Juventus vs. Fulham – Andata ottavi di finale di Europa League – 11/03/10

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Dopo essere retrocessa dalla Champions League la Juventus ha dovuto superare un primo ostacolo lungo la rincorsa alla vittoria in Europa League, l’Ajax. Sbarazzatisi senza grandissimi problemi dei Lanceri è quindi la volta del Fulham, la più antica tra le squadre di Londra: i Cottages vennero infatti fondati nel 1879 da un gruppo di fedeli della Chiesa d’Inghilterra e nei loro 131 anni di storia non hanno mai brillato particolarmente, né in campo nazionale né in campo internazionale (questo ottavo di finale risulta essere, infatti, il miglior risultato della storia di questa squadra al di fuori dei confini inglesi).

Zaccheroni si sistema gli occhiali attendendo l'inizio del match

Non certo un blasone particolarmente nobile quello degli Whites, che però dalla loro hanno la cabala. L’ultima imposizione juventina contro un’inglese negli scontri diretti risale infatti addirittura a quasi ventisei anni fa, quando cioè i Bianconeri eliminarono il Manchester United in semifinale di Coppa Coppe grazie al 2 a 1 di Torino griffato Boniek e Rossi dopo che l’andata in terra d’Albione s’era conclusa sull’1 a 1.

Di lì in poi, infatti, la Juventus riuscì ad imporsi solo nelle finali di Supercoppa Europea di quell’anno e di Coppa Campioni dell’anno precedente contro ad un’inglese. Per il resto quando si trattò di scontri diretti il club di Corso Galileo Ferraris dovette sempre chinare la testa di fronte ai sudditi di Sua Maestà.

Non solo: sono infatti ben quattordici anni che i Bianconeri non vincono in Inghilterra. L’ultima occasione in cui questo successe risale infatti alla quinta giornata del girone della Champions League del 96/97, quando la Juve s’impose 1 a 0 a Manchester contro lo United grazie ad una rete di Alessandro Del Piero (per poi andare a perdere quel trofeo solo in finale, quando il Borussia di Hitzfeld ebbe la meglio per 3 a 1 grazie alla doppietta di Riedle ed alla rete di Ricken).

Proprio contro a tutte queste cose deve quindi combattere la squadra di Zaccheroni, che deve altresì essere consapevole, comunque, che scontrarsi contro il Fulham (che può vantare buoni giocatori come Duff e Zamora) non è certo come doversela vedere con Manchester, Chelsea o Liverpool.

Tornare ad imporsi su di una inglese dopo tutto questo tempo, quindi, risulta quasi essere un dovere cui non ci si può sottrarre.

Proprio per provare a partire con il piede giusto in questo doppio confronto ad eliminazione diretta Zaccheroni si affida quindi a Manninger in porta, Zebina, Legrottaglie, Cannavaro e Grosso a comporre la linea difensiva, Salihamidzic, Poulsen e Marchisio a centrocampo a supporto di Candreva e Diego, schierati sulla trequarti. Trezeguet, infine, l’unica punta messa in campo dal tecnico Bianconero.
Hodgson, vecchia conoscenza del nostro calcio, risponde invece con un centrocampo molto folto con l’ungherese Gera ad agire sulla trequarti alle spalle dell’unica punta, Bobby Zamora.

Legrottaglie sigla la rete dell'1 a 0 con un bel colpo di testa

CRONACA
La prima conclusione in porta della partita arriva dopo sette minuti di gioco quando Marchisio pennella un cross in mezzo su cui arriva Trezeguet in anticipo, con Le Roi David che gira il pallone sul secondo palo, chiamando Schwarzer ad un intervento in tuffo a deviare la palla in corner.
Ed è proprio sugli sviluppi del calcio d’angolo che arriva l’1 a 0: è Legrottaglie, stavolta, a svettare in area, schiacciando il pallone in maniera imparabile per l’estremo difensore australiano, freddato così dal colpo di testa del centrale pugliese.

Il goal arrivato nei primissimi minuti di gioco non deve comunque ingannare chi legge: i ritmi della partita sono tutt’altro che frenetici, tanto che la partita stessa non risulta certo essere memorabile.
A farla, la partita stessa, è comunque la Juventus, che dimostra come, un passetto alla volta, sta uscendo, grazie alla sapiente cura di mister Zaccheroni, nell’impasse in cui la Vecchia Signora era caduta sotto la guida di Ciro Ferrara.

Per aspettare un altro sussulto dobbiamo quindi aspettare dopo il ventitreesimo minuto quando Marchisio, in pressing alto, strappa abilmente il pallone dai piedi di Greening agevolando la conclusione dal limite da parte di David Trezeguet, che non trova però lo specchio della porta.
Un solo minuto e Zebina segna un grandissimo goal: ricevuto palla da Candreva sulla trequarti parte liberandosi con facilità di due avversari per poi calciare un diagonale perfetto con cui buca il malcapitato Schwarzer per il più classico dei “palo-goal”.

Al trentaseiesimo minuto il Fulham accorcia fortunosamente le distanze: sugli sviluppi di un calcio di punizione Etuhu riceve palla dal limite e calcia alla bell’e meglio, cioè male. Il pallone, che sarebbe sicuramente finito ben oltre il palo alla destra di Manninger, sbatte però contro Legrottaglie, cambiando completamente direzione ed infilandosi a filo del palo alla sinistra del portiere austriaco, assolutamente impalato da quella deviazione inaspettata. 2 a 1.

