keane: 6
Riserva di lusso, Robbie Keane. Che però avrebbe bisogno di giocare qualche minuto in più per incidere davvero sul match.)

Jermain Defoe: 6
Vale per lui un po’ lo stesso discorso fatto per Lennon: giocatori con queste capacità devono spostare gli equilibri del match in favore del proprio club. Defoe, invece, gioca sì una prestazione discreta, ma non ai suoi livelli.
(Dal 68′ Roman Pavlyuchenko: 5,5
Inserito in campo per provare a dare una scossa Pavlyuchenko non riesce nel suo intento.)

Manchester City

Joe Hart: 7,5
Man of the match. Senza di lui, probabilmente, il fortino Citizens cadrebbe già nei primissimi minuti. Una sicurezza nel presente, una certezza per il futuro.

Micah Richards: 5
Nel primo tempo Bale gli fa vedere i sorci verdi. E lui subisce, come un pugile all’angolo. Rischiando anche di spianare la strada all’ala gallese che dopo averlo fatto fuori verrà però fermato dal palo. Quante promesse non mantenute, Micah…

Kolo Tourè: 6,5
L’unico, Hart a parte, a salvarsi. Kolo disputa infatti una partita molto solida, provando a guidare una difesa che fa però acqua da tutte le parti e che resiste alla pressione Spurs solo grazie alle grandi parate del proprio portiere.

Vincent Kompany: 6
Altro giocatore che da giovanissimo fece grandi promesse, poi mantenute solo in maniera molto relativa. Oggi, comunque, è risultato anche decisivo in un’occasione, con una respinta a portiere praticamente battuto.

Aleksandr Kolarov

Aleksandr Kolarov: 5,5
Personalmente ho sempre nutrito dubbi sulle sue capacità. Buon terzino, nulla di più. Vedremo tra qualche mese, quindi, se valeva davvero la pena spendere una ventina di milioni per lui.
(Dal 45′ Pablo Zabaleta: 5,5
Subentrato nell’intervallo ad un dolorante Kolarov Zabaleta non gioca una delle sue migliori partite.)

Nigel de Jong: 5
Dopo il grande Mondiale disputato con la sua Olanda mi aspetterei molto di più da questo mediano tutta corsa e sostanza. Forse, però, per esprimersi al meglio ha bisogno di un contesto funzionale in cui muoversi.

Yayà Tourè: 6
Non disputerà una partita sugli stessi livelli del fratello, ma è comunque tra i pochi a salvarsi.

Gareth Barry: 5
Potrei copincollare quanto detto per de Jong. Non fosse che lui, al Mondiale, giocò tutt’altro che bene.

Shaun Wright-Phillips: 5
Giornata no per l’ala della nazionale inglese, che avrebbe comunque bisogno di un contesto differente in cui esprimersi.
(Dal 68′ Andrew Johnson: 5,5
L’esordio da titolare in nazionale l’avrà fors’anche galvanizzato. Di certo c’è che non poteva esprimersi al meglio nel match di oggi, a maggior ragione giocando solo venti minuti di gioco.)

David Silva: 5,5
Silva ci prova, a sprazzi. Ma senza grande incisività. Oltre ad inserirsi in una squadra nuova, lui, avrà anche il problema di doversi ambientare in un calcio totalmente diverso rispetto a quello cui è abituato.

Carlos Tevez: 5,5
Tanto movimento. Forse anche troppo. Perché il City avrebbe bisogno di un riferimento in mezzo all’area, mentre lui svaria al punto da lasciare l’area di rigore quasi sempre vuota. Il tutto, quindi, si traduce in un’incisività pressoché nulla del reparto offensivo Citizens.
(Dall’83’ Emmanuel Adebayor: s.v.
Sette minuti di gioco, troppo poco per poter incidere sul match.)

Emmanuel Adebayor

3 commenti

  1. condivido sostanzialmente l’analisi, pur seguendo la Premier con una indiscutibile simpatia per il City, non posso non evidenziare come queste campagne acquisti tanto per acquistare, senza la giusta pazienza nel costruire un progetto spesso rimangono schiave delle attese enormi che creano.

    ti tolgo dall’impaccio per Kolarov: 22,5 milioni sono uno sproposito fuori mercato che sviliscono il valore stesso del giocatore. gli avversari hanno schierato Corluka, un ex citizen, che per quanto visto oggi non ha qualità inferiori a nessuno dei terzini avversari…

    sulla gestione di Adebayor: Mancini all’Inter ebbe un limite, quello di non riuscire a pesare adeguatamente i ruoli di titolari, outsider e rincalzi. Una cosa che ad esempio a Mou riesce decisamente meglio. Mi sembra che la gestione del miglior centravanti in rosa denunci ancora quel limite di capacità del tecnico.

    per ora gli vanno concesse solo le attenuanti generiche dell’amalgama…


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