Seongnam Ilhwa Chunma vs. Zob Ahan Isfahan FC – Finale AFC Champions League 2010 – 13/11/10

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

CRONACA

La partita è da subito combattuta: nessuna delle due squadre, infatti, ha intenzione di cedere il passo all’avversaria. La posta in palio, del resto, è altissima: ci si gioca il titolo di campioni continentali e la possibilità di concorrere, anche se con poche chance di vittoria finale, per la vittoria del prossimo Mondiale per Club.

A portarsi in avanti con più continuità sono i giocatori sud coreani anche se la prima conclusione di una certa pericolosità è portata dagli iraniani: Reza calcia un corner sulla sinistra del proprio fronte offensivo pescando sul secondo palo Farshid Talebi, il cui colpo di testa termina però di poco a lato.
Sul fronte opposto, giusto un minuto più tardi, è invece il montenegrino Dženan Radončić a farsi vedere: liberatosi sulla fascia mancina del diretto marcatore effettuerà un bel cross all’altezza della linea delimitante l’area del portiere, sul secondo palo, pescando Song Ho-Young la cui conclusione di testa non sarà però all’altezza della situazione.

Bella, al quarto d’ora, l’azione imbastita dal colombiano Mauricio Molina, vera e propria stella del Seongnam nonché trascinatore della stessa con le sue sette reti nel corso di questo torneo: ricevuta palla sul vertice sinistro dell’area di rigore stordirà il diretto marcatore con un paio di finte per poi scambiare il pallone con un compagno in velocità ed andare a concludere a rete, una volta portatosi all’interno dell’area. Il tutto, però, con poca fortuna: essendosi defilato troppo, infatti, non avrà uno specchio di porta sufficiente davanti a sè e non riuscirà a centrare la porta difesa da Shahab Gordan.
Molina che ci riproverà, questa volta su punizione, anche un paio di minuti più tardi. Anche in questo caso, però, la stella della formazione coreana non troverà la porta, non mettendo in grande apprensione l’estremo difensore avversario.

Al ventitreesimo, quindi, Saša Ognenovski, difensore centrale australiano di chiare origini macedoni, veste i panni del portiere, in un certo senso: Jung Sung-Ryong, estremo difensore presente anche ai Mondiali sudafricani, sceglie infatti malissimo il tempo dell’uscita sbucciando il pallone e permettendo al brasiliano Igor Castro di colpire palla di testa cercando di bucare la porta coreana con un loop su cui interviene però lo stesso Ognenovski, bravo a sventare il pericolo alzando la palla in corner.
Sugli sviluppi di quel calcio d’angolo, quindi, la retroguardia coreana dimostrerà tutta la sua fragilità, riuscendosi a salvare solo regalando un altro paio di corner alla formazione iraniana. A chiusura dell’ultimo di questi, quindi, bella conclusione scoccata da Reza che metterà in mostra tutta la sua ottima tecnica di tiro colpendo al volo un pallone che, carico di effetto, si spegnerà di poco sopra la traversa.

Alla mezz’ora, però, arriverà la rete dell’1 a 0 per il Seongnam a sottolineare, questa volta, la pochezza difensiva della squadra iraniana: rimessa lunga in mezzo all’area di rigore dove sarà spizzata di testa da un giocatore coreano. Palla che verrà quindi intercettata da Seyed Mohammad Hosseini, che non riuscirà però a spazzarla subito; ne nascerà quindi una mischia in mezzo all’area di rigore che sarà quindi districata dall’intervento di potenza di Saša Ognenovski che dopo aver indossato i panni del portiere vestirà quelli del bomber, portando in vantaggio la sua squadra.

Seongnam che non si accontenta, però: subito dopo la rete, quindi, Molina scodella un pallone in area direttamente da calcio di punizione pescando Cho Dong-Geon, che colpirà però a lato di poco.
Coreani padroni del campo: un altro paio di minuti e Mauricio Molina, centrocampista offensivo o seconda punta cresciuto nelle giovanili dell’Envigado, ci prova direttamente da calcio d’angolo, riuscendo però solo a colpire la parte superiore della traversa.

A questo punto torna quindi a farsi vedere lo Zob Ahan, anche se in maniera piuttosto evanescente: è infatti Mohammad Ghazi, questa volta, a provarci da fuori. La conclusione della punta iraniana non è però assolutamente all’altezza della situazione e si spegne sul fondo.
Al quarantaduesimo Seyed Mohammad Hosseini proverà a farsi perdonare l’erroraccio commesso in occasione del vantaggio coreano e andrà, proprio sugli sviluppi di una rimessa lunga, a colpire a rete con una rovesciata piuttosto scoordinata. Senza trovarla la rete, ovviamente. Ma nemmeno lo specchio di porta, se è per questo.