Etuhu festeggia il fortunoso goal con cui accorcia momentaneamente il risultato

Nonostante non stiano giocando particolarmente bene il Fulham al quarantesimo va subito vicino al pareggio: sugli sviluppi di un angolo, infatti, Hangeland fa il Legrottaglie e svetta di testa cercando l’incrocio dei pali ma trovando la pronta risposta di Manninger, che si distende respingendo il pallone, poi liberato da un compagno dell’estremo difensore juventino.
Al quarantatreesimo è invece Zamora a provarci con un piatto destro al volo da dentro l’area. Il tiro della punta del Fulham è però troppo centrale e risulta una facile preda per il portiere avversario.

A tempo ormai scaduto Zamora veste i panni dell’assitman e libera, con un tacco con cui fa tunnel a Legrottaglie, Zoltan Gera, che entrato in area scarica un diagonale verso la porta, facilmente parato da Manninger.

L’ultima occasione della prima frazione è però juventina: dapprima Grosso calcia potente trovando l’opposizione di Schwarzer, poi, sugli sviluppi dell’angolo guadagnato dal terzino Azzurro, Trezeguet segna il 3 a 1. La punta francoargentina coglie infatti prima il palo con la sua conclusione potente, poi troverà un tap-in vincente sulla respinta del montante stesso.

La ripresa scorre un po’ sulla falsariga della prima frazione, con la Juventus che parte meglio ed il Fulham che cresce pian piano, col passare dei minuti. A differenza dei primi quarantacinque minuti, però, mancano le occasioni da goal.
Così la partita si trascina abbastanza francamente fino al settantaduesimo quando Candreva pesca Camoranesi in area che fa una splendida sponda di petto per Iaquinta, il cui destro è però sballatissimo e termina lontanissimo dai pali.

A chiudere il match è un tiro scoccato da più di venti metri da Diego, che trova però uno Schwarzer molto reattivo bravo a negargli la gioia del goal. Sull’angolo seguente è invece Iaquinta a provarci di testa, non trovando però lo specchio di porta.

COMMENTO
Ben quattro reti in una frazione di gioco.
A dire così si potrebbe pensare, almeno non avendo visto la partita, ad un match giocato su ritmi vertiginosi con difese colabrodo ed attacchi particolarmente ispirati.

Zebina calcia tracciando una traiettoria imparabile per Mark Schwarzer

Niente di tutto questo.

Il primo tempo di Juventus-Fulham non è infatti un inno allo spettacolo, per quanto sia ravvivato dai quattro goal di cui sopra.
Tre di questi vengono però dagli sviluppi di un calcio piazzato ed uno, quello di Etuhu, è anche assolutamente fortuito.

Non un grandissimo spettacolo, quindi, ma, se non altro, una buona Juventus. E per il calcio italiano, rimasto orfano delle neo-eliminate Fiorentina e Milan, è sicuramente un fattore molto positivo.
Juventus che comanda infatti il gioco per buona parte del primo tempo, lasciando agli ospiti solo una decina di minuti dello stesso.

Peccato solo per quel goal molto fortunoso realizzato da Etuhu con la sfortunata complicità di Legrottaglie. Subire goal in casa in uno scontro ad eliminazione diretta, infatti, è sempre pericoloso.

La ripresa non differisce molto dal primo tempo. L’unica differenza risiede infatti nel fatto che non vengono più costruite palle goal, cosa che trasforma quindi il match in soporifero.

MVP
Uomo del match risulta essere, dal mio punto di vista, Candreva: il giovane trequartista giunto a gennaio a Torino disputa infatti una partita molto solida, dando tutto ad ogni pallone toccato e dimostrando di poter arricchire di qualità la manovra Bianconera.
Sembra essere proprio lui, per altro, il maggior beneficiario di questo nuovo schema “ad albero di natale” proposto negli ultimi due match da Zaccheroni.

Schierato sulla trequarti al fianco di Diego ed alle spalle di un’unica punta il centrocampista romano sta infatti ingranando. Che possa guadagnarsi, da qui a fine stagione, la conferma in Bianconero?

E' Candreva il man of the match di giornata

TABELLINO
Juventus vs. Fulham
Marcatori: 8′ Legrottaglie, 24′ Zebina, 36′ Etuhu, 45’+3 Trezeguet
Juventus: Manninger; Zebina, Legrottaglie, Cannavaro, Grosso; Salihamidzic (1’s.t. Camoranesi), Poulsen (30′ s.t. Sissoko), Marchisio; Candreva, Diego; Trezeguet (17′ s.t. Iaquinta). A disposizione: Pinsoglio, Grygera, De Ceglie, Del Piero. All. Zaccheroni
Fulham: Schwarzer; Baird, Hangeland, Hughes, Konchesky; Duff, Davies ( 16′ s.t.Dempsey), Etuhu, Greening; Gera; Zamora. A disposizione: Zuberbuhler, Kelly, Nevland, Smalling, Marsh-Brown. All. Hodgson
Ammoniti: Legrottaglie (J), Greening (F)
Espulsi:
Arbitro: Meyer (Ger)

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