Pachuca vs. LDU Quito: resoconto & goal – 17/12/08

E’ la Liga Deportiva Universitaria di Quito, società fondata il 12 gennaio 1930 da un gruppo di studenti e di professori dell’Universidad Central del Ecuador, ad aggiudicarsi per prima l’accesso alla finale del Mondiale per club. Gli ecuadoregni sono infatti stati capaci di imporsi, pur subendo per lunghi tratti della partita il gioco dei loro avversari, sul Pachuca, condannando così i los Tuzos ad una nuova uscita prematura da questa competizione.

Bieler infila Calero per l1 a 0 (fifa.com)
Bieler infila Calero per l'1 a 0 (fifa.com)

Ma vediamo nel dettaglio come si è sviluppata la partita: dopo 3 minuti di gioco Bolanos si fa vedere a sinistra: arriva al limite dell’area avversaria per provare poi un lob tanto morbido quanto velleitario che termina alto sulla traversa della porta difesa da Calero. Passa un solo minuto e l’LDU passa: Manso verticalizza per Bieler, ma la punta argentina è anticipata da Manzur in scivolata; il pallone allontanato dal difensore paraguayano rimpalla però contro le gambe di Lopez e termina a Bieler, che infila Calero in uscita. Dopo quattro soli minuti uno svarione difensivo punisce subito i messicani, portando in vantaggio la squadra di Quito.

Il Pachuca non si limita comunque a subire la manovra avversaria, sono invece proprio i messicani ad imporre il loro gioco: al 6′ Cardenas va via bene a Reasco sulla sinistra e crossa morbido, ma Calle è bravo a chiudere per liberare poi l’area. Quattro minuti più tardi è Cardenas ad essere lanciato in area, ma la difesa ecuadoregna chiude bene ancora una volta, questa volta grazie a Campos che intercetta di testa per poi spazzare lontano. Al 12′ minuto Alvarez viene liberato sulla sinistra da Cardenas e crossa basso: il pallone schizza in area piccola e si crea un po’ di parapiglia tra gli avanti messicani ed i difensori dell’LDU; alla fine è Cevallos a risolvere la situazione, bloccando il pallone. Al 18′ altra situazione confusionaria in area ecuadoregna con Manzur che spizza di testa un pallone sparato in area da calcio d’angolo, mettendo fuori causa Cevallos; è però un difensore dell’LDU ad arrivare sul pallone, per poi chiudere nuovamente in angolo.

Il secondo angolo consecutivo è però battuto male e genera un contropiede per gli ecuadoriani con Bieler che lancia in profondità Manso, il quale si porta in area per offrire poi palla a Bolanos che è però anticipato in scivolata dal solito Manzur, che facendogli carambolare la palla contro riesce anche a guadagnare una rimessa dal fondo, ponendo una pezza importante all’ennesimo cattivo posizionamento della sua difesa. Un paio di minuti più tardi sono ancora Bolanos e Manso a rendersi protagonisti: questa volta è il centrocampista ecuadoregno a lanciare in profondità il compagno, che è però anticipato da Calero in uscita bassa.

Bolanos batte la punizione del 2 a 0 (fifa.com)
Bolanos batte la punizione del 2 a 0 (fifa.com)

Al 22′ Araujo calcia dalla media distanza, ma non colpisce il pallone in maniera pulita facendolo così terminare a lato senza che questo metta in apprensione la difesa avversaria. Due minuti più tardi Manso riceve palla al limite dell’area e prova un cucchiaio che liberi in area Bieler; il pallone, però, sbatte contro il braccio di Manzur, che si trovava a non più di due metri da Manso. Undiano non ha comunque dubbi e fischia, tra le tante proteste messicane, un calcio di punizione, ammonendo Manzur. Il calcio piazzato è battuto magistralmente da Bolanos, con pallone che passa sopra la traversa e si infila alle spalle di Calero, che si distende senza però riuscire ad arrivare sul pallone. E’ il goal del 2 a 0.

Alla mezz’ora Gimenez guadagna, con un’azione insistita in solitaria,  una punizione da posizione interessante; il cross che ne scaturisce è però preda del solito Cevallos, che dimostra grande sicurezza nelle uscite facendo suo il pallone anche in questo caso. Due minuti più tardi Alvarez è pescato in area e si coordina benissimo sparando un gran tiro di collo pieno verso la porta avversaria, ma Cevallos si fa trovare ancora una volta pronto, respingendo coi pugni.

Un solo minuto più tardi Gimenez si incunea in area e spara un tiro molto potente che Cevallos in tuffo riesce solo a respingere; il più lesto ad arrivare sulla ribattuta è Cardenas, che fa per colpire di testa a colpo sicuro ma viene spinto dal dietro da un accorrente Campos, mettendo quindi palla a lato. Il rigore sarebbe netto e sacrosanto, Undiano decide però di assegnare incredibilmente solo una rimessa dal fondo.