Hosseini che ci proverà anche in chiusura di tempo trovando però, questa volta, l’opposizione di Jung Sung-Ryong ad impedirgli la rete. Chiudendo, di fatto, la prima frazione di gioco.

La ripresa si apre su ritmi leggermente più bassi rispetto al primo tempo e, soprattutto, con un Zob Ahan in lenta ma costante pressione.

La prima occasione realmente interessante, però, la crea il Seongnam Ilhwa: Cho Dong-Geon spizza di testa un lancio lungo mettendo in movimento Molina, il cui sinistro è però chiuso in angolo giusto nel momento in cui viene scoccato.
Zob Ahan che continua comunque a risultare troppo fragile in fase difensiva. E’ ancora una volta Molina ad approfittarne, quindi, infilandosi in area e calciando verso la porta iraniana, venendo però chiuso dall’intervento del portiere avversario bravo a distendersi e deviare in angolo.

Sugli sviluppi del corner, quindi, il Seongnam raddoppia: Molina batte da destra sul primo palo, un coreano svetta e prolunga sul secondo palo con Shahab Gordan che uscirà malamente lisciando il pallone e lasciando quindi la via del goal completamente spianata di fronte a Cho Byung-Kuk, che non avrà alcun problema a depositare il pallone in rete per il 2 a 0.

Al cinquantacinquesimo è invece un errore proprio dell’autore del raddoppio, Cho Byung-Kuk, a spianare la via del goal a Mohammed Reza. A frapporsi tra il talento iraniano e la rete, però, ci penserà Sung-Ryong, che ergerà un muro davanti alla propria porta distendendosi alla sua sinistra e sventando, a tu per tu con l’avversario, un goal che sembrava già fatto.
Dieci minuti più tardi bella azione del Zob Ahan che fraseggerà bene a centrocampo liberando quindi il brasiliano Igor Castro, prelevato nell’estate del 2008 dal Coritiba, al tiro dal limite; la conclusione della punta nativa di Muriaé, però, non sarà all’altezza della situazione e si spegnerà sul fondo senza far correre alcun brivido tanto lungo la schiena di Sung-Ryong quanto lungo quella dei tifosi coreani.

Un paio di minuti più tardi Dong-Geon avrà quindi la possibilità di chiudere il match: portatosi a tu per tu con Gordan, però, la punta coreana si farà ipnotizzare dall’estremo difensore iraniano, finendo con lo sparargli la palla addosso una prima volta, per poi non riuscire a bucarlo nemmeno in pallonetto una seconda. Occasionissima sprecata per il Seongnam Ilhwa Chunma.
Goal sbagliato, goal subito. E’ tutta la vita che sento parlare di questa sorta di regola non scritta del calcio, che colpisce ancora una volta: bella azione, nuovamente, per gli iraniani con Castro che si porta in area ma calcia contro Sung-Ryong. Sulla ribattuta, però, il più lesto ad arrivare sulla palla è Mohammad Reza Khalatbari, che accorcerà le distanze appoggiando la palla in rete di testa.

Il goal rivitalizza gli iraniani che al settantunesimo tornano a farsi vedere con Esmaeil Farhadi: conclusione dal limite, deviata, che sfiora il palo alla destra dell’estremo difensore coreano e si spegne in angolo.
All’ottantesimo altra occasione importantissima per lo Zob Ahan, ormai assoluto padrone del campo: Castro se ne va a sinistra e crossa sul secondo palo laddove arriva di gran carriera il solito Mohammed Reza che, completamente dimenticato da tutti, può colpire a rete. Ancora una volta, però, bravissimo Sung-Ryong ad opporsi in angolo salvando il risultato.

Due minuti più tardi, però, Kim Cheol-Ho chiude la partita: Molina entra in area e calcia di punta, un po’ come se giocasse a calcetto, colpendo in pieno un avversario. Sulla ribattuta la palla finirà proprio a Kim Cheol-Ho che, completamente dimenticato dal solito Hosseini, peggiore in campo vista la sua incidenza negativa sul match, depositerà comodamente in rete il pallone, con Gordan, estremo difensore iraniano, ancora a terra dopo la conclusione – deviata – di Molina.

Gli ultimi minuti di gioco scorreranno quindi senza ulteriori sussulti significativi con il Seongnam Ilhwa Chunma che vincerà quindi la competizione per la seconda volta nella sua solo ventennale storia.

COMMENTO

Partita piacevole quella tra i coreani del Seongnam Ilhwa Chunma e gli iraniani del Zob Ahan Isfahan FC. Nonostante la posta in palio fosse altissima, infatti, le due squadre si affrontano senza risparmiarsi troppo e senza eccessivi tatticismi ma provando, pur consci dei propri limiti tecnici, a creare gioco e fare la partita.

