Sessantaduesima edizione del Torneo di Viareggio – Coppa Carnevale: Torino vs. Bologna – 03/02/10

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Il Bologna si schiera col 3-4-1-2, modulo simile a quello schierato dal Palermo contro lo Spartak, con Mantovani dietro a Cisterni e La Porta. Il Torino di Asta, di contro, risponde con un 4-3-2-1, il classico albero di natale reso famoso dal Milan ancelottiano, con Comi – autore di una doppietta nell’esordio contro il Maccabi – unica punta.

Entrambe le squadre si giocano molto: avendo entrambe vinto all’esordio, infatti, non possono che andare alla caccia di una vittoria che potrebbe voler dire quasi sicuramente passaggio del turno.

CRONACA
Le due squadre iniziano il match su buoni ritmi, ma pensando più a studiarsi che a pungersi l’un l’altro. A parte un paio di conclusioni senza grande convinzione, infatti, non succede nulla di che nei primi minuti. Il Torino si limita infatti a cercare di prendere il sopravvento a centrocampo, senza comunque riuscire ad imporre il proprio dominio.

Al dodicesimo la fiammata: un lancio lungo finisce nell’area bolognese dove un difensore felsineo prova stopparla, utilizzando il braccio. L’arbitro non ha dubbi e fischia il rigore. Sul dischetto, quindi, si presenta Comi che dopo aver realizzato una massima punizione contro la squadra di Haifa prova a ripetersi oggi. Senza successo, però: Venturi infatti si tuffa benissimo alla sua destra respingendo il pallone con grande sicurezza e sventando il possibile 1 a 0.

Nonostante questo episodio, che porta i Granata vicinissimi al vantaggio, le due squadre continuano a combattere molto a centrocampo, verticalizzando comunque raramente e senza grande efficacia. Entrambi gli undici, infatti, mettono in mostra una certa imprecisione nei passaggi che rende difficoltosa la costruzione delle azioni.

La partita sembra vivere sui calci di rigore: poco prima della mezz’ora, infatti, Miello da dentro a Suciu di tacco, il romeno vince un contrasto spalla a spalla con un difensore bolognese per essere poi agganciato da un compagno di quest’ultimo. Rigore che pare essere solare. Sul dischetto, stavolta, non si presenta Comi, forse scottato dal precendente errore, ma lo stesso Suciu. E, fortunatamente per i Granata, il responso cambia: palla da una parte, portiere dall’altra. 1 a 0.

A quel punto il Bologna pare avere un sussulto: Tattini viene servito in area e prova a battere il portiere avversario, che però è pronto ed attento ed abbranca il pallone.

Al trentasettesimo il Torino ci prova, sempre su calcio piazzato. Questa volta, però, non si tratta di un rigore, ma di un corner: sugli sviluppi di un angolo è Scaglia a provarci di testa, ma il suo colpo di nuca finisce centrale ed è facilmente parato da Venturi.

In chiusura il Toro raddoppia: Venturi esce dissennatamente e fa propria la palla solo quando è già al di là della linea che demarca la fine dell’area. L’arbitro quindi fischia la punizione senza però, abbastanza incredibilmente, mostrare cartellini al ragazzo. Sul punto di battuta, giusto al limite, si presenta quindi Suciu che batte forte e preciso freddando un immobile Venturi.

Sergiu Suciu segna due goal nei primi quarantacinque minuti

Nella ripresa non cambia l’antifona. Anzi sì, spariscono anche i pericoli su calcio piazzato. Questo è dovuto, in maniera particolare, al fatto che il Torino scende in campo nel secondo tempo con il freno a mano puntato, pensando più a risparmiarsi che a giocarsela per chiudere il risultato in cassaforte e vincere di goleada.

Bisogna quindi aspettare il ventesimo minuto per il primo sussulto: il Torino manovra costruendo un’azione un po’ macchinosa. A velocizzarla, quindi, ci pensa il solito Jeansy Sese Zamatoko, diciottenne congolese che sembra essere l’unico a disposizione di mister Asta a voler verticalizzare l’azione con le sue accelerazioni ficcanti. Portatosi in area, quindi, centra il pallone basso cercando l’accorrente Comi, che finisce però a terra su pressione di un difensore. L’arbitro, stavolta, non fischia il rigore.

La carica suonata da Sese spinge il Torino a costruire un’altra occasione pochi minuti dopo: Miello è lanciato nello spazio e buca la retroguardia Bolognese infilandosi in area. A quel punto fa partire un lob che non si capisce bene se sia un tentativo di pallonetto per battere Venturi o un tentativo di cross per cercare l’inserimento di Comi sul secondo caso. Qualsiasi fosse la sua intenzione, comunque, la realizzazione è pessima ed il portiere felsineo fa suo il pallone senza affanni.