Al 35′ Marioni riceve in area, dove cerca poi di chiudere il triangolo con un frizzante Alvarez, provando a restituirgliela di tacco; il pallone è però rimpallato da un difensore avversario e gli torna tra i piedi. Bruno decide così di calciare di prima intenzione, incrociando sul secondo palo; stringe però troppo la traiettoria del tiro, mettendo a lato.

Al 39′ Calle ci prova senza troppe pretese da 40 metri, mettendo comunque in apprensione Calero che non fidandosi del pallone bagnato decide di alzarlo sulla traversa, regalando un angolo all’LDU; sugli sviluppi del corner Urrutia è pescato bene in area da un cross corto, ma il capitano della Liga Deportiva Universitaria è in fuorigioco e viene quindi subito bloccato da uno degli assistenti di linea.

Manso non riesce a calciare di prima e spreca una ghiotta opportunità (fifa.com)
Manso non riesce a calciare di prima e spreca una ghiotta opportunità (fifa.com)

Un minuto più tardi l’ultima azione interessante della prima frazione: Reasco fugge in fascia destra e pesca Manso in area di rigore; il fantasista argentino non riesce però a calciare di prima intenzione, finendo poi per sprecare malamente un pallone interessante.

Al termine del primo tempo, quindi, l’LDU si trova in vantaggio di due goal, ma sono i messicani a fare la partita (come dimostra anche il 65% di possesso palla). Tuzos che giocano sicuramente meglio dei propri avversari ma che vengono costantemente puniti dalle loro epiche imprecisioni in fase difensiva, oltre che, in questo caso, da un arbitraggio ampiamente criticabile. Proprio rientrando negli spogliatoi Undiano ammonisce Calero, capitano dei messicani, reo di aver protestato troppo animatamente riguardo alla concessione della punizione del 2 a 0. Punizione che, come detto, non sarebbe dovuta essere assegnata, al contrario del rigore a favore del Pachuca per l’intervento di Campos su Cardenas. Insomma, bravi gli ecuadoregni a sfruttare al meglio le ripartenze, ma gli errori arbitrali hanno contato sicuramente molto.

 Il secondo tempo si apre col solito Alvarez che ci prova da una trentina di metri, mettendo però a lato. Al 47′ è poi Gimenez a farsi vedere: il fantasista argentino si libera al cross, ma Cevallos, ancora una volta, si dimostra sicuro nelle uscite.

Al 50′ minuto un bruttissimo fallo di Urrutia su Gimenez scatena una mini rissa con tanto di spintoni ammessi, che viene però subito sedata senza che l’arbitro estragga altri cartellini oltre al giallo che infligge al capitano dell’LDU per il brutto fallo appena compiuto.

Al 53′ il solito Bolanos, tra i più positivi della sua squadra, viene lanciato in profondità, ma Calero esce con tranquillità, anticipandolo di piede e facendo ripartire i suoi.

Tre minuti più tardi Torres è bravo a liberarsi al limite dell’area, ma il playmaker messicano stringe poi troppo la sua diagonale ed il pallone si spegne a lato.

Al 60′ Reasco si inserisce bene dalle retrovie, trovando la difesa dei Tuzos scoperta; il fluidificante ecuadoregno controlla però male, dando modo ai difensori di riposizionarsi e riuscendo quindi a trasformare un’azione che sarebbe potuta essere potenzialmente molto pericolosa in un’azione dalla quale riesce a guadagnare solo un angolo. Sul ribaltamento di fronte Montes arriva a calciare bene, di collo, dai 25 metri, ma il suo pallone, scagliato con forza, finisce di poco alto sopra la traversa.

Al 62′ Bolanos si invola a sinistra, entrando in area; potrebbe calciare verso la porta difesa da Calero, ma preferisce appoggiare ad un arrembante Bieler, che viene però anticipato da Lopez in scivolata, con l’azione che termina così in un nulla di fatto. Poco dopo Urrutia prova una conclusione velleitaria da metà campo, con il pallone che si spegne a lato.

E stata una partita maschia, in cui non sono mancati contrasti duri (fifa.com)
E' stata una partita maschia, in cui non sono mancati contrasti duri (fifa.com)

Al 69′ minuto Gimenez arriva al limite dell’area avversaria di gran carriera e calcia di collo pieno un pallone che stava andandogli incontro, mettendo però palla fuori. Quattro minuti più tardi è quindi Montes abile a liberare Marioni in area, con la punta argentina che calcia però contro un avversario; dopo un po’ di batti e ribatti il pallone termina nuovamente all’ex Tenerife che ci prova nuovamente, spedendo, questa volta, a lato.

Al 76′ Gimenez riceve palla sul vertice destro dell’area avversaria e cerca un goal alla Del Piero: il pallone prende il giro giusto ma non si abbassa a sufficienza, terminando quindi oltre la traversa di Cevallos. Sei minuti più tardi ci prova Lopez di testa sugli sviluppi di un angolo, ma anche il difensore messicano non a più fortuna, e la palla si spegne a lato.

