Spagna vs. Francia – Semifinali Europeo under 19 Estonia 2012

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Spagna – Francia, riedizione del quarto di finale dell’ultimo Europeo.

In questo caso, però, si tratta di una semifinale, e siamo a livello di under 19.

Si fronteggiano comunque due grandissime squadre, nonché scuole calcio.

Da una parte l’ormai pluridecorata Spagna, che oltre ad aver imposto il proprio dominio a livello di nazionale maggiore con due Europei ed un Mondiale nell’arco di quattro anni continua a dettar legge anche a livello giovanile.

Dall’altra una Francia che anche grazie al grande apporto ricevuto da immigrati e colonie riesce sempre a presentare nazionali, in special modo giovanili, interessanti, piene di giocatori già formati in particolar modo da un punto di vista fisico-atletico.

Transalpini che si schierano col 4-4-2 con la riserva di Salvatore Sirigu tra i pali, Areola, una linea difensiva a quattro composta da Foulquier, Samnick, Umtiti e Digne ed un centrocampo arricchito dalla presenza di Veretout, Ba, Pogba e Kondogbia. In attacco, quindi, Bahebeck a supportare Vion.

Classicamente spagnola, invece, la disposizione in campo delle Furie Rosse, che esattamente come la nazionale maggiore giocano senza una vera punta di ruolo, relegando capitan Juanmi in panca.

Così Lopetegui schiera Arrizabalaga a difesa dei pali con Joni terzino destro e Grimaldo sull’out opposto. Ramalho ed Osede sono i centrali di difesa. A dare dinamicità al centrocampo ci pensano invece Campana e Torres, con Niguez libero di inventare. Il tridente, “tipicamente atipico”, vede infine la presenza di Deulofeu, Jesé Rodriguez e Suso.

Al terzo minuto di gioco Pogba, capitano della nazionale francese e promesso sposo juventino, rischia di perdere palla incaponendosi un po’ troppo in tocchi leziosi al limite per poi tagliare benissimo la difesa con un tocco filtrante, cercando lo scatto di Bahebeck. Che però non capisce, e non sfrutta l’occasione di portare subito avanti i suoi.

E’ comunque una Spagna che palesa tutti quei limiti che aveva già mostrato nella Fase Elite contro l’Italia, in una partita in cui una nazionale Azzurra con tante defezioni (ancora devo capire perché i vari Romanò, Crisetig e compagnia restarono a casa) rischiò quasi di battere i parietà iberici.

E’ infatti da subito la Francia, guidata dai sapienti piedi di Paul Pogba, a cercare il possesso di gioco. Non solo: gli spagnoli sono da subito timorosi e anziché aggredire con la loro classica veemenza il portatore di palla restano schiacciati nella propria trequarti.
Il tutto non certo per una scelta tecnico-tattica impostata dall’alto: si sentono infatti chiare in tutto lo stadio le voci di Lopetegui, che continua ad incitare i suoi ad uscire in pressing.

Spagna che intorno al quarto d’ora prova quindi a rialzare la testa e si fa in effetti subito pericolosa. Samnick, difensore dalle potenzialità interessanti ma un po’ troppo portato all’intervento in scivolata, fa fallo sul lato destro della sua area di rigore. Capitan Campana si porta quindi sul punto di battuta e centra un pallone che Osede incorna di testa, mandando però di poco alto sopra la traversa.

Reazione immediata della Francia, con Foulquier che crossa dalla trequarti ma vede il suo pallone respinto da un difensore. La palla si impenna e quando cade è colpita al volo da Veretout, che si coordina benissimo ma trova pronto Arrizabalaga.

Gli spagnoli faticano quindi ad imporre il proprio gioco, non riuscendo a mettere in campo il loro classico “tiki-taka”.
Nonostante questo le capacità tecniche non mancano, come dimostrano intorno al ventiquattresimo minuto quando Deulofeu converge da sinistra ed appoggia a Niguez che, in posizione di centravanti, libera subito di prima intenzione Jesé Rodriguez, imbeccato nello spazio tra Samnick e Foulquier: stop e tiro immediato, grande risposta di Areola.

Come si dice, però, il calcio è spietato e la legge non scritta “goal sbagliato, goal subito” si fa sentire spesso.

Così i Bleus provano a riportarsi avanti e affondano con Foulquier, che è però chiuso in angolo una volta penetrato in area di rigore. Sulla bandierina si presenta Bahebeck che centra il pallone sul secondo palo dove Pogba decolla sopra la testa del diretto marcatore – Ramalho, uno dei due centrali – per colpire secco sul secondo palo, trovando il corpo di Osede. Che respinge senza nemmeno volerlo e soprattutto senza controllare il pallone, permettendo a Umtiti di avventarcisi e bucare Arrizabalaga per l’1 a 0.

Da lì alla fine del primo tempo la Francia, che dopo la mezz’ora perderà Bahebeck per infortunio (sostituito da Bosetti), andrà in totale controllo della partita, riuscendo a non lasciare grandi occasioni agli avversari e giochicchiando senza grandissime pretese il pallone.

La ripresa si apre un po’ sulla stessa falsariga. Con la Spagna che riesce quindi a rendersi pericolosa solo dopo dieci minuti di gioco, e su corner: Deulofeu centra, Osede stoppa in mezzo all’area e calcia male cercando il secondo palo con Ramalho che ci mette il tacco per provare a correggere dentro lo specchio di porta, senza fortuna.

Il pareggio arriverà comunque di lì a poco.