Il Bologna, quindi, guadagna un rigore al: cross per La Porta che viene respinto dal portiere, lo stesso La Porta cerca di tornare sul pallone ma viene affossato. Rigore. Sul dischetto si presenta Mantovani che si fa però respingere il pallone dal piede di Tunno.

Al trentanovesimo Casadio trova La Porta in area, che però si fa deviare in angolo la deviazione da Tunno. Il portiere Granata si ripete proprio sugli sviluppi del corner, quando deve fare un salvataggio in extremis su di una conclusione in mischia di un avversario.

Asta, coach della Primavera Granata

COMMENTO
A giudicare dal grado di noia che percepisco in me stesso nel guardare questo match non mi aspetterei mai, nel guardare il tabellino, di vedere il Torino avanti di due goal al termine del primo tempo. Una prima frazione disputata infatti su buoni livelli da entrambe le squadre, ma senza che si veda nulla di anche solo lontanamente spumeggiante.

Le due compagini, infatti, non si affrontano certo a viso aperto, anche se dimostrano di avere una consapevolezza tattica notevole. Giocano infatti cercando di dare il meno spazio possibile agli avversari, passano la maggior parte del proprio tempo impegnandosi più a controllarsi vicendevolmente che a trovare espedienti per creare varchi, occasioni da rete o altre situazioni di pericolo.

Se stupisce l’aver visto due goal in quaranticinque minuti, quindi, non stupisce certo che siano entrambi arrivati su calcio piazzato. Del resto quando la partita scorre in maniera così piatta è proprio ai calci da fermo che ci si deve affidare per poter sbloccare il risultato.

Altra cosa a colpire molto l’attenzione è il conto dei rigori: ben tre in una partita tutt’altro che fallosa, cosa davvero strana. Già è difficile vedere tre massime punizione anche nella più cattiva delle partite, stranisce quindi in maniera particolare che questo possa avvenire in un match come quello di oggi.
Così come notevole è anche il fatto che di questi tre tiri dagli undici metri ne sia stato realizzato uno solo, con i portieri sugli scudi in questo fondamentale.

Negli ultimi dieci minuti, comunque, le cose, a livello di interesse, migliorano un tantino: il Bologna infatti dopo il rigore fallito da Mantovani prova con un minimo di veemenza in più a trovare la via della rete, pur senza riuscirci.

MVP
Il man of the match è colui che il match l’ha deciso: Sergiu Suciu. Il centrocampista granata gioca una partita ordinata disputando un primo tempo sopra le righe per poi calare notevolmente nella ripresa. I suoi due goal su calcio piazzato, comunque, sono pesantissimi e trascinano il Toro ad una vittoria vitale. Ora, infatti, basterà un pareggio contro i newyorchesi per poter accedere agli ottavi di finale.

Honorable mention per Danilo Tunno: il portiere del Torino resta infatti inoperoso per gran parte del match ma sa farsi trovare prontissimo quando viene chiamato in causa. Prima para, anche un po’ fortunosamente essendosi buttato sulla propria sinistra con la palla centrale, il rigore calciato da Mantovani, poi risulta decisivo in un paio d’occasioni per tenere il risultato sul 2 a 0.
Si dice che quando un portiere passa buona della partita con le mani in mano è frequente che possa poi essere colpito alla prima occasione, perché non ha la giusta tensione nervosa. Beh, lui s’è fatto trovare più che pronto, ed è un grande merito.

Un'istantanea della Primavera scattata in campionato

TABELLINO
Torino – Bologna 2-0
RETI: 28′ pt. Suciu [rig.](T), 42′ Suciu (T).
Torino: (4-3-2-1): Tunno 8; Giai Pron 6 (41’ st.  Franchino s.v.), Scaglia 6, Benedetti 6.5, Balzo 6; Cagnasso 6.5, Suciu  7 (25’ st. Chiatellino 6), Panepinto 6 (10’ st. Ntanos 6); Sese 5.5, Niello 7; Comi 6. (A disposizione: Brusa, Moscarino, Giunta, Ippolito, Di Pietro, Taraschi). All. Asta 7.
Bologna: (5-3-2): Venturi 6.5; Akilo 5, Regno 6, Notari 6 (9’ st. Ingegneri 6), Bossoli 6, Poggi 6 (1’ st. Casadio 6); Nazzan 6.5, Mantovani 6.5; Tattini 6; Cisterni 6 (25’ st. Mancini 5), La Porta 6. (A disposizione: Romano, Casini, Chendi, Luppi,  Pirani, Zandoli). All. Magnani 6.
Arbitro: Ghersini di Genova 6.
Note: spettatori 300 circa; ammoniti Nazzani (B), Casadio (B) e Scaglia (T); angoli 2-1; recupero: pt 1’; st 4’.
[Credits tabellino: www.viareggiocup.it]