All’86’ è Alvarez ad incunearsi in area, ma Campos lo chiude in angolo in scivolata. L’entrata del difensore ecuadoregno, in realtà, poteva forse essere passibile di rigore, ma anche i giocatori messicani non si perdono in proteste, per poter riprendere il gioco il prima possibile. Un minuto più tardi è ancora Alvarez ad essere chiamato in causa: il fantasista argentino riesce a tenere in campo un pallone che sembrava destinato a terminare sul fondo, ma non trova nessun compagno pronto ad arrivare sul suo cross che termina così tra le braccia di Cevallos.

All’89’ la Liga potrebbe rendere ancora più pesante il passivo: Larrea, appena entrato, fugge in contropiede sulla fascia, centrando poi un pallone basso per Navia, entrato da una decina di minuti, che si trova quindi tutto solo al limite; la punta cilena, però, ha troppa fretta di concludere e, anche per via del terreno scivoloso, calcia male mettendo a lato.

Al 92′ l’ultima situazione rilevante del match: Marioni è lanciato in area ma Campos ha ben altro passo rispetto alla compassata punta argentina, che viene quindi bevuta senza problemi dal difensore ecuadoregno, abile poi ad uscire palla al piede dalla propria area di rigore, in tutta tranquillità.

Al termine della partita i dati parleranno piuttosto chiaramente: 67% di possesso palla in favore dei messicani, capaci anche di produrre più occasioni in cui sono arrivati a calciare in porta, ossia 15 contro le 9 degli avversari. Ecuadoregni che, però, sono risultati più ficcanti nella parte fondamentale di questo gioco: la realizzazione.

Eliminati, quindi, i messicani, che dovranno vedersela ora contro la perdente di Gamba Osaka vs. Manchester United in quella che sarà la sfida per il terzo posto. Un Pachuca che può comunque recriminare per alcune scelte discutibili dell’arbitro, ma un Pachuca che deve anche pensare alle propri mancanze: la difesa continua a dimostrarsi troppo imprecisa in alcune situazioni di gioco, l’attacco continua a latitare; nemmeno Marioni, dopo Cacho l’anno scorso, ha infatti dimostrato di poter competere ad alti livelli. Una squadra che vuole quindi imporsi a livello mondiale non può non colmare queste gravi lacune.

Damian Alvarez, MVP del match (fifa.com)
Damian Alvarez, MVP del match (fifa.com)

MVP della partita voto, stavolta, Damian Alvarez; Il 29enne fantasista argentino nativo di Moron esordì come professionista dieci anni fa nel River Plate, squadra in cui rimase sino al 2001 giocando più di 40 partite in campionato. Ad inizio millennio, quindi, il trasferimento in Italia, alla Reggina, dove non ebbe però un’esperienza fortunata che decide quindi di tornare ai Millionarios già nel gennaio successivo. Due anni più tardi l’approdo in Messico, al Morelia; nei Monarcas giocherà più di 100 partite, per poi essere acquistato, nel 2006, dal suo attuale club. Oggi è stato sicuramente uno dei migliori in campo, così come lo era già stato nel quarto di finale contro gli africani. E’ un giocatore molto mobile e brillante, cui servirebbe però un altro tipo di riferimento in avanti. Marioni, come detto, è stato sinora troppo inconsistente per risultare un giocatore affidabile con cui poter dialogare.

Citazioni doverose, però, anche per Gimenez (MVP della partita contro l’Al Ahly) e Manso. Il primo è un po’ un allenatore in campo: sostiene i compagni e li sprona quando sembrano essere in difficoltà, inoltre è anche il giocatore che continua a crederci fino in fondo. Manso è invece il giocatore che più ha impressionato, forse assieme a Bolanos, tra le fila ecuadoregne: un trequartista capace di andare ad occupare anche il vertice alto della squadra quando questa parte in verticale, giocatore di buona tecnica e grande tenacia, cui abbina anche discrete doti di fondo.

Domani sarà quindi la volta di Gamba e Manchester, per vedere chi si giocherà il trofeo contro l’LDU. Anche se, in verità, ben pochi sembrano essere i dubbi al riguardo.

1 commento

  1. Sorry for writing in English…

    Just wanna comment on the LDU/Pachuca match. So looks like the the fairy tale run continues for LDU as they now await for winner of Gamba/Man Utd (like we don’t know who’s gonna win that match).

    I’m happy to see Claudio Bieler getting his name in the scoresheet. It was a well played move by him to put his side in the lead.

    I was expecting more from Pachuca since they should be more confidence after their comeback win over Al Ahly. Looks like it was an off night for El Chaco Gimenez.

    Anyway great result for the club from Ecuador. Now big Q must be whether can they produce another famous night in Tokyo on Sunday?

    Let me have your view on my blog about today’s match and your expectation on Sunday

    http://mundoalbiceleste.blogspot.com/2008/12/2008-cwc-albiceleste-tale-in-tokyo.html

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