All’ora di gioco la Spagna trova il varco giusto, partendo da lontano. Osede recupera un pallone lanciato in una zona di campo morta e lo consegna a capitan Campana, che scende fin sulla propria trequarti per far ripartire l’azione. Tre passaggi dopo è Alcacer, appena entrato al posto di Suso, a trovarsi la palla tra i piedi sulla trequarti avversaria, resistere alla pressione Pogba e far partire un filtrante che s’infila nello spazio tra Samnick e Foulquier, dove Deulofeu è bravo ad infilarcisi per andare a freddare l’uscita poco convinta di Areola. 1 a 1.

Il goal subito affossa un pochino, mentalmente, i francesi. Che iniziano a scricchiolare.
Provano ad approfittarne gli iberici, con Deulofeu che al settantaduesimo salta il diretto marcatore (Samnick) sulla trequarti e fa partire un tiro sporco, non certo irresistibile, che finisce sul palo alla sinistra di un Areola che aveva battezzato fuori la traiettoria.

Il mattone sulla faccia dei transalpini ce lo mette quindi lo stesso Alcacer, che dopo aver servito a Deufoleu l’assist del pareggio sfrutta il cattivo posizionamento della difesa francese per andare a depositare in rete il cross di Grimaldo. Con Umtiti che stringe troppo sul primo palo e si fa sorpassare dal pallone e Digne che non fa la diagonale.
Dodici dal termine, Spagna che ribalta il risultato: 2 a 1.

La mattonata in faccia risveglia i Galletti, che si riversano all’attacco. Lasciando però voragini dietro.
Passa poco più di un minuto dal goal di Alcacer che lo stesso Paco parte in contropiede e filtra per Deufoleu, che si trova al limite dell’area con, sul destro, il colpo del K.O.

La giovane star della Masia, però, non è abbastanza fredda, cerca ancora di battere Areola con un tocco alla sua sinistra ma questa volta il portiere di origine filippina del PSG si distende con convinzione, bloccando il pallone e tenendo vive le speranze dei suoi.

Per provare a recuperare una situazione nera più che grigia Mankowski consuma gli ultimi due cambi, inserendo Ngando e Plea in luogo di Ba e Veretout.

E i frutti potrebbero essere raccolti all’ottantasettesimo quando la difesa spagnola dimostra tutti i suoi limiti sui calci piazzati: palla sul secondo palo, Samnick la sbuccia di testa ma finisce proprio sui piedi di Umtiti che calcia di prima intenzione con decisione trovando però, dritto per dritto, l’opposizione di Arrizabalaga.

Il goal è però nell’aria e a segnarlo, ricordando un po’ la semifinale Mondiale del 98, è ancora un difensore: Samuel Umtiti. Che sfruttando un batti e ribatti da corner si trova il pallone ad un passo dalla porta e non deve fare altro che depositarlo in rete trovando quel pareggio che spedisce le due squadre ai supplementari.

Eppure nell’ultimo minuto di recupero il solito Deulofeu avrebbe la possibilità di qualificare i suoi alla finalissima: partendo da larghissimo a sinistra scatta in velocità e si accentra seminando il panico nella difesa avversaria e scaricando palla a Rodriguez, per poi sovrapporglisi sulla destra creando un corridoio buono. Ricevuto il passaggio di ritorno del compagno madridista, però, Deulofeu difetterà ancora una volta con la conclusione, moscia e centrale, facile preda di Areola.

Pochi i sussulti nel primo tempo supplementare. Giusto allo scadere Alcacer è imbeccato bene in area ma a pochi passi dalla porta calcia contro Areola, trovandone la pronta opposizione.

Nella ripresa però la Spagna passa ancora. Bosetti gestisce male palla al limite dell’area e fa scattare un contropiede fulminante con Alcacer che prende palla nel cerchio di centrocampo e punta l’area in velocità. Giunto al limite serve quindi, alla sua sinistra, Deulofeu, che stavolta trova la porta, bucando Areola per il 3 a 2.

La Francia però non ci sta e attacca. La Spagna ha una difesa più che perforabile. Così al centosedicesimo minuto di gioco Digne centra da sinistra, Ramalho buca l’intervento in scivolata e Pogba s’infila dietro a tutti sul secondo palo, realizzando in spaccata. 3 a 3.

Si finisce quindi ai rigori.

Campana: alto
Pogba: goal
Suarez: goal
Plea: goal
Rodriguez: goal
Umtiti: parato
Alcacer: goal
Kondogbia: parato
Deulofeu: goal

Dove ad imporsi, grazie agli errori dei mancini Umtiti e Kondogbia, è la Spagna. Che arriva quindi in fondo anche a questo torneo continentale, confermandosi come la prima forza Europea ad ogni livello.

Aiutata, in questo caso, dalla fortuna.

Venendo rapidamente ai singoli… male Deulofeu, tra i giocatori più forti e attesi di questa nazionale, per un’ora di gioco. Quando si accende, però, sono dolori, e cambia la partita da solo.

O meglio, la cambia in coppia con Alcacer, che entra nella ripresa ed è assolutamente decisivo.

Male invece la difesa, dove i due difensori centrali non danno mai impressione di essere troppo affidabili ed in cui i terzini non contribuiscono alla fase difensiva se non col compitino.

Nella Francia restano invece interessanti le qualità di alcuni giocatori come Areola (da capire però dove possa arrivare), Digne (il Debuchy della mancina), Samnick (doti atletiche di primissimo livello) e Pogba, che ora dovrebbe sbarcare a Torino.

Dove, se ricalcasse quanto fatto vedere in questo Europeo, si vestirebbe da vice-Pirlo.

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1 commento

  1. Complimenti per il blog!

    saluti biancocelesti

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