A spuntarla, alla fine, sono i coreani, anche piuttosto meritatamente. Certo è, comunque, che se dopo la rete di Reza, in particolar modo, lo Zob Ahan fosse riuscito a trovare il pareggio ci sarebbe stato poco da recriminare. Perché tutto sommato le due squadre si sono spartite a metà la partita: nella prima frazione di gioco è stato il Seongnam a giocare meglio così come nella ripresa, nonostante i due goal coreani, sarà lo Zob Ahan a meritare qualcosina in più.

Un plauso va quindi sicuramente fatto ad entrambi gli allenatori. Perché tanto Shin Tae-Yong, quarantenne con un trecento presenze all’attivo proprio nel club che guida tutt’ora, che Mansour Ebrahimzadeh, cinquantaquattrenne alla guida dello Zob Ahan dal luglio 2008, preparano bene il match schierando due squadre messe piuttosto bene e limitate più dalla pochezza dei propri effettivi che da errori dei due coach.
Perché, parlando di Ebrahimzadeh, puoi farci poco se il tuo terzino destro migliore risponde al nome di Seyed Mohammad Hosseini ed ha lacune tanto tecniche quanto tattiche praticamente incolmabili. Perché parliamo di un giocatore che in Italia non troverebbe spazio nemmeno in Lega Pro probabilmente, per intenderci.

A livello di singoli, comunque, abbiamo potuto ammirare anche qualche individualità interessante.
Tra queste vanno quindi citati sicuramente Saša Ognenovski e Mauricio Molina, miei personalissimi MVP del match.

Il primo, trentunenne difensore centrale australiano, è infatti risultato fondamentale nella vittoria del Songnam: oltre a dirigere al meglio, per quanto possibile, il reparto arretrato coreano è infatti risultato decisivo ad inizio match nel respingere un pallone che stava infilandosi implacabile nella propria porta tanto quanto, in fase offensiva, nello sbloccare il risultato andando, di potenza, a risolvere una mischia nell’area iraniana. Centonovantacinque centimetri di potenza per lui, che prima di sbarcare in Corea nel gennaio del 2009 aveva giocato per diverse squadre del suo paese (in particolare i Preston Lions, con cui disputò più di cento match di campionato) tentando anche, nel 2002, l’avventura europea approdando ai greci del Panachaiki.

Il secondo, trentenne punta nativa di Medellìn, è stata invece la vera e propria spina nel fianco della retroguardia iraniana. Mancino vellultato, il suo, e pimpantezza da vendere che ha dato non pochi grattacapi agli avversari. Pur non essendo conosciutissimo Molina ha comunque alle spalle una carriera di tutto rispetto: giramondo come tanti, infatti, ha comunque avuto l’opportunità di giocare per squadre prestigiose come l’Independiente di Santa Fè e di Medellin oltre che il Morelia in Messico, l’Al Ain negli Emirati, il San Lorenzo in Argentina, l’Olimpia Asuncion in Paraguay ed il Santos in Brasile. Inoltre fu anche parte di quella nazionale che nel 2001 si impose in Copa America.

Una honorable mention, comunque, va fatta anche nei confronti di uno dei giocatori sconfitti, Mohammad Reza Khalatbari: ventisettene centrocampista offensivo cui piace in particolar modo agire sull’esterno, infatti, Mohammad Reza è stato, tanto quanto – se non più – Molina dall’altra parte, la spina nel fianco della retroguardia coreana. Oltre alla rete della bandiera, infatti, il ventinove volte nazionale iraniano ha procurato diversi grattacapi alla difesa avversaria, pur senza riuscire a bucare Sung-Ryong in altre occasioni.
E proprio il portiere coreano, come detto presente anche in Sudafrica la scorsa estate, si permette un’ultima menzione d’onore: perché senza le sue parate la partita sarebbe terminata in un modo molto diverso…

Seongnam Ilhwa Chunma che si qualifica quindi per il prossimo Mondiale per Club, dove entrerà in scena partendo dai quarti di finale contro la vincente del playoff che si disputerà tre giorni prima tra l’Al-Wahda e l’Hekari United.
Qualora dovessero vincere il proprio quarto, cosa assolutamente probabile sulla carta, si ritroverebbero quindi a scontrarsi proprio contro l’Inter di Rafa Benitez in un match che, sempre sulla carta, non dovrebbe avere storia. Ma chissà che Molina e compagni, venendo sottovalutati dalla compagine nerazzurra, non possano finire per tirare un brutto scherzo all’armata milanese.

TABELLINO

Seongnam Ilhwa Chunma vs. Zob Ahan Isfahan FC 3 – 1
Marcatori: 29′ Ognenovski, 52′ Byung-Kuk, 67′ Khalatbari, 82′ Cheol-Ho

I commenti sono chiusi