7 commenti


  1. Il portiere del Torino,Danilo Tunno è veramente un portiere completo,reattivo tra i pali,grossa personalità nel comandare la difesa,buona lettura della traiettori sulle palle alte e ottimo calcio sia da terra che al volo.
    In poche parole veramente un signor portiere.

    1. Personalmente era la prima volta che lo vedevo giocare, ma mi ha fatto una discreta impressione.
      Per ora, a livello giovanile, continuo a preferirgli altri portieri (che conosco meglio), ma proverò a seguirlo ancora per vedere quale possa essere il suo valore.

      Tu sembri conoscerlo bene. Lo conosci personalmente?
      Guarda caso suo padre si chiama proprio come te… 🙂

  2. No non sono suo padre,l’ho visto giocare gia a Genova contro il Genoa in coppa italia e mi aveva impressionato molto, poi al massimo cambiavo nome.
    Distinti saluti

    1. Le crederei, non fosse che cercando il suo indirizzo mail su Facebook si ha come risultato proprio il padre del ragazzo. 🙂

      Nessun problema comunque, era una semplice curiosità la mia. Non stavo certo accusandola di sponsorizzare Danilo solo perché suo figlio, anzi.
      Sarebbe bello che conoscendolo così bene ci dica qualcosa in più di lui.

      Per altro io, come può notare navigando per il blog (o anche solo guardando le categorie che trova nel menu a destra) parlo spesso dei giovani di prospettiva (nella rubrica “Stars of the future”) e quando posso scambio anche volentieri quattro chiacchiere con loro, per poterne scrivere un articolo con cui farli conoscere meglio ai miei lettori.
      Non mi dispiacerebbe fare lo stesso anche con suo figlio, qualora ne fosse interessato ovviamente.

      Nel caso mi faccia sapere, la mia mail la trova in “Contatti”. Comunque è: [email protected]

      Grazie comunque di aver commentato e contribuito alla discussione.

  3. Grazie,lo comunicherò a Danilo,sa in questo c’è un po’ di rabbia , perchè spesso e volentieri si mettono in risalto solo le prestazioni di chi ha un nome o altro e lui invece a dovuto ottenere tutto sul campo e di questo ne vado fiero.
    Grazie di tutto a risentirci.

    1. Posso solo immaginare cosa possa voler dire questa cosa… anche se da appassionato di calcio (giovanile in questo caso, ma non solo) posso dire di aver notato da me situazioni in cui ci sono giocatori iper sponsorizzati che attualmente valgano meno di altri di cui invece nessuno parla.

      La mia fortuna – nella sfortuna ovviamente – è che non avendo un “padrone” cui rispondere posso scrivere senza remore ciò che penso. Non devo spingere nessuno “per forza”. Mi complimento solo con chi merita davvero, al di là della maglia che indossa e del nome che porta.

      Ritenendomi anche una persona molta sincera le dico – anzi, ripeto – in tutta tranquillità che non conosco molto Danilo avendolo visto giocare una volta sola… eppure non conoscendolo gli ho fatto una menzione d’onore proprio perché se l’è meritata sul campo. Giusto così.
      Poi quanto forte possa essere non lo so, proprio perché non lo conosco. Come detto oggi gli preferisco altri giovani portieri, ma semplicemente perché li ho visti più volte e quindi ne conosco il potenziale. Però mi farebbe molto piacere poter approfondire il discorso con suo figlio per dedicargli un articolo.
      Ne gioveremmo entrambi: io potrei espandere la mia conoscenza ed arricchirei di ulteriori contenuti il mio blog, lui potrebbe avere una vetrina in più per farsi conoscere.

      Del resto purtroppo oggi è difficile per un giovane farsi conoscere dal grande pubblico: o ha la fortuna di esordire presto in prima squadra oppure giusto i tifosi della sua squadra possono conoscerlo… il campionato primavera in Italia è molto snobbato dagli organi di stampa, ed il risultato è che ragazzi meritevoli iniziano a farsi conoscere giusto dopo i vent’anni, magari quando entrano in nazionale under 21.

      Purtroppo è la triste realtà.
      Sperando che cambi presto.

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